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Villa Ada: se ne parla tanto ma resta l’abbandono

Foto dal Blog Amici di Villa Ada

(dal Blog Amici di Villa Ada 6 aprile 2021) Per capire meglio, per comprendere le origini del degrado e dell’abbandono del bene comune occorre mantenere alta l’attenzione: Villa Ada è un esempio di questa dimenticanza, di questo patrimonio inestimabile e trascurato.

Molte parole, a volte fuori dalla misura, sono state spese sul parco pubblico, sui progetti e sulle finalità a cui destinare parte di questo luogo così importante per il benessere dei cittadini: molte voci che hanno alimentato un dibattito serrato ma senza che, mai, si aggiungesse la parola di chi ha la responsabilità di amministrare, di rappresentare la volontà dei cittadini. Sono mancate le posizioni di chi ha incarichi politici, di maggioranza e di opposizione, facendo notare, ancora una volta, l’assenza e il disinteresse per il futuro di questo grande parco pubblico e una volontà chiara di tutela del verde urbano e della manutenzione della città.

I progetti appaiono quasi per caso ma incidono su un territorio che aspetta da anni un indirizzo chiaro in termini di gestione e manutenzione, con la definizione di interventi che non siano estemporanei quanto, piuttosto, coordinati e pianificati, come sarebbe necessario per agire nell’ottica di tutelare ecosistemi complessi, con un’estensione di 150 ettari, con parti di bosco e macchia che non possono essere considerati come delle aiuole.

La foto che descrive il degrado è quella del centro remiero che, ai bordi del lago, avrebbe potuto costituire un’attività importante per estendere le possibilità di svago e fruizione, offrendo alla cittadinanza un’occasione per godere di questo patrimonio pubblico, facilmente raggiungibile e a disposizione di tutti: una catapecchia in disuso, con vetri rotti e rifiuti abbandonati sotto gli occhi di tutti, anche degli amministratori che si trovassero a passare da lì.

Da tempo si chiede il recupero e la valorizzazione del cancello monumentale su via salaria ma da anni si rinvia, si susseguono incontri e proposte progettuali per la posa in opera di qualche parapedonale; da tempo si evidenzia la pericolosità del marciapiede, troppo stretto e spesso occupato da auto in sosta; da sempre si propone di rendere più sicuri gli attraversamenti pedonali e di risolvere i problemi connessi al traffico veicolare all’interno del parco; la casa dell’ex-guardiano avrebbe potuto essere un centro visite e accogliere i visitatori ma si è preferito lasciarla abbandonata; il tempio di Flora è un luogo che incute paura e attira degrado; le ex-scuderie reali sono fatiscenti e pericolanti, lasciate così, come un esempio di inadeguatezza e mancanza di capacità progettuale. Il casale della Finanziera è uno dei simboli di questa sconfitta, con i segni del vandalismo e dell’incapacità di proteggere qualcosa che appartiene alla collettività. Un elenco lungo e doloroso soprattutto se riferito alle battaglie per tutelare Villa Ada, ottenere l’esproprio per evitare speculazioni immobiliari: un elenco che descrive l’assenza di un piano, il vuoto della politica che non si fa carico del futuro di questo patrimonio naturale, storico, archeologico.

Un progetto per Villa Ada, per ricostruire la rete di sentieri, la fruizione e il godimento; il recupero di manufatti abbandonati; la gestione forestale del patrimonio arboreo con piani di assestamento e di manutenzione costante.

Questi sono i motivi per cui continueremo a restare coerenti con le nostre idee, difendendo l’integrità di Villa Ada e denunciando manomissioni e abbandono: lo facciamo perché conosciamo la storia e abbiamo percorso mille volte questi sentieri e vogliamo guardare al futuro, mantenendo alta l’attenzione e non rinunciando ai nostri principii.

Si avvicina una nuova fase elettorale e sarà interessante ascoltare le idee e gli impegni che i candidati alla guida della città e del municipio vorranno esprimere verso il verde pubblico, le ville storiche, la manutenzione del bene comune. Ci saremo, con le nostre opinioni e con le nostre critiche, come abbiamo fatto sempre, senza timori e indugi.

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

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