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Stranieri, rom e case popolari, cosa sta accadendo?

testata osservatoriocasaromadi Enrico Puccini

da Osservatoriocasaroma 17 maggio 2019

Episodi razzisti e xenofobi stanno aumentando esponenzialmente a Roma, quasi sempre collegati al tema delle assegnazioni delle case popolari. La contrapposizione, in un periodo di scarse risorse, fra italiani e stranieri o minoranze in genere è frutto della “fobia dell’altro” o esiste una iniquità nella redistribuzione dei benefit che alimenta tensioni sociali?

Una forte presenza di stranieri in graduatoria per l’alloggio popolare, stime Federcasa si attestano al 46 per cento, e uno sbilanciamento della presenza di alloggi grandi (41%) che per legge possono essere assegnati solo a nuclei numerosi, in cui sono la categoria più rappresentativa, sembrano favorirli in questa fase per l’assegnazione delle case popolari (link articolo di approfondimento). Cerchiamo di capire come stanno le cose, anche perché il problema non è solo romano, è nazionale. Il fenomeno è difatti esploso in tutta Italia e la risposta, di comuni e regioni di centro-destra, è stata l’innalzamento dei requisiti per l’accesso, come la residenza nei comuni da tre a dieci anni, in buona sostanza una barriera all’accesso (in calce una breve rassegna stampa).

Per capire se esistono iniquità,  in prima battuta analizziamo la presenza di stranieri dentro le case popolari a Roma, per poi tentare qualche proiezione futura. Ricordiamo che nelle case popolari romane abitano 200mila persone, come un medio capoluogo di provincia o uno dei municipi romani, una città nella città.

Partiamo dal tema generale dell’immigrazione a Roma attraverso l’analisi dei dati anagrafici utilizzando due fonti, l’Istat e l’Anagrafe del Comune di Roma. La presenza di cittadini stranieri nella capitale secondo ISTAT è passata da un 4,8 nel 2004 ad un 13,4 per cento nel 2018, secondo l’Anagrafe capitolina da un 7,2 a un 13,4 per cento. Quindi vi è stato un sostanziale incremento del fenomeno migratorio che ha quantomeno raddoppiato le presenze di stranieri in questi ultimi anni. L’incremento maggiore vi è stato dal 2004 al 2011, mentre negli anni dal 2013 al 2018 gli incrementi sono molto minori. Per cui la prima considerazione che viene da fare è che ci stiamo occupando di un fenomeno che ha già espresso la sua fase di picco.

grafico Puccini 1Il dato complessivo di presenze, 13,4 per cento sul territorio romano, non è però esaustivo perché impossibile da mettere in relazione con gli alloggi popolari per la complessa configurazione della immigrazione (per approfondire link a Mapparoma). Molto più utile è la stima Istat degli stranieri in fascia di povertà assoluta, fascia a cui le case popolari sono destinate, dove sono rappresentati da un rilevante 32%.

Ma quanti sono oggi gli stranieri nelle case popolari?

Risulta complesso poter elaborare una stima poiché nonostante gli enti gestori, Roma Capitale con 28mila alloggi e Ater Roma con 48mila, svolgano censimenti ogni due anni i dati non vengono divulgati. Federcasa, ente che rappresenta tutti i gestori di edilizia pubblica, stima a livello nazionale la loro presenza al 7 per cento, quindi un dato modesto. Per avere una stima officiale su Roma dobbiamo rifarci, quindi, all’ultimo censimento generale Istat, del 2011.

Nella ricerca, sviluppata insieme a Federico Tomassi sui quartieri popolari, la presenza di stranieri è stata messa in relazione con l’anno di assegnazione degli alloggi, e non di costruzione come riportato invece nei dati Istat, in modo da poter costruire un andamento storico.

