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“Scomparsa la politica?” Edoardo Salzano, da Memorie di un urbanista

Rilanciamo l’iniziativa che l’Associazione Eddyburg dedica a Edoardo Salzano, il grande urbanista, ma soprattutto grande riferimento intellettuale per chi continua a pensare a un’alternativa possibile, proponendo il capitolo di un suo libro del 2010, che contiene una analisi lucida e appassionata della direzione che il mondo stava prendendo.

(da Eddyburg, 23 settembre 2022) Sono passati già tre anni dal 23 settembre del 2019. Senza Eddy, è venuta a mancare una delle voci critiche più autorevoli dell’urbanistica italiana.

In prossimità delle elezioni nazionali constatiamo, una volta ancora, il disinteresse dei principali partiti verso l’ambiente, il territorio, le città e la loro non volontà di fare leva sulle capacità e aspirazioni di chi si impegna per affrontare le sfide del presente con senso di responsabilità nei confronti delle generazioni attuali e future.

Per questo abbiamo pensato di recuperare e condividere con i lettori e le lettrici di Eddyburg i pensieri e le riflessioni che Eddy ha raccolto in “Memorie di un urbanista. L’Italia che ho vissuto”, pubblicato per Corte del Fontego, la casa editrice fondata da Marina Zanazzo.

Abbiamo scelto il capitolo intitolato “Scomparsa la politica”? Ritroverete la sua capacità di rendere chiaro a tutti (amministratori, cittadini impegnati, ragazzi) quali sono gli snodi e le contraddizioni del rapporto fra pubblico e privato, fra gli interessi economici e ragioni della collettività, fra gli egoismi contingenti e il tempo lungo delle scelte che contano davvero. E ritroverete il suo invito determinato a costruire un fronte alternativo. Sono parole scritte dodici anni fa, ma  più che mai attuali.

Edoardo Salzano Memorie di un urbanista L’Italia che ho vissuto

(…) La politica è conflitto, gara, competizione. Tale è sempre stata e sempre sarà, finché gli interessi dei diversi gruppi sociali saranno alter- nativi nell’uso delle risorse. Ma quando io aderivo al partito lo scontro politico era competizione tra progetti alternativi di società, riferiti agli interessi di determinate classi sociali, ciascuna delle quali però mirava a soddisfare l’interesse generale: più precisamente, l’interesse di quell’in- sieme di gruppi sociali che si riteneva rappresentassero meglio l’aspira- zione a una società libera e giusta per tutti. A seconda di chi conquistava il potere, il compromesso che via via si raggiungeva nell’attività di governo era più vicino all’uno o all’altro pro-getto di società. L’obiettivo che le formazioni politiche perseguivano (e che era assunto dagli appartenenti alle diverse formazioni) era di ampio respiro. Si realizzava con piccole azioni e piccole trasformazio- ni, passaggi di una costruzione complessiva, che si sarebbe concretata interamente solo in un futuro lontano. Si lavorava oggi per domani, e magari per dopodomani. E, poiché per realizzare il proprio progetto di società era necessario il consenso, l’azione politica si arricchiva di una forte componente di- dattica: occorreva spiegarlo, illustrarne le ragioni, le possibilità, le con- seguenze. Per conquistare i voti occorreva prima formare le coscienze, partendo dagli interessi specifici delle diverse categorie di soggetti, ma cercando di farli convergere verso un interesse più ampio: tendenzial- mente, verso un interesse generale.

Oggi l’attenzione è tutta schiacciata sul breve periodo, addirittura sull’immediato, su ciò che si può raggiungere oggi, prima che inizi la pros- sima campagna elettorale. E poiché ciò che conta è conservare (o conquistare) il potere, ecco che lo sforzo non è rivolto a formare le coscienze e a costruire il futuro, ma a guadagnare l’egemonia, con una doppia operazione: calibrando, da una parte, la propria proposta politica sul consenso che si può guadagnare nell’immediato, sugli interessi già presenti oggi e in grado oggi di essere soddisfatti; dall’altra, impiegando tutte le tecniche capaci di manipolare la coscienza di strati vasti di popolazione.

C’è un nesso evidente tra questa mutazione della politica e quella mutazione culturale cui mi sono diffusamente riferito. Dissolto l’indi- spensabile equilibrio tra la dimensione pubblica e la dimensione privata dell’uomo moderno, questo si è completamente ripiegato sull’intimi- smo. L’individualismo caratterizza sempre di più i pensieri, le emozioni, i comportamenti dell’uomo di oggi, la sua cultura, mentre si è impove- rita progressivamente la vita pubblica. La condivisione di obiettivi col- lettivi, la ricerca comune della soluzione dei problemi di tutti non sono più di moda. La solidarietà si è ridotta a pratiche vicine all’elemosina (…)

cap. 15 (scarica il PDF Memorie_Salzano_CAP 15)

© 2010 Corte del Fontego editore Dorsoduro 3416/a – 30123 Venezia cortedelfontego@virgilio.it
ISBN 978-88-95124-06-3

www.cortedelfontego.it
Redazione: Matilde Galli, Pippi Lanzich

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Ciao Eddy

Ciao Eddy

-30 Settembre 2019 Continua#

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

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