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Rendering del nuovo TMB Salario: Sindaca Raggi, non si trattano così i cittadini

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Una nuova notizia, resa nota il 18 gennaio, rende ancora più grottesca – e inquietante – la vicenda del rendering del nuovo progetto per il TMB salario. Scrivevamo il 15 gennaio scorso, alla vigilia dell’Assemblea Capitolina straordinaria sui rifiuti: “I cittadini protestano, i comitati lanciano un appello, le opposizioni chiedono le dimissioni dell’Assessora e la Sindaca pubblica un video propagandistico con il progetto di un nuovo centro direzionale di AMA al posto del TMB…”  (in calce l’articolo).  Apprendiamo ora  dai giornali* che sia il progetto per il nuovo TMB , sia il rendering animato, non sono  farina del sacco del Comune, e soprattutto che  non sono stati messi  a punto in queste settimane, dopo una doverosa riflessione sul futuro dell’impianto che da anni ammorba  l’aria che respirano i romani che vivono in un’ampia aria circostante:  derivano invece  da  una  tesi di laurea del 2006, opera di un dipendente di Ama, copia-incollati dalla Sindaca sulla sua pagina Facebook, con l’aggiunta di quella musica trionfalistica e del testo retorico,  che ora appaiono  ancora più fuori luogo. Come riporta RomaToday  – e “verificato dall’agenzia DIRE”*- , quel progetto “era infatti da tanti anni nella testa di Giovanni Sulis: 40enne ingegnere edile di Ama che già nel 2004, quando iniziarono i lavori per la sua costruzione (ultimati intorno al 2008), da studente lavoratore, immaginava la trasformazione dell’area“*.  E a questo punto  l’annuncio della Sindaca sembra ancora di più una maldestra operazione di marketing del suo  staff  per parare le critiche sulla mancata soluzione del problema “TMB Salario”, culminato con il rogo del novembre scorso (e del problema più generale dello smaltimento dei rifiuti ).  Inquietante perchè rivela  che l’Amministrazione comunale è talmente in affanno da non riuscire ad affrontare la questione con la lucidità necessaria e con soluzioni ponderate, al punto da  buttarsi su una trovata comunicativa “purchessia”.  Senza nemmeno riflettere sui danni di immagine che possono derivare dalla scoperta – che arriva sempre – dell’ingenuo escamotage. Resta il fatto che una Amministrazione che fa della trasparenza e della partecipazione la sua principale leva (siamo ormai stufi di ripeterlo), dovrebbe,  prima di buttare sui social qualche improvvisata descrizione disneyana di prati verdi,  bambini e spazi a disposizione dei cittadini, aprire un tavolo proprio  con  loro, con quelle persone che per anni hanno subìto  – e continuano a  subire – i disagi del TMB,  e insieme a  loro, con un processo partecipativo, decidere il futuro dell’area. O  quantomeno interpellarli prima di annunciare megaprogetti alla cittadinanza.

Questa è una critica, ma anche un accorato appello: basta iniziative mosse dal panico. Fermatevi. Raccontate come stanno le cose. Parlate con i cittadini. Parlate con i Presidenti di Municipi. Accettate le loro ragioni e anche le loro critiche (a proposito: tanto di cappello a quei Presidenti pentastellati che in Assemblea capitolina  hanno criticato con toni accorati e costruttivi l’operato di AMA e del Comune). Rispondete nel merito e confrontatevi  sulle proposte . Questa città se lo merita. E se lo meritano anche  i romani, soprattutto quelli  che hanno votato il MoVimento sperando in una nuova stagione, se non di cambiamento radicale, almeno di rispetto dei cittadini.

Anna Maria Bianchi Missaglia

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

(ultima modifica 19 gennaio ore 15)

*Roma Today 18 gennaio 2019 TMB Salario, il progetto sul futuro dell’impianto è di un dipendente Ama: è una tesi di laurea del 2006 Il rendering postato dalla sindaca è tesi di laurea del 2006 di un ingegnere edile della municipalizzata. Caudo: “Attentato a credibilità istituzioni”