 

grafico Puccini 2grafico Puccini 3

Come si vede la percentuale di stranieri è minima, una media di 2,6 abitanti ogni cento, in una città il cui valore medio, già nel 2011, era molto più alto, del 10,7. Colpisce che il valore più basso sia Torre Maura con solo 1,1%, mentre il valore di picco si ha a Ponte di Nona, il quartiere più recente, assegnato nel 2007, con una presenza rilevante del 12%, che rappresenta l’ultimo significativo insediamento pubblico. Il che denota una situazione in rapida evoluzione negli ultimi anni. Il censimento Istat fotografa una situazione datata ormai 8 anni fa, che però possiamo attualizzare con delle proiezioni. In questo agevola il fatto che gli alloggi pubblici vengano assegnati attraverso un bando. Dal 2011 ad oggi sappiamo che sono stati assegnati circa 2mila alloggi (il 2,7% del totale) a Roma e che la quasi totalità sono alloggi di risulta, ossia recuperati essendo scarsissime le nuove costruzioni, che quindi insistono su questi stessi quartieri. Anche se ipotizzassimo che fossero andati tutti a nuclei stranieri, ipotesi surreale, avremmo un incremento totale del solo 2,7 per cento, per un complessivo 5,3 per cento, mentre la popolazione straniera in città al 2018 è del 13,4. Sembra quindi che gli stranieri siano addirittura sotto rappresentati, anche in valori assoluti, all’interno della edilizia residenziale pubblica. Ma cosa è successo? Mentre aumentavano le presenze in città la scarsa possibilità di accesso agli alloggi popolari ha spinto la popolazione straniera verso altre forme di sistemazioni. In buona sostanza il basso tasso di ricambio degli alloggi, sui 250 con un picco di 500 all’anno scorso, ha funzionato da sbarramento all’accesso degli stranieri.

Quota parte si sono riversati in aree urbane con canoni di locazione vantaggiosi, come la Borghesiana, vicino a Tor Bella Monaca, dove gli stranieri rappresentano il 21% della popolazione, oppure il famoso caso di Torpignattara dove sono il 22,1%;  altri nei comuni dell’hinterland serviti da rapide connessioni con la capitale, come ad esempio Ladispoli, dove gli stranieri sono arrivati al 18,6% della popolazione; e altri ancora, la fascia più debole, nelle 66 occupazioni abitative dove la percentuale di stranieri varia dal 70 al 90%, circa 3mila nuclei familiari.

Se rapportiamo la percentuale di stranieri nell’erp (5,3%) e con le altre zone di Roma appare come evidente come i quartieri di edilizia residenziale pubblica siano i meno multietnici della capitale, non solo in confronto alle altre periferie, zone ex abusive, ma persino in relazione con alcuni  quartieri centrali.

grafico Puccini 4grafico Puccini 5grafico Puccini 6

Il paradosso è che, mentre oggi ci troviamo ad affrontare il caso “degli stranieri e le case popolari”, il fenomeno migratorio, come dimostrano gli scarsi incrementi demografici di quest’ultimi anni, sembra essersi attenuato, sia a livello romano a che livello nazionale.

La scarsa offerta di alloggi popolari a fronte di una richiesta che è cresciuta esponenzialmente ha fatto si che in questi anni le istanze si accumulassero in graduatoria, per cui oggi la presenza di stranieri negli ultimi bandi di assegnazione risulta molto più rilevante rispetto al passato. Il dato nazionale sembra essere in scia con queste considerazioni: attualmente abbiamo un 7 per cento di stranieri che risiedono nelle case popolari, sono il 32 nella fascia di povertà assoluta, e un 44 per cento nei bandi di assegnazione. L’impatto delle migrazioni si sta, per queste cause, scaricando solo ora sul settore della casa e di conseguenza nei quartieri erp, che come si è visto sono quelli con la minore presenza di stranieri. Se innalzare le soglie d’accesso serve solo a rimandare il problema nel tempo quello che dovremmo fare, oltre a razionalizzare il patrimonio e aumentare l’offerta di alloggi perché questo è il vero problema, è accompagnare questo processo affinché non risulti problematico né per le nuove famiglie assegnatarie che per i quartieri.

