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Caro Messaggero, il Regolamento del Verde è una cosa seria

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Sito de Il Messaggero 2 marzo 2019

Publichiamo un nostro commento  a un articolo comparso su Il Messaggero Il 2 marzo, con un ulteriore precisazione a una –  indiretta – risposta al nostro post pubblicata sul quotidiano il 7 marzo.

E lo diciamo subito a chiare lettere: IL NUOVO REGOLAMENTO DEL VERDE NON PREVEDE IN NESSUN ARTICOLO  CHE UN CITTADINO, pure con competenze, POSSA EFFETTUARE INTERVENTI DI POTATURA SUGLI ALBERI. Chi parla di contraddizioni tra alcuni articoli del  Regolamento  confonde la MANUTENZIONE degli alberi – SEMPRE  A CARICO DEL COMUNE O DEI SUOI AVENTI CAUSA – con la CURA – che può essere affidata ai cittadini. Cura che prevede tante attività, a partire dall’osservazione per segnalare eventuali criticità (parassiti, rami spezzati etc) ma NON LA POTATURA.

(5 MARZO 2019) Un lavoro che come Carteinregola cerchiamo di fare, almeno quando inciampiamo in cose che conosciamo bene, è correggere informazioni distorte che vengono propinate ai cittadini, spesso da politici,  ma anche dai giornali. E spesso, come già Ignazio Marino, la Sindaca Raggi è oggetto di sbeffeggiamenti per  scelte e dichiarazioni che  possono essere anche criticabili , ma che, almeno da chi contiribuisce al formarsi dell’opinione pubblica,  dovrebbero essere affrontate nel merito, e dopo un adeguato approfondimento. 

E’ il caso di un articolo di Lorenzo De Cicco apparso su Il Messaggero il 2 marzo 2019, dal titolo “Alberi crollati a Roma, il Campidoglio: «Anche i cittadini facciano le potature»*, in cui viene banalizzato e ridicolizzato il contenuto del Regolamento del verde e del paesaggio urbano elaborato dalla ex assessora Montanari e dal suo staff insieme a  decine di associazioni,  tra le quali Carteinregola,  che dovrebbe finalmente dotare la Capitale di uno strumento indispensabile per la tutela del verde pubblico e privato che, incredibilmente, le amministrazioni che si sono succedute nei decenni finora non avevano mai varato**. 

Forse perchè, come tutte le regole, stabilisce cosa si può fare e cosa no, come deve essere fatto, e quali contravvenzioni debbano essere comminate agli inadempienti, rispetto a un patrimonio comune che spesso viene sacrificato ad altri  interessi, spesso  economici, spesso privati.

E ci aspettiamo che chi non ha mai sentito la necessità di denunciare la colpevole assenza nella Capitale  d’Italia di adeguati strumenti di tutela e di gestione  del gigantesco patrimonio verde, a fronte di campagne martellanti sulle –  senz’altro indaguate –  gestioni dei rifiuti o delle manutenzioni stradali, si astenga dal seminare zizzania su un Regolamento del verde civile, partecipato, che  – seppure migliorabile, come tutte le cose – va nella direzione dell’interesse pubblico.  (AMBM)

Articoli del Messaggero sulle “Potature fai da te”, qualche precisazione

di Paola Loche, del Gruppo Verde di Carteinregola

All’affermazione contenuta nell’articolo citato del 2 marzo,  laddove si dichiara che ” La filosofia è chiara: se l’albero sotto casa non viene toccato da una cesoia da chissà quando e le frasche si sono allungate minacciosamente, il comune cittadino – o un comitato di quartiere – può «adottarlo» e dargli una sforbiciata lui. Può sembrare una boutade, ma la proposta è contenuta nel nuovo “Regolamento del verde e del paesaggio urbano di Roma Capitale” Paola Loche, del Gruppo Verde di Carteinregola,  precisa:

l’art. 10  “Adozione di alberi e alberate” del regolamento del verde pubblico e privato e del paesaggio urbano, approvato dalla Giunta Comunale, consta dei seguenti commi:

1. È consentita l’adozione di alberi e alberate, nei limiti stabiliti dalla normativa vigente, a richiesta, da parte di cittadini singoli o in forma associata, nonché da ordini professionali.

