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Margherita Corrado

Senato XVIII Legislatura


Regione di elezione: Calabria – Collegio: 1 (01 – CROTONE)
Nata l’11 maggio 1969 a Crotone
Residente a Crotone
Professione: Archeologa Elezione: 4 marzo 2018
Proclamazione: 9 marzo 2018
Convalida: 17 marzo 2021
Membro Gruppo Misto (l’Alternativa c’è – Lista del Popolo per la Costituzione) Membro della 7ª Commissione permanente (Istruzione pubblica, beni culturali) Membro della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza Membro della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere

LA CANDIDATURA A SINDACO DI ROMA

(da un post su FB della consigliera Gemma Guerrini, ex M5S) Oggi è un giorno importante per Roma: il “Progetto civico Attiva Roma” sostiene la candidatura a SINDACA della senatrice MARGHERITA CORRADO, che si pone all’opposizione del governo Draghi e dei suoi sostenitori.Qui il video di presentazione del Progetto https://www.youtube.com/watch?v=y_mf4TTdsEoSotto il Manifesto del “Progetto civico Attiva-Roma”:”PROGETTO CIVICO ATTIVA-ROMA”Il Progetto Civico Attiva-Roma partecipa alle amministrative romane del 2021 dandosi l’obiettivo di promuovere la partecipazione attiva delle romane e dei romani attraverso il recupero del valore costituzionale della sovranità del popolo, della tutela e della valorizzazione del territorio. CULTURARoma è storia, archeologia, arte, capolavori realizzati in ogni epoca. E’ il suo rapporto antico con fiume e col mare. E’ i suoi archivi, le sue biblioteche, le accademie, italiane e straniere. E’ la prima metropoli a essersi dotata di norme di protezione del proprio patrimonio culturale e la prima ad avere un a Commissario delle Antichità, Raffaello Sanzio, per la conoscenza e la conservazione dei manufatti antichi. Il suo fattore di attrattività risiede in ciò che i secoli vi hanno lasciato e che le azioni dei governi cittadini sempre meno hanno difeso e valorizzato, non nel tessuto industriale, finanziario, agricolo, della comunicazione, della moda. Occorre partire da questa consapevolezza per rifondare il rapporto tra cittadini e amministrazione; la consapevolezza e la coscienza dell’importanza per l’intera umanità della conservazione, della conoscenza scientifica, della protezione da usi incongrui del patrimonio culturale che rende Roma la città eterna, deve divenire un impegno di condotta per i cittadini e per gli amministratori.Va evidenziata, cioè, la doppia necessità della conoscenza e della conservazione del patrimonio culturale urbano come fattore di crescita della comunità e la centralità dello stesso nella definizione delle politiche per la città.Ne discende un diverso approccio rispetto all’uso del patrimonio culturale, ambientale, paesaggistico, al suo valore economico, alla sua funzione, nonché l’indifferibile centralità, nell’azione amministrativa, della Sovrintendenza Capitolina, la quale deve porsi in costante relazione cooperativa con gli organi di tutela statali, in ossequio al principio di sussidiarietà, nell’ottica dell’avveramento della priorità dell’interesse pubblico dei valori culturali rispetto agli altri. E’ necessario ridisegnarne l’assetto per un’amministrazione che, sulla scorta della competenza tecnica, possa recuperare l’originaria vocazione alla ricerca e all’indirizzo di politica culturale cittadina quale soggetto autonomo benchè anch’esso sottoposto alle direttive ministeriali. Si tratta in generale di capovolgere l’attuale impostazione amministrativa e la visione politica della città: la disciplina urbanistica, la mobilità, le infrastrutture, la tutela ambientale, le politiche sociali ed educative, la manutenzione del verde, di parchi e giardini, lo sviluppo economico e le attività produttive devono essere ripensate alla luce della centralità del fattore identificativo della città, che è la storia, con la subordinazione netta dell’interesse privato alle finalità pubbliche. Intorno ad esso occorre restituire ai cittadini i “luoghi terzi” (Oldemburg), lo “spazio sociale generato dall’agire comunicativo” (Habermas), l’agorà come spazi vitali di apprendimento, argomentazione, critica, cittadinanza, antidoto al consumo derecebrato di eventi-monstre, di rituali espositivi destinati al solito generone