(15 gennaio 2019) Alla vigilia, alle 20 del 14 gennaio, la Sindaca Raggi ha postato un video sulla sua pagina FB in cui, con la colonna sonora di un crescendo edificante, si mostrano, prima, in un drammatico bianconero, le immagini del TMB Salario durante le ultime proteste dei cittadini e durante l’incendio (2), poi una serie di rendering animati a illustrare il futuro dell’impianto, che diventerà, spiega il testo della Sindaca, “il nuovo centro direzionale di AMA”, con “prato verde, biblioteca, asilo nido, una sala per gli incontri pubblici a disposizione dei cittadini, un edificio all’avanguardia dal punto di vista ambientale...” (3). Una mossa che un esperto di comunicazione avrebbe dovuto caldamente sconsigliare, perchè ai – giustamente – inferociti cittadini per i mucchi di spazzatura in tutta la città – ben prima che andasse a fuoco il TMB – sembrerà un maldestro tentativo di salvare l’immagine della Sindaca e della Giunta, una presa in giro. Così come sembra ormai un disco rotto la solita manfrina dei “rapaci” del passato” che avrebbero le colpe di tutto. E anche a noi di Carteinregola, che già durante il nostro presidio in Campidoglio a cavallo del 2012 /2013 avevamo avuto più che una percezione del sistema che si sarebbe poi rivelato con Mafia Capitale, questo ritornello comincia a sembrare un alibi assai stantio. Abbiamo apprezzato l’impegno della Assessora Montanari per il regolamento del verde urbano (4), e ci auguriamo che possa portarlo al più presto all’appprovazione dell’Assemblea Capitolina. Ma non si possono ignorare i mucchi di rifiuti che sommergono i cassonetti, le strade sporche, la raccolta differenziata al palo, gli estenuanti rimpalli tra Comune e Regione sul Piano rifiuti, la persistente puzza del TMB, cavalcata elettoralmente e mai avviata alla soluzione, fino al dolente epilogo.

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Realtà che sono sotto gli occhi di tutti, che rendono ancora più evidente e offensiva la retorica propagandistica riversata dai social e dai comunicati capitolini.
Allora, ancora una volta (5), chiediamo: perchè non rivolgersi ai cittadini come soggetti maturi e consapevoli, a cui dire le cose come stanno, senza nascondere le difficoltà, ma offrendo verità e soluzioni certe? Certezze sui piani, sui modi, sui tempi. Magari avviando finalmente quel processo partecipativo municipale proposto da una delibera di iniziativa popolare mai realizzata (6)
Invece si continua a non fare nessuna chiarezza. Nessuna risposta – e certo non basta un rendering e un post su Facebook – alle domande dei cittadini per il TMB Salario (7). Nessuna informazione adeguata sul sito dell’AMA sul funzionamento del servizio della raccolta dei rifiuti: i tempi indicati, monitorati al quartiere Flaminio nell’ottobre scorso, si sono rivelati completamente sballati (8). Per lo spazzamento di strade e marciapiedi non sono nemmeno indicati(9). Ancora oggi nessun dato disaggregato nè informazioni sullo svolgimento dei servizi per quartiere o per strada, ma un generico rimando al totale cittadino (e una insufficiente nota sul servizio di pulizia – vedi immagine sottostante) .
sito AMA 15 gennaio 2019

sito AMA 15 gennaio 2019

E’ vero, la colpa è anche, in parte, di molti cittadini, ma è risaputo che la sporcizia genera ulteriore sporcizia, e che l’esasperazione dà il via libera a comportamenti inaccettabili.
L’immondizia che sommerge la Capitale sta diventando la triste metafora, ma anche un’ulteriore spinta, del venir meno del senso di appartenenza a una comunità civile e solidale.
Ma non sarà l’ennesimo cambio di assessori o di manager a risolvere magicamente una situazione fuori controllo, se non cambia la mentalità politica e il rapporto con i cittadini. Se non si avvia una vera partecipazione della cittadinanza, con campagne di sensibilizzazione capillari. E soprattutto se non si mettono da parte le divisioni politiche per costruire sinergie tra tutti gli enti interessati, lasciando le campagne elettorali fuori dalla porta. Magari mantenendo l’impegno preso dalla Sindaca con la campagna “Sai chi voti” (10) prima delle elezioni, di introdurre nei primi 100 di mandato le audizioni pubbliche per le nomine nelle municipalizzate. Impegno rimasto finora lettera morta.
Magari aumentando il personale e le risorse destinate a uno dei settori più scottanti di una Capitale di quasi 3 milioni di abitanti, con un’estensione pari a quella di 12 città italiane. Ci risulta che l’ufficio del Dipartimento ambiente che si occupa di rifiuti sia composto da soli 6 dipendenti: se fosse vero, sarebbe forse meglio diminuire il numero degli addetti alla comunicazione e ai social e investire di più sui problemi veri, quelli che incidono sulla qualità della vita dei cittadini.
E forse la gente comincerebbe a pensare alla sua città alzando lo sguardo un po’ più in alto dei cassonetti.
[In calce (11) pubblichiamo un appello di Zero Waste Lazio sottoscritto da alcuni comitati della rete di Carteinregola – martedì 15 gennaio si svolgerè anche la manifestazione Allarme TMB Salario, indetta dal III Municipio e dai comitati alle ore 14 a Piazza della Madonna del Loreto (colonna di Traiano) per poi spostarsi in Campidoglio (Vedi https://www.facebook.com/caudopresidente/posts/777759785912854?__tn__=K-R)]
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
Post scriptum: ha sbancato in rete in questi giorni il video “La Grande Monnezza” un divertente sketch che ha come protagoniste Maria Amelia Monti e Angela Finocchiaro, scrupolose signore alle prese con la differenziata romana (in calce). Un messaggio basato sull’ironia che naviga a una distanza siderale rispetto allo stile minculpop della comunicazione capitolina…( Il video è stato pubblicato sulla pagina Facebook di Maria Amelia Monti)