2. L’oggetto dell’adozione consiste nella formale assunzione dell’impegno da parte del soggetto adottante a mantenere, per un periodo di tempo determinato, la cura dell’albero e/o degli alberi secondo un livello quali­ quantitativo di interventi, conforme a standard definiti nell’apposito disciplinare manutentivo concordato in base alla tipologia di albero.

3.  La richiesta di adozione di cui al comma 1 deve essere accompagnata da documentazione attestante il possesso delle competenze necessarie per gli interventi sugli alberi in capo all’adottante o a terzi cui viene affidata la gestione e copertura assicurativa per infortuni.

4.  Sono a carico dell’adottante gli oneri per la copertura assicurativa per responsabilità civile verso terzi per eventuali danni causati dagli alberi in adozione nonché gli oneri per assicurazione per tutti i danni ed infortuni di qualsiasi natura eventualmente subiti, manlevando l’Amministrazione Capitolina da ogni pretesa e/o azione risarcitoria.

Di conseguenza nessun cittadino può “sforbiciare” a piacimento. Sarà necessario attenersi alle tipologie di intervento concordate con l’amministrazione e la richiesta di adozione dovrà  essere accompagnata da documentazione attestante il possesso delle competenze necessarie per gli interventi sugli alberi in capo all’adottante o a terzi cui viene affidata la gestione.

messaggero- alberi potature fai da te 7 3 2019(aggiornamento 7 marzo 2019) Il 7 marzo, un altro articolo de Il Messaggero, intitolato, a questo punto forse  provocatoriamente, “Alberi, al via le potature fai-da-te, Rami  pericolosi per i bambini”  un altro giornalista, Ste.P.,  fa notare che “in un articolo del regolamento si dà in affidamento l’albero e in un altro articolo si esclude dall’affidamento il verde verticale”. In realtà non vi è alcuna contraddizione.

Il titolo III del regolamento norma “il coinvolgimento del cittadino” attraverso gli articoli 9,10,11,12,13,14.

In particolare l’articolo 9 definisce “l’affidamento in adozione delle aree verdi. Al comma 2 di tale articolo è specificato che il soggetto adottante può eseguire  la gestione dell’area verde cittadina,   con esclusione della manutenzione degli alberi (verde verticale), la cura del verde orizzontale, la pulizia, la manutenzione degli arredi, eventualmente la custodia e/o sorveglianza, secondo un livello quali­ quantitativo di interventi, conforme a standard definiti nell’apposito disciplinare manutentivo.

Nell’articolo 10 prevede l’adozione di alberi e alberate. Per il soggetto adottante è consentita, comma 2, di mantenere la cura dell’albero/i secondo un livello qualitativo di interventi, conforme a standard definiti nell’apposito disciplinare manutentivo.

E se a una  prima lettura può sembrare una contraddizione, in realtà la differenza sta nei termini utilizzati  il termine cura è inteso come “interessamento solerte e premuroso per la verifica delle condizioni del verde, nel caso specifico dell’albero/i, quindi il controllo nel tempo se c’è stato un cambiamento sostanziale della vigoria tipica dell’albero, per la presenza di degradazioni del legno del tronco, il distaccamento della corteccia, una crescita deforme,  o per la presenza di funghi,  di foglie o ramoscelli maculati, deformati, scoloriti o morti, rami secchi. Le osservazioni vanno riportate all’amministrazione che si farà carico degli interventi eventuali di manutenzione ordinaria o straordinaria.

 Molto diversa è, invece, la definizione del termine manutenzione: “il mantenere in buono stato; in particolare, insieme di operazioni che vanno effettuate per tenere sempre nella dovuta efficienza funzionale il verde in genere, l’albero/i in particolare.

