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Pompa di benzina e campeggi vicino alla Palude protetta di Torre Flavia, (come) è possibile?

Torre Flavia mappa 1

la palude di Torre Flavia da google map

IN CALCE LINK AD ARTICOLI USCITI SUCCESSIVAMENTE

Di questi tempi di “siamo tutti ambientalisti”, dopo l’enorme successo mondiale dei Fridays for Future lanciati da  Greta Thumberg, sembra incredibile trovarsi a scrivere lettere e petizioni per scongiurare l’eventualità che un Comune (Cerveteri)  possa approvare il progetto di costruire  un campeggio adiacente al Monumento Naturale di Torre Flavia (1), un piccolo fazzoletto di palude originaria rimasto sulla costa della Maremma laziale, e persino una pompa di benzina con annesso autolavaggio in corrispondenza delle prese d’acqua della delicatissima area naturale protetta.
La palude di Torre Flavia  rappresenta un sistema paesistico agro-ambientale di grande interesse, importantissimo per mantenere la biodiversità della Palude (molte specie di uccelli prima di arrivare in Palude frequentano gli spazi limitrofi ad essa, soprattutto i campi agricoli, come il Falco di palude e molti aironi).
Gli interventi previsti potrebbero recare un impatto pesantissimo (estetico sul sistema paesaggistico, inquinamento luminoso, impermeabilizzazione dei suoli, inquinamento acustico, inquinamento delle falde) sia alla risorsa idrica sia alle componenti ambientali di interesse europeo.  Infatti l’area della Palude   di Torre Flavia è, oltre a Monumento Naturale (2) anche Zona di Protezione Speciale per la tutela degli uccelli, per i quali l’Unione Europea prevede una difesa anche dal “deterioramento degli habitat al di fuori di tali zone di protezione(3).
Confidiamo quindi nel senso di responsabilità e di rispetto dell’interesse pubblico degli enti che dovranno esprimersi sul progetto, a partire dal Sindaco e il Consiglio comunale di Cerveteri, alla Città Metropolitana di Roma Capitale Servizio Aree protette, alla Direzione Generale Ambiente della Regione Lazio, fino  al Ministero dell’Ambiente, Divisione II- Biodiversità, aree protette, flora e fauna.
Ma riteniamo che sia necessario un cambiamento radicale della mentalità che troppo spesso ancora persiste nelle istituzioni che governano il territorio,  quella di considerare un’oasi  naturalistica come un giardino zoologico, che non risente di quanto può sorgere nelle aree che lo circondano:  bisogna invece comprendere che si tratta di un organismo delicatissimo, che si ramifica nel circondario, e che può essere irrimediabilmente compromesso da interventi che ne alterino l’habitat.
Un patrimonio collettivo che dovremmo tramandare con cura alle prossime generazioni, che invece  rischiamo di distruggere  per operazioni e vantaggi economici privati. Ne vale la pena?
(in calce la petizione del Comitato spontaneo “No Party alla Palude”)
Anna Maria Bianchi Missaglia
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
12 novembre 2019
Aggiornamento:  il 12 novembre  il Consigliere  e Vice Presidente del Consiglio Regionale  Devid Porrello (M5S) ha presentato un’interrogazione alla giunta Zingaretti  e al Sindaco Pascucci  in merito alla vicenda vedi Terzo binario
 
la palude di Torre Flavia da google map

la palude di Torre Flavia da google map

Vedi anche l’intervista a Corrado Battisti responsabile dell’area protetta https://www.facebook.com/centro.mareradio/videos/533903650778441/?v=533903650778441