VEDI ANCHE:

tutto su AMAtutto su AMA

(8 ottobre 2018) a cura di Anna Maria Bianchi in collaborazione con Massimo De Cristofaro Continua#

Trasparenza AMA

Trasparenza AMAAL 10 OTTOBRE 2018 NESSUNA INFORMAZIONE SUL SITO DI AMA SU SPAZZAMENTO E DISERBO – NESSUNA TRASPARENZA SU DATI SPAZZAMENTO, DISERBO E RACCOLTA RIFIUTI per quanto riguarda: Orari e luoghi… Continua#

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NOTE

 

(1) Il fatto quotidiano 3 gennaio 2019 Roma, Caudo: “Tmb Salario, dopo il rogo 2mila tonnellate di rifiuti all’aria aperta e viavai di mezzi”. Ama: “C’è autorimessa”

(2) VEDI 11 dicembre 2018 TMB Salario, la rimozione collettiva non regge più

TMB Salario, la rimozione collettiva non regge più

Prato verde, biblioteca, asilo nido, una sala per gli incontri pubblici a disposizione dei cittadini, un edificio all’avanguardia dal punto di vista ambientale.

È il nuovo centro direzionale di Ama, l’azienda che raccoglie i rifiuti di Roma, che realizzeremo al posto del vecchio Tmb Salario.

Il Tmb Salario è l’impianto che trattava un quarto dei rifiuti di Roma e che è andato in fiamme lo scorso dicembre: un incendio sul quale indaga la Procura. La nuova sede ci permetterà di risparmiare circa 2,5 milioni di euro di affitto ogni anno.

Quell’impianto gestiva grossa parte dei rifiuti di Roma e di alcuni Comuni limitrofi: era stato realizzato nel 2009 a ridosso dell’abitato e a 50 metri da un asilo. Da quell’anno ha segnato la vita di chi abita in zona.

In campagna elettorale avevo garantito che lo avremmo chiuso entro l’inizio del 2020 con l’aumento del sistema di raccolta “porta a porta” e della differenziata.

Quel maledetto incendio dello scorso 11 dicembre ha messo in difficoltà il sistema e creato disagi in tutta la città. Allo stesso tempo ha spinto ad anticipare i tempi della chiusura dell’impianto. Nel video potete vedere le immagini del vecchio impianto e di quello che sarà il nuovo quartier generale dell’azienda.

Il vecchio Tmb è l’immagine di cosa hanno costruito i “rapaci” del passato: sono gli stessi che oggi fanno finta di essere i difensori dell’ambiente e dei cittadini ma che nei primi anni del 2000 non hanno avuto scrupoli a costruire l’impianto a ridosso delle case, ben sapendo che le operazioni di dismissioni non sarebbero spettate a loro.

Il nuovo centro che realizzeremo è l’immagine di quello che vogliamo realizzare: ci vuole determinazione e tanto lavoro. Noi non ci tiriamo mai indietro. Insieme ce la faremo.

