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L’emergenza non può ridurre ancora le spiagge pubbliche a vantaggio delle spiagge a pagamento

spiagge ostia mapPer promuovere il turismo in Italia non servono stabilimenti e cemento, piuttosto ambienti naturali, spiagge libere e servizi sostenibili.

E’ imminente l’avvio della stagione balneare 2020. A causa dell’emergenza  in corso e delle necessarie misure sanitarie e di sicurezza che dovranno essere prese per accedere alle spiagge, il dibattito pubblico sembra concentrarsi esclusivamente sulla necessità di prorogare le concessioni demaniali. Nell’attuale drammatica congiuntura economica e sociale facciamo alcune proposte e chiediamo alle Istituzioni competenti di  adottare le misure e i provvedimenti  necessari  solo ed esclusivamente in via transitoria e  per il periodo strettamente necessario.  Il Coronavirus non deve diventare un alibi per una proroga di 15 anni alle concessioni demaniali marittime.  E i diritti da tutelare sono anche quelli dei cittadini meno abbienti di accedere a un bene comune come le spiagge.

 di Thaya Passarelli

in collaborazione con Danilo Ruggiero, Associazione Mare Libero

Ben prima che iniziasse l’emergenza Covid e ci si trovasse di fronte al dilemma di come meglio affrontare la stagione balneare 2020 ormai alle porte, avevamo già scritto come nell’ultima legge di bilancio 2019   il Governo avesse approvato  una proroga delle concessioni demaniali marittime agli stabilimenti balneari (fino al 2033) [i] in evidente contrasto con i principi europei di non discriminazione e di tutela della concorrenza [ii].

Oggi il tema torna alla ribalta dopo le recenti dichiarazioni del Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo Dario Franceschini [iii] che  ha dichiarato di voler inserire nel decreto “rilancio” (ex decreto aprile) una norma specifica sulla proroga delle concessioni balneari al 2033, per cercare di scongiurare dubbi applicativi sulla proroga stessa da parte degli enti locali evitando, ad esempio, l’attivazione di procedure di riacquisizione e/o riassegnazione delle concessioni scadute e/o in scadenza. E così il Coronavirus rischia di diventare un alibi per la proroga delle concessioni demaniali marittime fino al 2033. [iv]

Anche a fronte di questa situazione di emergenza, ribadiamo ancora una volta con forza che  il demanio marittimo  – le spiagge – deve  essere tutelato e protetto nell’interesse della collettività,  per essere fruibile da tutti e non  solo  dai più abbienti, nè può continuare ad essere monopolio esclusivo degli interessi economici di un gruppo di concessionari per anni  e anni. Il Consiglio di Stato con l’Ordinanza n. 02542/2015, ha infatti ribadito un principio basilare relativo alla natura del bene demaniale “[…] il demanio marittimo è direttamente e inscindibilmente connesso con il carattere pubblico della sua fruizione collettiva, cui è naturalmente destinato, rispetto alla quale l’esclusività che nasce dalla concessione costituisce eccezione […]” [v].

Con l’emergenza sanitaria in atto il problema prioritario che oggi le amministrazioni locali dovrebbero affrontare è come poter garantire – in condizioni di igiene e sicurezza – l’accesso alle spiagge (libere e in concessione), e non quello di continuare a insistere sulla proroga delle concessioni.  Come infatti sostiene l’Associazione Mare Libero: “Poteva essere immaginabile al massimo un provvedimento transitorio per questa stagione, per la quale ancora non sappiamo se potremo andare al mare o come potremo farlo”.

Spiace dover rilevare che sull’argomento, come ben evidenziato anche dal Coordinamento nazionale Mare libero  il dibattito sembra essere esclusivamente concentrato nel dare ascolto agli interessi e alle preoccupazioni  di gruppi imprenditoriali  organizzati e  tenere in ben poco conto  l’importanza di garantire spazi liberi a tutti i cittadini per poter godere del mare e delle spiagge e migliorare  la propria salute.

