In totale i film di cui si hanno notizie certe sono in ordine cronologico: I soliti ignoti (1958, M. Monicelli), Morte di un amico (1959, F. Rossi), Una vita violenta (1962, P. Hersch e B. Rondi), Mamma Roma (1962, P. P. Pasolini).
Il secondo, poco conosciuto e non facile da reperire, impegna solo come sfondo di una scena il Cinema Puccini (al tempo in piena attività), il terzo, tratto dall’omonimo romanzo di Pasolini su suo soggetto, coinvolge di passaggio il Palazzo Dei Cervi che ritroveremo sia in esterni che in interni in Mamma Roma.
Sicuramente Casal Bertone non era un luogo sconosciuto alle produzioni cinematografiche.
Sulla via Tiburtina, a pochi metri dall’imbocco con via di Portonaccio, vi erano gli stabilimenti De Paolis (in cui furono girati alcuni degli interni di Mamma Roma e che oggi si chiamano Studios); nelle immediate vicinanze, in via Montecuccoli e al Pigneto, fu girato uno dei primi film realizzati in periferia della storia del cinema italiano, Roma città aperta (1945, R. Rossellini). Non sorprende, quindi, la scelta del quartiere che, nel caso di Pasolini, è presente sin dal primo romanzo, Ragazzi di Vita, fino a quello postumo, Petrolio (qui in particolare il Borghetto Malabarba).
Ne I soliti ignoti la scelta è il terrazzo di un edificio poi demolito nel 1965/66, gemello di quello esistente su piazza Cosenz; qui, Dante Cruciani (Totò) spiega alla banda (V. Gassman, M. Mastroianni, R. Salvatori, C. Pisacane, T. Murgia) come si apre una cassaforte. La terrazza si affacciava da un lato sulla ferrovia, dando quindi un ampio respiro alle inquadrature, e dall’altra