torre flavia, mappa con proposta interventi

PIANTINA POMPA DI BENZINA OK

AGGIORNAMENTI : ARTICOLI SUCCESSIVI

LA PETIZIONE

Nota : La è stata  rilanciata anche  in seguito perché l’area è la medesima e il rischio qui sembra anche più insidioso. 
Il Comitato spontaneo “No Party alla Palude” con la presente petizione richiede alla Città Metropolitana di Roma Capitale Servizio Aree protette, alla Direzione Generale Ambiente della Regione Lazio e al Ministero dell’Ambiente, Divisione II- Biodiversità, aree protette, flora e fauna,  al Comune di Cerveteri e al Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano di esprimere parere negativo sul progetto di realizzare una stazione di servizio carburanti,  ed annesso auto lavaggio,  e un campeggio in località via Fontana Morella (Cerveteri, Provincia di Roma), adiacente alle aree allagate della ZPS ‘Palude di Torre Flavia’ IT6030020 e alle prese di approvvigionamento idrico di servizio all’area protetta gestita dalla Città Metropolitana di Roma Capitale.
Simili attività provocherebbero un impatto pesantissimo ed irreversibile alla risorsa idrica (inquinamento delle falde, impermeabilizzazione dei suoli) e alle componenti ambientali (inquinamento acustico, luminoso) del Monumento Naturale Palude di Torre Flavia, una zona umida di grande importanza per la tutela dell’avifauna migratoria e per la conservazione di un ultimo lembo dell’antica maremma laziale.
Infatti, si ricorda, che l’area è anche Zona di Protezione Speciale (Z.P.S. “Torre Flavia”; Codice IT6030020), individuata in base alla Direttiva 79/409/CEE “Uccelli” e inserita nell’elenco ufficiale dal Ministero dell’Ambiente, e  che, nella zona antistante  di mare aperto è presente un Sito di Importanza Comunitaria (“Secche di Torre Flavia”, S.I.C. IT6000009; Dir. 92/43/CEE “Habitat”) individuato per la presenza di praterie di Posidonia oceanica (Regione Lazio, 2004). Inoltre la Riserva è nella Rete Natura 2000 (Regione Lazio, 2004) che fa riferimento, tra i tipi di habitat presenti nella Z.P.S. “Torre Flavia” ai “Pascoli inondati mediterranei” (1410: Juncetalia maritimi).
Aiutaci a proteggere questo patrimonio culturale e naturalistico di tutti i cittadini, non solo di Cerveterii, un’Oasi rinomata per il birdwatching, frequentata da bambini, istituti scolastici, studenti universitari e ricercatori provenienti da varie parti d’Italia e dall’estero, e che vanta la presenza di artisti del panorama contemporaneo che lavorano con gli addetti della Palude per la sua valorizzazione e conoscenza.  Firmare questa petizione significa agire per la conversione ecologica dei nostri processi di sviluppo a favore di un ritrovato equilibrio tra uomo e natura, essere partecipi di un atto collettivo di amore per habitat ricco di biodiversità nel quale far crescere i nostri figli a contatto di un ambiente salubre e non inquinato.
Firma la petizione https://www.change.org/p/no-benzina-e-campeggi-alla-palude-di-torre-flavia?recruiter=false&utm_source=share_petition&utm_medium=sms&utm_campaign=psf_combo_share_message&utm_term=share_petition&recruited_by_id=5ade1dc0-0304-11ea-9bb1-8356a3eececc&share_bandit_exp=message-18891103-it-IT&share_bandit_var=v2
NOTE
Torre Flavia google map

Torre Flavia google map

(1)
Torre Flavia sito regioneL’Area Protetta (dal sito dei parchi regionali del Lazio)

Estesa nemmeno cinquanta ettari, la zona umida è un relitto delle paludi che in passato caratterizzavano questo tratto di litorale tirrenico. Alla periferia nord di Ladispoli, dalla spiaggia e alle spalle di uno stretto cordone dunale si estendono gli specchi d’acqua, circondati dal canneto e da prati che durante i mesi invernali sono spesso allagati. Grazie alla sua posizione, l’area protetta offre rifugio e alimentazione a numerose specie di uccelli in particolare durante le stagioni migratorie.

BIMBA FLAVIA area naturale cmrc(2)  il Monumento naturale della Palude di Torre Flavia, ricadente nei comuni di Ladispoli e Cerveteri,  è  gestito dalla Città Metropolitana Roma Capitale  e istituito con decreto del Presidente della Giunta regionale del Lazio n.613 del 24 marzo 1997 (La Città Metropolitana di Roma Capitale, attraverso il proprio Servizio Aree protette, tutela della flora e della biodiversitàgestisce 6 aree protette di interesse metropolitano)

(3) L’area della Palude di Torre Flavia è  Zona di Protezione Speciale della Unione Europea ai sensi della Dir. 147/2009/CEE scarica CEE Direttiva_uccelli_2009 n. 147  che all’art. 4 comma 4 recita: “gli Stati membri adottano misure idonee a prevenire nelle zone di pre protezione di cui ai paragrafi 1 e 2 l’inquinamento e il deterioramento degli habitat, nonchè  le perturbazioni dannose agli uccelli che abbiano conseguenze significative in considerazione degli obiettivi del presente articolo. Gli Stati membri cercano inoltre di prevenire l’inquinamento o il  deterioramento degli habitat al di fuori di tali zone di protezione

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