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Roma e la mobilità negata

di Mercurio Viaggiatore

(da Diario romano 24 ottobre 2023)

L’imminente introduzione dei controlli automatici nella Fascia Verde accentua la gravità delle carenze del TPL, col servizio ATAC ai minimi storici, e delle troppe problematiche irrisolte

Si avvicina la data dell’accensione dei varchi dell’enorme ZTL Fascia Verde (oltre 200 km quadrati), che toglierà a moltissimi cittadini la possibilità perfino di lasciare parcheggiata al suo interno la vecchia auto dal lunedì al sabato. Finora i divieti già presenti sono stati abbastanza ignorati, grazie all’assenza di controlli sistematici. È un provvedimento molto impattante (tra l’altro alla 2^ infrazione è previsto anche il ritiro della patente fino a 30gg), che va completamente rivisto e non solo prorogato e per una parte di veicoli.

Il Comune propone come alternative al mezzo privato:

  1. a piedi (che può andar bene fino ad un massimo di 2 km e senza portare carichi),
  2. bici e monopattini (non per tutti, non per tutte le stagioni e le giornate, né per tutti i tragitti),
  3. i mezzi pubblici.

Parliamo proprio dei mezzi pubblici, di ATAC che sta scivolando sempre più verso il baratro, a causa di una pesante eredità di mancati investimenti e problemi gestionali da cui non riesce ancora a liberarsi.

Come si può vedere dal grafico, il servizio è in costante peggioramento, ed i motivi non sono tutti chiari.

I freddi dati evidenziano che nei primi 7 mesi 2023 sono stati i peggiori di tutta la storia ATAC.

Da dicembre 2020 ATAC beneficia anche del supporto dei privati, dapprima con 24 linee bus sub-affidate ed attualmente con 11 linee bus. Senza questo supporto esterno i numeri sarebbero ancor più catastrofici. Nel 2023 è come se fossero usciti, ogni giorno, 77 autobus ATAC più altri 5 subaffidati a privati, per un totale di 82 autobus anziché 100. Nel 2010, quando ancora non era aperta né la Metro B1 né la Metro C, ATAC faceva un servizio equivalente a 93 autobus su 100.

Quello che non dicono grafico e dati, già di per sé molto allarmanti, è la critica situazione dell’accessibilità delle stazioni Metro, con numerosi ascensori e scale mobili ferme anche temporaneamente per guasti o assenza personale di stazione, le continue interruzioni del “servizio” tram e anch’esso con problemi di accessibilità, le chiusure improvvise di intere stazioni o tratte Metro, le attese inattendibili dei treni Metro (arrivate anche a mezz’ora per la B1) ed in generale le frequenze irregolari, le app che danno i tempi di attesa di autobus e tram che non funzionano correttamente, la mancanza di adeguati parcheggi di scambio soprattutto fuori la Fascia Verde, l’enorme difficoltà nell’intermodalità con bici/monopattini.

Chi può, fugge dal trasporto pubblico e si aggiunge al già saturo caos su strada, con le gravissime conseguenze che vediamo tutti, gli incidenti, l’inquinamento atmosferico ed acustico, il tempo sprecato nel traffico.

Roma in definitiva è una città che nega a tutti, chi più chi meno, il diritto alla mobilità, comprimendo le libertà collettive ed individuali e degradando la qualità della vita.

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

26 ottobre 2023

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Mario Finzi
6 mesi fa

Ottimo lavoro. Grazie