Le categorie balneari hanno recentemente avanzato le loro richieste alla Regione Lazio  in un’audizione alla Pisana riportate sul sito regionale [vi], mentre fonti giornalistiche riferiscono l’esistenza  di un “tavolo tecnico permanente sulle norme igienico-sanitarie per l’accesso al mare e la riapertura dei lidi pubblici e privati” . Tra le ipotesi lanciate  al tavolo  tecnico sembrerebbe esserci anche quella  di garantire agli stabilimenti privati “la possibilità di allargare il perimetro delle loro concessioni – quindi più lettini e ombrelloni – anche in pezzi di spiagge pubbliche” [vii] .

E anche la Regione Campania ha recentemente ricevuto le richieste dei titolari dei lidi balneari [viii] preoccupati del fatto che, con il distanziamento sociale ( tra i 2 e i 4 metri tra ogni ombrellone) e le norme di sanificazione, i lidi possano perdere autonomia e spazio. Hanno quindi  proposto, come  soluzione, di ricevere l’affidamento in concessione anche delle spiagge libere.

Quanto alla situazione del litorale di Ostia (X Municipio di Roma), dalle informazioni pubblicate sul sito di Roma Capitale, ci risulta che attualmente – prima dell’emergenza Covid – su un totale di 13.108 m lineari di costa riferita agli arenili di competenza del Municipio X,   il 50% (6.554 m) dovrebbe essere destinato a spiagge di pubblica fruizione  e l’ulteriore 50% ( in realtà 6.657 m,   + 113, 56 m lineari in più) destinati a concessioni turistico-ricreative (stabilimenti balneari o altra attività). La legge regionale [viii bis ] del Lazio infatti prevede che il 50% minimo del litorale di competenza sia destinato alla libera fruizione, ed almeno il 20% in ogni ambito omogeneo.

Da notare che le spiagge libere (non tutte attualmente fruibili) sono prevalentemente concentrate nella zona sud di Ostia (lungomare di Levante), in pratica dopo la Tenuta del Presidente della Repubblica, tra Capocotta e i Cancelli, per un totale di circa 4000 m.

Fatta eccezione per l’area a ridosso del Porto, peraltro notevolmente ridotta dall’erosione, pochissime sono le spiagge libere in corrispondenza della  zona urbana di Ostia, dove il lungomare è completamente occupato dagli stabilimenti balneari e da strutture private come piscine, campi da gioco, ecc. che limitano ulteriormente la disponibilità dell’arenile in concessione per i bagnanti.  Il rapporto tra spiagge  pubbliche  e spiagge a pagamento, infatti,  si è drammaticamente invertito, al punto che la superficie totale del demanio in concessione ai privati rispetto a quella destinata all’accesso libero del pubblico è, come abbiamo visto, estremamente limitata.

In dettaglio,  sulla base della documentazione pubblicata dall’Ufficio demanio marittimo del Municipio X [ix], risultano presenti:

  • 12 spiagge libere [x]
  • 70  concessioni demaniali di cui:
    • 60 stabilimenti balneari [xi] oltre a  esercizi di ristorazione e chioschi.

Occorre anche considerare che  se alcune concessioni nel frattempo sono cessate [xii], gli spazi  non sono tuttora liberi e quindi rimangono inaccessibili.

L’emergenza sanitaria in corso comporterà la necessità di adottare sia negli stabilimenti balneari che nelle  spiagge libere apposite misure organizzative per tutela  e la salvaguardia della salute dei cittadini, dei lavoratori e dei gestori delle strutture. E naturalmente è importante prevedere misure per fronteggiare anche l’emergenza economica e la tutela dei posti di lavoro.