(4) vedi 12 giugno 2018 L’Assessora Montanari non può essere il capro espiatorio (e deve finire il Regolamento del Verde)

L’Assessora Montanari non può essere il capro espiatorio (e deve finire il Regolamento del Verde)

(6) La Delibera di Iniziativa popolare “Roma verso rifiuti zero” del 2012 poi convertita in Delibera AC 129/2014 Proposta n. 129.2014 contenente il quadro sistemico di tutti gli interventi al 2020, è stata confermata dalla memoria di giunta dell’assessore alla sostenibilità ambientale Giuseppina Montanari in data 5 maggio 2017 Memoria della Giunta Capitolina n.22 del 5 maggio 2017 rifiuti, a oggi rimasta inattuata rispetto agli obiettivi attesi di raccolta differenziata, alla necessaria dotazione impiantistica ed al previsto sistema di partecipazione popolare con l’istituzione degli Osservatori municipali e comunale verso rifiuti zero.

(7) abbiamo pubblicato qualche giorno fa l’articolo Dopo l’incendio: le domande dei cittadini sul TMB Salario che riprende l’articolo pubblicato da L’Espresso il 3 gennaio 2019 di Christian Raimo – giornalista e, da luglio, anche assessore alla cultura del III Municipio – che riferisce la situazione dopo l’incendio del TMB Salario e pone alle istituzioni alcune domande avanzate dai cittadini che ci sembrano più che legittime, e alle quali sarebbe doveroso rispondere rapidamente (> vai all’articolo)

(8) al-flaminio-differenziata-non-funzionaVedi Al Flaminio la raccolta differenziata non funziona Pubblicato il 22 di

(9) vedi Trasparenza AMA

(10) vedi il nostro post 18 ottobre 2016 RAGGI BOCCIATA. NON HA MANTENUTO LA PROMESSA ELETTORALE SOTTOSCRITTA ADERENDO ALLA CAMPAGNA “SAI CHI VOTI” (l’impegno in verità è stata messo in oratica da pochissimi dei Sindaci eletti che avevano aderito alla campagna)


(11) APPELLO CONTRO IL DEGRADO E LA CATASTROFICA GESTIONE RIFIUTI A ROMA

Adesione alla proposta di deliberazione di iniziativa popolare per Roma Capitale, denominata “Per la gestione decentrata e partecipata dei rifiuti urbani di Roma

La drammatica situazione in atto da tre anni è conseguenza diretta della mancata attuazione dei principi contenuti nella Delibera di Iniziativa popolare “Roma verso rifiuti zero” del 2012 poi convertita in Delibera AC 129/2014 contenente il quadro sistemico di tutti gli interventi al 2020.

La validità di questa Delibera capitolina è stata confermata dalla memoria di giunta dell’assessore alla sostenibilità ambientale Giuseppina Montanari in data 26 aprile 2017 ma totalmente inattuata sinora rispetto agli obiettivi attesi di raccolta differenziata, alla necessaria dotazione impiantistica ed al previsto sistema di partecipazione popolare con l’istituzione degli Osservatori municipali e comunale verso rifiuti zero.

Ad oggi non sono state avviate politiche attive per la prevista estensione della raccolta domiciliare, che portasse l’obiettivo dal 43% lasciato nel 2015 dalla giunta Marino al previsto 60% che invece dopo tre anni è ancora inchiodato al misero 44% !!

Mai partita anche la riconversione/realizzazione della filiera impiantistica di servizio al ciclo rifiuti dato che nessun intervento su impianti esistenti o nuovo impianto è stato realizzato, nonostante il tragico dato che AMA tratta appena il 20% dei suoi rifiuti in casa, e non esiste alcun programma strategico di livello comunale per l’impiantistica salvo la predisposizione nel 2018 di un progetto preliminare per impianti di compostaggio soltanto in due Municipi su quindici, considerando i cittadini dei Municipi XIII° e XV° come di serie B !!

L’ultima mazzata è arrivata a dicembre con l’incendio del TMB Salario nel Municipio III°, che ha distrutto uno dei due impianti TMB di AMA per i rifiuti indifferenziati, quello più malgestito e contestato da anni per la questione dei miasmi dai residenti di Fidene e Serpentara con una vertenza allargata sino al Municipio II, che pone un oggettivo problema di esportare il già precario trattamento dei rifiuti indifferenziati che sono tuttora la maggior parte dei rifiuti urbani di Roma. Questo inconcepibile evento, conseguenza dell’aver gestito l’impianto come un enorme deposito di rifiuti in attesa di trattamento, ha esposto i lavoratori di AMA ed i cittadini del Salario e dell’intero quadrante nord-ovest di Roma ed una pericolosa esposizione ad enormi quantità di fumi tossici contenenti diossine e furani, i cui danni in tema di salute pubblica saranno evidenti solo tra qualche anno.