La differenza è evidente: nella manutenzione prevale l’aspetto freddamente gestionale, la volontà di rispettare parametri, regole e quindi le operazioni necessarie per mantenere in buono stato, comprese la rimozione di rami secchi, potatura di mantenimento, consolidamento, messa in sicurezza, abbattimento e nuovo impianto

La cura implica invece una partecipazione informata, attiva, volta non solo all’esecuzione di un “lavoro da sbrigare” ma anche, e soprattutto, alla consapevolezza di dover conservare – e se possibile accrescere – il valore dei beni in gestione.

Caro Messaggero, lo ribadiamo, il  Regolamento del verde è una cosa seria. E anche fare informazione corretta ai cittadini.

 

TITOLO 11/: COINVOLGIMENTO DEL CITTADINO

Art. 9 Affidamento in adozione delle aree a verde

  1. Per affidamento in adozione si intende la gestione di aree a verde pubblico, con interventi di pulizia e cura,nonché di riqualificazione da parte di persone in forma singola o associata per finalità no profit.
  1. L’oggetto dell’adozione consiste nell’assunzione dell’impegno da parte del soggetto adottante ad eseguire una o più attività, per un periodo di tempo determinato, riguardanti: la gestione dell’area verde cittadina adottata, con esclusione della manutenzione degli alberi (verde verticale),la cura del verde orizzontale, la pulizia, la manutenzione degli arredi, eventualmente la custodia e/o sorveglianza, secondo un livello quali­ quantitativo di interventi, conforme a standard definiti nell’apposito disciplinare manutentivo, concordato in base alla tipologia di verde e alle possibilità dell’adottante, da sottoscrivere al momento dell’assegnazione.

ART. lO Adozione di alberi e alberate

  1. Èconsentita l’adozione di alberi e alberate, nei limiti stabiliti dalla normativa vigente, a richiesta, da parte di cittadini singoli o in forma associata, nonché da ordini professionali.
  1. L’oggetto dell’adozione consiste nella formale assunzione dell’impegno da parte del soggetto adottante a mantenere, per un periodo di tempo determinato, lacura dell’albero e/o degli alberi secondo un livello quali­ quantitativo di interventi, conforme a standard definiti nell’apposito disciplinare manutentivo concordato in base alla tipologia di albero
  1. La richiesta di adozione di cui al comma 1 deve essere accompagnata da documentazione attestante il possesso delle competenze necessarie per gli interventi sugli alberi in capo all’adottante o a terzi cui viene affidata la gestione e copertura assicurativa per infortuni.
  2. Sono a carico dell’adottante gli oneri per la copertura assicurativa per responsabilità civile verso terzi per eventuali danni causati dagli alberi in adozione nonché gli oneri per assicurazione per tutti i danni ed infortuni di qualsiasi natura eventualmente subiti, manlevando l’Amministrazione Capitolina da ogni pretesa e/o azione risarcitoria.

( ultima modifica 7 marzo 2019 ore 11.45)

Per osservazioni e precisazioni : laboratoriocarteinregola@gmail.com

Vedi anchePerchè cadono gli alberi 4 novembre 2018 Gli alberi cadono per vari motivi, perchè sono malati, hanno poca stabilità radicale a causa di forte superficialità o rottura delle radici – spesso per scavi stradali effettuati senza cura…Continua#

*Vedi articolo Il Messaggero Sabato 2 Marzo 2019  Alberi crollati a Roma, il Campidoglio: «Anche i cittadini facciano le potature» di Lorenzo De Cicco​ https://www.ilmessaggero.it/roma/news/alberi_roma_campidoglio_virginia_raggi-4334747.html

** Durante la consiliatura Marino un testo assai simile di Regolamento del verde era arrivato a un passo dall’approvazione, ma poi aveva rallentato nel passaggio dagli uffici ed era definitvamente caduto insieme alla Giunta

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