Tuttavia Carteinregola, insieme all’Associazione Mare Libero, considerando la finalità pubblica del demanio  e il diritto dei cittadini di qualunque condizione economica di poter fruire di un bene pubblico, chiedono  al Municipio X (dove  giovedi 14 maggio si svolgerà un Consiglio Straordinario sull’organizzazione delle spiagge nella stagione 2020 [xiii]) e alla Regione Lazio (che ha già incontrato ad aprile il comparto balneari del Lazio nell’audizione congiunta delle Commissioni Turismo e Sviluppo economico) [xiv],  che la messa in sicurezza delle spiagge libere avvenga per mano degli enti locali e non dei concessionari delle zone demaniali. Anche i servizi e la vigilanza dovrebbero essere svolti dall’ente pubblico,  eventualmente anche tramite l’affidamento del servizio  ad Associazioni di volontariato locali  o a cooperative (con bando pubblico).  Le spiagge devono essere e rimanere fruibili, libere, gratuite ed accessibili a tutti, in particolare alle persone con disabilità e a coloro che questa emergenza ha messo in forte difficoltà economica.

Come sottolineato   dal Comitato  Mare x Tutti e dall’Associazione Mare Libero [xv] , sarà poi fondamentale garantire, per la salute di tutti, la  sanificazione delle strutture (lettini, ombrelloni e servizi igienici) utilizzate e altre misure indispensabili.  In particolare:

  1. per i servizi igienici è importante prevedere del personale preposto alla pulizia e alla vigilanza;
  2. negli stabilimenti balneari è necessario predisporre il divieto di accesso alle cabine, agli spogliatoi, alle docce e, infine, alle aree adibite al gioco e allo sport, al fine di garantire il distanziamento sociale e di limitare al massimo le occasioni di contagio;
  3. per garantire l’accesso e la fruizione delle spiagge da parte di tutti i cittadini, e rilevato che la superficie delle sole spiagge libere non sarà sufficiente, tenuto conto della necessità di garantire il minimo distanziamento sociale, si prospetta la sospensione della esclusività della concessione demaniale marittima per uso turistico-ricreativo, e l’uso dello spazio in concessione, in tutto o in parte, per la libera fruibilità pubblica;
  4. al medesimo scopo, si ritiene necessario rimuovere le strutture amovibili autorizzate nelle aree in concessione non indispensabili all’offerta dei servizi minimi di balneazione al fine di liberare porzioni di arenile;
  5. si rappresenta la necessità di predisporre idonea cartellonistica contraddistinta da loghi Istituzionali, da apporre su tutti gli arenili, e distribuire alla cittadinanza un vademecum di comportamento da rispettare; tale materiale dovrà contenere istruzioni relative all’accesso al mare, informazioni ed indicazioni sulla gestione straordinaria delle spiagge, sulle norme precauzionali da rispettare, sui numeri utili da consultare in caso di necessità, al fine di prevenire abusi e violazioni e di rendere omogenea a livello regionale la prescrizione della distanza obbligatoria da rispettare e garantire la tutela della salute umana;

e ancora, per quanto concerne le spiagge libere:

  1. per permettere la fruizione delle spiagge da parte dei disabili, occorre eliminare le barriere architettoniche e prevedere delle passerelle ecocompatibili, dei percorsi di transito più ampi, delle piazzole ampie con ombrelloni e lettini, dei servizi igienici dedicati, degli ausili che consentano gli spostamenti (ad esempio le sedie Job o i sollevatori per i movimenti dalla sedia a rotelle al lettino) e del personale di assistenza qualificato al fine di garantire l’accesso al mare e il transito in spiaggia;
  2. la vigilanza degli arenili potrà essere garantita dalle forze dell’ordine. A livello comunale, si propone, previa opportuna formazione, di avviare dei protocolli di intesa con le associazioni di volontariato e/o di elaborare dei progetti per l’impiego dei percettori del reddito di cittadinanza.

Inoltre, come ha opportunamente sottolineato l’Associazione Mare Libero, tutte le società concessionarie dovrebbero fornire all’amministrazione dati verificabili sui rapporti di lavoro instaurati e sull’ammontare del fatturato relativamente all’ultima stagione, al fine di avere precisa contezza sull’impatto occupazionale ed economico di un’eventuale sospensione (o rimodulazione) delle attività connesse alla balneazione.