E’ giunto ora il momento di “ripartire dalle macerie” per ragionare insieme su un Piano di azione che veda insieme portavoce istituzionali romani e laziali, cittadini organizzati (associazioni – comitati – gruppi civici), sindacati e lavoratori di AMA che vogliano davvero rimettere al centro del dibattito alcuni possibili spunti per una PIATTAFORMA ALTERNATIVA METROPOLITANA sintetizzata nei principali punti seguenti:

1) un programma di gestione dei rifiuti urbani romani che punti entro il 2024 ad una vera “autosufficienza territoriale”, stabilendo nel nuovo Piano Gestione Rifiuti regionale la previsione che gli Ambiti Territoriali – ATO provinciali attuali debbano essere articolati secondo nuove Zone Omogenee Metropolitane con popolazione entro i 300.000 abitanti per favorire la “filiera corta” e l’occupazione locale. L’assemblea capitolina può stabilire un percorso iniziando a decentrare alcune funzioni di gestione territoriale dei rifiuti urbani, denominando i 15 Municipi quali “Zone Omogenee” per la gestione dei rifiuti urbani, in vista della loro progressiva e futura connotazione come Comuni Metropolitani, all’interno della Città Metropolitana.

2) un vero percorso di “partecipazione popolare” entro il 2019, che parta dalla bozza di Regolamento comunale fermo da due anni in Commissione capitolina ambiente, per l’istituzione dei quindici Osservatori Municipali e dell’Osservatorio Comunale verso rifiuti zero già previsti nella vigente Delibera AC n. 129/2014, che siano coinvolti nella partecipazione al tavolo di confronto per un nuovo Piano Gestione Rifiuti regionale con la presenza di tutti i soggetti istituzionali e civici attivi nella Città Metropolitana di Roma Capitale,

3) un nuovo Piano industriale di AMA entro il 2019, che punti su politiche attive e finanziate di riduzione – riutilizzo – riciclo e definisca una nuova filiera impiantistica per la selezione meccanica di riciclo e il compostaggio aerobico legata al recupero di materia, escludendo il ricorso massivo ad inceneritori e discariche, e soprattutto un Piano di totale riorganizzazione e riqualificazione occupazionale di AMA che possa garantire l’igiene urbana ordinaria ed insieme supportare il definitivo passaggio dalla raccolta stradale a quella domiciliare dappertutto, al di là delle soluzioni transitorie di cui si parla in questo momento che vedono scaricare su Aprilia – Viterbo – Frosinone i rifiuti non differenziati di Roma Capitale.

Chiediamo su questi punti qualificanti l’ADESIONE e la PARTECIPAZIONE di Movimenti civici – Comitati – Associazioni – Lavoratori di AMA e Sindacati – Presidenti e Consiglieri Municipali – Sindaci e Consiglieri di Comuni Metropolitani al percorso elaborativo del testo ed al successivo deposito e raccolta di almeno 10.000 firme certificate, inviando mail a zerowastelazio@gmail.com.

 

APPUNTAMENTO PER CONDIVIDERE L’APPELLO E COSTRUIRE IL COORDINAMENTO METROPOLITANO

MARTEDI’ 15 GENNAIO ORE 14,OO IN PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO,

in concomitanza al CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO PER L’EMERGENZA RIFIUTI DI ROMA CAPITALE

Roma, 14 gennaio 2019 I primi firmatari dell’appello

Organizzazioni nazionali / regionali:

Movimento nazionale Legge Rifiuti Zero per l’economia circolare, Associazione Zero Waste Lazio, Associazione Verdi Ambiente Società – VAS onlus, Coordinamento Associazioni Lazio Mobilità Alternativa – CALMA, Lista civica VITERBO 2020,

Organizzazioni municipali di Roma:

Municipio Centro – Associazione Progetto Celio, Coordinamento Residenti Città Storica, Comitato scientifico Bioprojectgroup srl, Associazione Parte Civile – Marziani in movimento,

Municipio II° – Assessore Ambiente Municipio II°, Associazione AMUSE,

Municipio III° – Centro Sociale CSA ASTRA 19,

Municipio IV° – Coordinamenti Comitati Quinto – COCOQUI per Aguzzano,

Municipio VII° – Comunità Appia,

Municipio VIII° – Presidente Municipio VIII°,

Municipio IX° – Associazione Viviamo Vitinia,

Municipio XI° – Associazione Corviale Domani,

Municipio XIV° – Coordinamento “Si può Fare”,

Municipio XV° – Comitato Abitare Ponte Milvio,

 

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