Ps: questa ricerca, che spero sia utile a chiarire la situazione, è stata svolta con estrema fatica per il difficile reperimento dei dati. Quanto potrebbe giovare al tema Osservatorio Istituzionale con la partecipazione di Ministero, Regione, Comune, Sindacati Inquilini, esperti del settore, ecc., in cui poter scambiare i dati e studiare delle strategie di medio o lungo periodo? Oltretutto è la legge 431/98(*) a chiederlo. Infine, se oggi stranieri e minoranze prendono casa popolare perché hanno uno struttura familiare, con più figli, simile a quella degli italiani degli anni 60 per cui il nostro patrimonio è stato costruito, gli alloggi grandi sono il 41%, è colpa loro o magari in questi ultimi 30 anni, le costruzioni finiscono nei primi anni 90, è colpa del fatto che nessuno ha intrecciato i dati demografici con quelli del patrimonio disponibile e ha provveduto ad adeguare il nostro patrimonio pubblico?

Una breve assegna stampa sul tema

http://www.ilpopulista.it/gallery/21-Marzo-2018/24644/le-case-popolari-ad-ancona-tutte-agli-immigrati.html

https://www.anconatoday.it/politica/case-popolari-accesso-isee.html

http://www.umbria24.it/attualita/perugia-case-popolari-massimo-punteggio-a-chi-risiede-da-15-anni-assegnatari-italiani-sono-il-70

http://www.umbria24.it/attualita/case-popolari-perugia-piu-italiani-nei-posti-buoni-lassegnazione-rischio-della-guerra-poveri

http://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/lombardia-notizie/DettaglioNews/2019/03-marzo/18-24/bolognini-nuovo-regolamento-assegnazione-case/bolognini-nuovo-regolamento-assegnazione-case

http://www.torinoggi.it/2018/10/15/leggi-notizia/argomenti/politica-11/articolo/case-popolari-a-torino-fdi-prima-gli-italiani-per-stranieri-obbligo-di-residenza-da-10-anni.html

https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/02/08/sesto-san-giovanni-il-documento-e-impossibile-da-avere-stranieri-esclusi-dallassegnazione-delle-case-popolari/4955557/

https://www.globalist.it/politics/2019/02/04/salvini-nuovo-affondo-agli-stranieri-case-popolari-solo-a-chi-non-ha-proprieta-all-estero-2036928.html 

http://www.affaritaliani.it/cronache/case-popolari-documenti-aggiuntivi-per-gli-stranieri-caso-lodi-in-friuli-570020.html

https://www.ilpost.it/2018/11/03/friuli-venezia-giulia-legge-case-stranieri/

https://www.imolaoggi.it/2019/02/11/sesto-san-giovanni-case-popolari-agli-italiani-proteste-degli-stranieri/ 

https://www.imolaoggi.it/2018/11/30/bologna-59-delle-case-popolari-agli-stranieri/

http://www.ternitoday.it/attualita/troppi-stranieri-nelle-case-popolari-si-cambia-il-regolamento-prima-i-ternani.html

http://www.ilgiornale.it/news/politica/case-popolari-agli-stranieri-cos-italiani-vanno-coda-1435373.html

https://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/cronaca/case-popolari-1.4424233

https://incronaca.unibo.it/archivio/2018/11/29/case-acer-sorpasso-stranieri

Lo slogan di Sala? “Prima gli immigrati”. Su 300 case popolari 207 a stranieri

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

(*) (inserimento di carteinregola) Vedi legge 431/98 https://www.studiocataldi.it/normativa/legge-locazioni-abitative/

 

https://osservatoriocasaroma.com/2019/05/17/stranieri-e-case-popolari/?fbclid=IwAR3xXZHTgDyQAJcPkHvYsR27nbycQelKTMOqwpU1skmHA60eKt6t4bLylxM

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[…] tema rimando a ulteriori approfondimenti in calce all’articolo di Enrico Puccini http://www.carteinregola.it/index.php/stranieri-rom-e-case-popolari-cosa-sta-accadendo/ e anche un post del 2014 ancora molto attuale di Alessandro Gilioli sul suo blog Piovono Rane […]