Pienamente consapevoli delle enormi difficoltà che a causa dell’emergenza Coronavirus dovranno fronteggiare cittadini, famiglie,  lavoratori e  imprenditori,  riteniamo  che le misure emergenziali debbano avere un carattere temporaneo  e che non possano diventare un pretesto per estendere nel  tempo e nello spazio la privatizzazione di beni pubblici. E, soprattutto, chiediamo che tali  misure debbano essere varate con equità, mettendo al primo posto i più deboli e svantaggiati, e il loro  diritto di accesso alle spiagge senza vedersene  esclusi a vantaggio di minoranze facoltose.

Thaya Passarelli

in collaborazione con Danilo Ruggiero, Associazione Mare Libero

 Per osservazioni e precisazioni:laboratoriocarteinregola@gmail.com

13 maggio 2020

Per approfondire:

Vai al Comunicato dell’associazione Mare Libero del 25 aprile

https://m.facebook.com/AssociazioneMareLibero/photos/a.695414657212539/2952680534819262/?type=3&refid=52&__tn__=EH-R

NOTE

[i] Vai al Comunicato del Coordinamento Nazionale Mare Libero del 27 aprile 2020

https://drive.google.com/file/d/1bHRu0KqRT8SguDVoFMCp-HrB2tNz6orV/view?fbclid=IwAR1Ey23mNGZTJQ-KhWBdHxTnOMCS8QmoE832Ro0YaGPMjbyU7uZ56J5rbDM

[ii] Contro il rinnovo automatico delle concessioni nel 2016 è intervenuta la sentenza della Corte di Giustizia europea. “La Corte ha definito la questione”, spiega l’avvocato Roberto Biagini, presidente del Coordinamento Nazionale Mare Libero (Co.Na.Ma.L), “esprimendo inequivocabilmente il principio secondo il quale le concessioni demaniali marittime non possono essere automaticamente rinnovate nel rispetto degli articoli 49, 56 e 106 del TFUE, oltre a quanto previsto dall’ art. 12 della Direttiva Bolkestein. Nel 2019 il Consiglio di Stato (sentenza n. 7874 del 18.11.2019) e il TAR Veneto (sentenza n. 218 del 03.03.2020) hanno disposto la sanzione della disapplicazione anche verso l’ultima proroga, disposta per 15 anni, con la legge del 2018

Vai agli articoli di Carteinregola sul rinnovo delle concessioni balneari:

[iii] ANSA 26 APRILE 2020 https://www.ansa.it/liguria/notizie/2020/04/24/franceschini-resta-proroga-a-2033-per-concessioni-balneari_0b18cd68-dfb0-49f3-a1c8-8521db8aefd8.html

Il ministro Dario Franceschini ha proposto, a quanto si apprende, di inserire nel decreto aprile una norma per fugare ogni dubbio applicativo sulla proroga delle concessioni balneari, già disposta fino al 2033. Negli scorsi mesi, infatti, alcune amministrazioni hanno disapplicato la norma introdotta a fine 2018: per fugare l’incertezza il Mibact propone la sospensione di ogni procedimento di riassegnazione o riacquisizione eventualmente avviato.

[iv] TPI 28 aprile 2020 https://www.tpi.it/cronaca/proroga-concessioni-demaniali-marittime-coronavirus-alibi-20200428592872/

[v] Per approfondimenti sul tema, consultare l’Appendice del Libro “Il Mare negato di Roma, Libro bianco sul muro di illegalità e cemento che ha cancellato il mare della Capitale, 2018. Associazione Mare LIbero” disponibile al link: https://www.academia.edu/39184747/IL_MARE_NEGATO_DI_ROMA

[vi] (Dal sito del Consiglio regionaledel Lazio  23 aprile 2020 ) Lazio, balneari: quest’anno zero profitti, la Regione intervenga sulle proroghe delle concessioni L’assessore allo Sviluppo Economico, Paolo Orneli: “Non vi abbandoniamo, ma aiutateci ad aiutarvi”. http://www.consiglio.regione.lazio.it/consiglio-regionale/?vw=commissioniNewsDettaglio&id=2531&cid=27