autocelebrantesi.Si al valore civico dei monumenti, delle biblioteche, degli archivi, delle piazze, delle chiese, dei palazzi storici. No al primato della rendita economica su ciò che è Bellezza, Arte, Cultura, Ambiente.Occorre il coraggio di una rivoluzione che è soprattutto etica: è necessario che l’immenso patrimonio artistico, anche immobiliare, sia finalizzato alla cultura come fattore di uguaglianza, di lavoro per gli specialisti, di richiamo per una politica del turismo che dimentichi il mordi e fuggi a vantaggio della sostenibilità, della responsabilità, della qualità.2. LEGALITÀLa visione integrata della città non può però eludere la constatazione che a Roma la criminalità organizzata si muove e si relaziona. Mafia, ‘ndrangheta e camorra sono una presenza sempre più insistente e hanno concentrato i loro interessi nell’economia-sociale della Capitale tramite la costituzione di società fittizie aventi per oggetto la gestione di bar, paninoteche, pizzerie, pasticcerie e ristoranti. Non ci sono omicidi, ma c’è una forte presenza di importanti e rappresentative famiglie della criminalità organizzata, nuclei familiari attivi in modo permanente in campo economico, che consolidano la loro permanenza sul territorio cittadino con l’acquisto di negozi, ristoranti e altri locali. La loro presenza perciò non è effimera, ma si caratterizza e si consolida dando in gestione i locali a persone fatte appositamente confluire a Roma dalle regioni più disagiate del sud, da cui riscuotono consensi per aver offerto opportunità lavorative mantenendo al tempo il controllo del territorio. Roma è considerata punto nevralgico della loro espansione territoriale al di fuori della regione d’origine. Occorre contrastare questo fenomeno prima possibile al fine di evitare che i commercianti, artigiani e imprenditori romani, a causa dell’emergenza Covid-19, cedano le loro attività ormai al collasso alla criminalità organizzata.Unitamente al contrasto della criminalità, la democrazia deve essere garantita anche da una gestione amministrativa trasparente, risultato di una regolare e corretta gestione dei flussi documentali da realizzarsi anche attraverso i moderni sistemi telematici e informatici, in modo da rendere strutturale l’efficientamento dell’amministrazione e al tempo stesso la fruizione dei dati da parte dei cittadini.3. SOSTENIBILITÀNel 2013 l’amministrazione comunale della città ha assunto il nome di Roma Capitale per rivendicare il ruolo svolto dalla città in ambito nazionale, e come Ente locale e metropolitano dipana le sue strutture in base alle competenze che le affida la normativa vigente con strutture assai complesse e articolate che devono essere messe nella condizione di ottimizzare le sue risorse, umane ed economiche, perché i servizî resi ai cittadini siano di un livello degno di una grande capitale europea.Per recuperare e rilanciare la poliedrica identità di Roma, quale capitale amministrativa a livello cittadino, metropolitano e nazionale, e quale capitale culturale di livello internazionale, oggi è necessario anche affrontare la crisi economico-finanziaria che investe il nostro paese come conseguenza dell’applicazione del sistema economico neo-liberista che acuisce le diseguaglianze sociali, un processo accelerato e aggravato dalla sindemia scatenata dal Covid19. Non sarà possibile superare questo grave momento senza l’orientamento fornito dai princìpi costituzionali, che indicano come priorità il rispetto della dignità dei cittadini “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” (art. 3 Cost.), dignità a cui concorre la cura per il corpo sociale e per l’ambiente in cui i cittadini vivono ed operano.I cittadini sono sovrani per diritto costituzionale e sono parte integrante della “res publica” solo in quanto strettamente connessi con il loro territorio: da qui deriva l’importanza delle comunità locali e la necessità che esse vengano supportate e sostenute nel loro impegno alla partecipazione attiva per la gestione della città, da regolamentarsi in modo attento ed efficace; da qui deriva il diritto a una vita dignitosa e adeguata per tutti, dalla nascita alla vecchiaia; da qui deve svilupparsi l’etica della cura nei confronti dei cittadini più fragili, bisognosi e vulnerabili.