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Piero, continuiamo a sognare con te

Il 18 novembre ci ha lasciato il nostro carissimo amico e socio Piero Filotico. Perdiamo  un compagno di avventure  straordinario, per il suo impegno serio e curioso, per la sua amicizia generosa, per il suo sforzo costante e entusiasta per rendere il mondo un po’ migliore. E ci mancherà  la sua ironia che rendeva più lieve la vita di chi gli era vicino.

Ciao Piero, il dolore di oggi diventerà tristezza, poi malinconia. Ma sarà una malinconia che ci accompagnerà sempre, soprattutto ogni volta che penseremo di impegnarci in qualcosa di giusto, qualcosa a cui tu avresti aderito con entusiasmo, e che saremo costretti a ricordarci che non possiamo condividere con te. Ciao amico, ciao compagno. Noi continueremo a sognare anche per te.

Il ricordo di alcuni amici pubblicato su Il Manifesto 23 novembre 2020:

Ricordo del compagno Piero Filotico

Una vita come quella di Piero Filotico, che se n’è andato il 18 novembre scorso per il Covid, dopo il ricovero per un incidente di moto, merita di essere ricordata, perché è stato un uomo straordinario.

Piero era un compagno.

Dopo la conclusione di una lunga carriera come dirigente d’azienda nel campo pubblicitario, aveva potuto dedicarsi alla politica, con un impegno sempre rinnovato, fresco, vitale. Una passione civile che lo ha portato a combattere con entusiasmo tante battaglie insieme a tanti nuovi compagni di strada, con una generosa moltiplicazione. Dall’impresa della costruzione del Partito Democratico, dove si era iscritto con la speranza in un cambiamento che non aveva trovato, alla fondazione dell’associazione “la Questione Morale” per rimettere al centro della politica i valori della trasparenza, della giustizia, della Costituzione. E la difesa della Costituzione ha sempre guidato il suo percorso, concretizzandosi nella strenua battaglia per il NO ai due referendum costituzionali, con una vittoria inaspettata e un’amara sconfitta. Ma non era tipo da scoraggiarsi, dietro l’angolo c’era sempre qualche causa giusta, che lo trasformava in una macchina da guerra instancabile, capace di mobilitarsi e mobilitare. Con una particolare miscela di garbo ed ironia, che gli permetteva di indicare la strada da seguire senza forzature, e che gli faceva guadagnare la stima e l’affetto dei suoi compagni di avventura.

A Piero piaceva scrivere libri gialli, ridere, ascoltare. Aveva un blog che si chiama unfilorosso. Era un marito, un padre e un nonno tenero e presente.

Nelle foto che gli  amici hanno sparpagliato  in suo ricordo, Piero è  in tante manifestazioni in difesa dei diritti, della Carta, degli ultimi. Davanti alla RAI per protestare per una notizia falsa al TG1. Raccogliendo firme per una nuova legge elettorale. Su una terrazza con “il gruppo del blog”. Con i Marziani del Sindaco Marino, con il comitato di Caudo Sindaco, con l’associazione Carteinregola di cui è stato fondatore. Con il sorriso sornione sotto i baffi, e  la sigaretta. Con le  Sardine di Roma, in una delle ultime foto: un gruppo di ragazzi sorridenti e in mezzo, un po’defilato, il ragazzo Piero.

Ciao,  compagno Piero.

Foto di: (sinistra/destra – alto/basso) :Costanza Filotico, Domenico Cardulli, 6000 sardine Roma, Fabio Salierno, Arianna Ciccone

In calce il video registrato mercoledì 18 novembre per ricordare insieme ai tanti amici l’amico e compagno di battaglie  Piero Filotico

Vogliamo ricordarlo anche con il suo ultimo post sul suo blog unfilorosso, dove all’indomani della sconfitta del NO al referendum sul taglio del parlamento, per cui si era battuto come solo lui sapeva fare, aveva pubblicato con il titolo Se in questi anni non abbiamo fatto altro che sognare le parole di una canzone di Eugenio Finardi, con questa premessa: Nel 1978 Eugenio Finardi pubblicò questa canzone, Cuba, all’interno dell’album Blitz. Ma non immaginava certo che riferendosi al “disagio dovuto al riflusso culturale nell’Italia di quegli anni” sarebbe tornato malinconicamente d’attualità diversi decenni dopo. A questi giorni.

Cuba

Forse è vero che a Cuba non c’è il paradiso
Che non vorremmo essere in Cina a coltivare riso
Che sempre più spesso ci si trova a dubitare
Se in questi anni non abbiamo fatto altro che sognare

È che viviamo in un momento di riflusso
E ci sembra che ci stia cadendo il mondo addosso
Che tutto quel cantare sul cambiar la situazione
Non sia stato che un sogno o un’illusione

Ma no non è un’utopia
Non è uno scherzo della fantasia
No, non è una bugia
È solo un gioco dell’economia

E se in questi anni tanti sogni son sfumati
In compenso tanti altri li abbiamo realizzati
C’è chi silenziosamente s’è infilato dentro al gioco
E ogni giorno lentamente lo modifica di un poco

Ed è normale che ci si sia rotti i coglioni
Di passare la vita in dibattiti e riunioni
E che invece si cerchi di trovare
Nella pratica un sistema per lottare

Ma no non è un’utopia
Non è uno scherzo della fantasia
No, non è una bugia
È solo un gioco dell’economia

Forse è vero che a Cuba non c’è il paradiso
Che non vorremmo essere in Cina a coltivare riso
Che sempre più spesso ci si trova a dubitare
Se in questi anni non abbiamo fatto altro che sognare

È che viviamo in un momento di riflusso
E ci sembra che ci stia cadendo il mondo addosso
Che tutto quel cantare sul cambiar la situazione
Non sia stato che un sogno o un’illusione

Ma no non è una bugia
Non è uno scherzo della fantasia
No non è un’utopia
È solo un gioco dell’economia.

Questa l’immagine che Piero aveva scelto da tempo come testata del suo profilo Facebook

Qui la sua autopresentazione per il sito di Carteinregola

I libri di Piero
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