[vii] Il messaggero 9 Maggio 2020 Coronavirus Roma, spiagge: riaperture dal 25 maggio. «E più spazio agli stabilimenti» di Francesco Pacifico e Mirko Polisano https://www.ilmessaggero.it/roma/news/coronavirus_spiagge_lazio_quando_riaprono_news-5217454.html

[viii] La Repubblica, 7 maggio 2020- Gli operatori balneari della Campania si preparano alla riapertura, ma sono preoccupati: con il distanziamento sociale ( tra i 2 e i 4 metri tra ogni ombrellone) e le norme di sanificazione i lidi perdono autonomia e spazio, perciò i titolari dei lidi scrivono al presidente della Regione per chiedere aiuti. Una soluzione potrebbe essere l’affidamento ai privati delle spiagge libere per recuperare spazi. I balneari chiedono anche di intercedere col governo per “ abrogare canoni demaniali 2020, tributi, addizionali. https://napoli.repubblica.it/cronaca/2020/05/07/foto/i_titolari_dei_lidi_balneari_serve_spazio_in_spiaggia_dateci_anche_quelle_libere_-255888645/1/#1

[viii bis:  L.R. 26 Giugno 2015, n. 8; (Pubblicata nel BOLLETTINO UFFICIALE della REGIONE LAZIO n° 52 del 30 Giugno 2015).

Disposizioni relative all’utilizzazione del demanio marittimo per finalità turistiche e ricreative. Modifiche alle legge regionale 6 agosto 2007, n. 13, concernente l’organizzazione del sistema turistico laziale, e successive modifiche
Art. 7
(Disposizioni transitorie e finali)
1. La Giunta regionale provvede, previo parere delle commissioni consiliari competenti per materia, all’adeguamento del regolamento regionale 15 luglio 2009, n. 11 (Disciplina delle diverse tipologie di utilizzazione delle aree demaniali marittime per finalità turistico-ricreative e classificazione degli stabilimenti balneari) all’articolo 52, comma 1, della l.r. 13/2007, come modificato dall’articolo 3 della presente legge, entro e non oltre sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della stessa.
2. Nelle more dell’adeguamento del regolamento di cui al comma 1, per le definizioni di spiagge libere con servizi e spiagge libere, si rinvia ai vigenti articoli 4 e 5 del medesimo regolamento.
3. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore dell’adeguamento del regolamento di cui al comma 1, la Regione provvede all’adozione del piano regionale di utilizzo delle aree del demanio marittimo, di cui all’articolo 46 della l.r. 13/2007 e successive modifiche, di seguito denominato PUA regionale, seguendo la procedura di valutazione ambientale strategica (VAS) durante la fase preparatoria ai sensi e per gli effetti del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale) e successive modifiche.

4. I comuni sono tenuti ad adottare i piani di utilizzazione degli arenili (PUA) in conformità alle disposizioni contenute nel PUA regionale ovvero ad adeguare, ove necessario, i PUA già approvati alle suddette disposizioni, entro centottanta giorni dalla relativa pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione. Decorso inutilmente il suddetto termine, la Regione esercita i poteri sostitutivi ai sensi dell’articolo 7, comma 2, della l.r. 13/2007.
5. I comuni sono tenuti a riservare alla pubblica fruizione una quota pari ad almeno il 50 per cento dell’arenile di propria competenza. In caso di mancato rispetto di tale quota, il comune non può rilasciare nuove concessioni demaniali marittime e stabilisce, nell’ambito del PUA, le modalità ed i criteri attraverso i quali raggiunge la quota suddetta. In mancanza di tali presupposti, la Regione rinvia ad ulteriori accertamenti l’approvazione del PUA comunale. Sulle spiagge libere e sulle spiagge libere con servizi è vietato il preposizionamento di attrezzature balneari e l’organizzazione dei servizi alla balneazione non può, in nessun caso, precludere la libera fruizione dell’arenile.
6. I comuni nella pianificazione della quota prevista al comma 5, sono tenuti a garantire, lungo l’arenile di propria competenza, un’equilibrata presenza di spiagge libere e di spiagge libere con servizi. A tal fine, individuano ambiti omogenei nei quali devono essere previste quote di spiagge libere e spiagge libere con servizi pari almeno al 20 per cento in ciascun ambito omogeneo, fermo restando il rispetto della quota di cui al comma 5.

Il regolamento regionale applicativo del 2016 precisa, ad integrazione della legge sopracitata, che il 50% minimo è riferito non alla superficie delle spiagge, ma ai metri lineari della linea di costa.  Regolamento regionale 12 Agosto 2016 n. 19 – BUR 16 Agosto 2016 n. 65

Disciplina delle diverse tipologie di utilizzazione delle aree demaniali marittime per finalità turistico-ricreative. https://www.regione.lazio.it/rl_main/?vw=regolamentiDettaglio&id=329&tipo=tc&nreg=&anno=&testo=

(Quota di riserva degli arenili)

1. Ai sensi dell’articolo 7, comma 5, della l.r. 8/2015, i comuni riservano alla pubblica fruizione una quota pari ad almeno il 50 per cento dei metri lineari dell’arenile di propria competenza per il cui calcolo si fa riferimento alla linea di costa bassa così come definita sulla base dell’accordo di Partenariato Pubblico tra l’Amministrazione regionale e la Marina Militare di cui alla D.G. G11507 del 25 settembre 2015.

2. Nell’ambito della quota di cui al comma 1, i comuni individuano, nel proprio PUA, gli ambiti omogenei tenuto conto dell’indice di antropizzazione e sulla base di criteri morfologici e ambientali.

[ix] Consulta la sezione Ufficio Coordinamento Demanio Marittimo dove è possibile trovare la Scheda di rilevazione dei dati delle Concessioni Demaniali Marittime per finalità turistico- ricreative in essere alla data del 31 dicembre 2019 sul litorale del Comune di Roma, con l’indicazione dell’area in concessione, dei metri lineari disponibili, delle strutture costruite, ecc.https://www.comune.roma.it/web/it/municipio-x-uffici-e-contatti.page?contentId=UFF25816

[x] Consulta l’elenco delle spiagge libere del Municipio X, Ostia https://www.comune.roma.it/web/it/scheda-servizi.page?contentId=INF511623

[xi] Consulta l’elenco degli stabilimenti balneari del Municipio X, Ostiahttps://www.comune.roma.it/web/it/scheda-servizi.page?contentId=INF511641

[xii] Ad esempio l’Arca  di cui  il 4 marzo era  iniziata la demolizione . Vai al Comunicato del Comune: https://www.comune.roma.it/web/it/notizia/ostia-al-via-lavori-demolizione-ex-stabilimento-larca-diventera-spiaggia-libera.page

[xiii] Carteinregola ha chiesto alla Presidente del Municipio e al Presidente del Consiglio di poter partecipare alla videoconferenza e di poter anche intervenire con mail del 11 maggio e PEC del 12 maggio.

[xiv] Vai al Comunicato del Consiglio Regionale del Lazio del 23 aprile 2020. http://www.consiglio.regione.lazio.it/consiglio-regionale/?vw=commissioniNewsDettaglio&id=2531&cid=27

Leggi le proposte della Federbalneari per la stagione 2020. Il Faro, 3 maggio 2020. Pronto il protocollo di sicurezza elaborato da Federbalneari Lazio per la riapertura delle spiagge https://www.ilfaroonline.it/2020/05/03/pronto-il-protocollo-di-sicurezza-elaborato-da-federbalneari-lazio-per-la-riapertura-delle-spiagge/337007/

[xv] https://www.ilfaroonline.it/2020/04/23/comitati-per-il-mare-libero-estate-2020-eliminare-le-strutture-superflue-negli-stabilimenti/334919/

 

 

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