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Lazio 2023: le risposte a Carteinregola di Volt (centrosinistra, D’Amato Presidente)

Pubblichiamo le risposte di Volt Lazio a LE NOSTRE RICHIESTE ALLA REGIONE LAZIO ai punti programmatici per noi più urgenti e irrinunciabili che chiediamo a tutte le forze politiche di inserire nei propri programmi elettorali e tutte le richieste del Dossier “La città delle persone” alla Regione Lazio, inserendo in premessa le nostre richieste, e, in alcuni casi,  i nostri commenti.

Carissima Associazione, vi alleghiamo il documento con il posizionamento di Volt Roma & Lazio rispetto alle vostre proposte. Abbiamo cercato di essere il meno equivoci possibile e speriamo sia utile e chiaro. Restiamo a vostra disposizione per ogni approfondimento e futura discussione, nei modi e tempi che riterrete più opportuno. Qui di seguito le posizioni ed i commenti di Volt Lazio e Roma sia sui punti programmatici più urgenti e, successivamente, su tutte le richieste del Dossier “La città delle persone”

Guido Silvestri Volt Lazio Co-Lead

[le note ai testi di carteinregola si trovano all’interno del dossier pubblicato qui]

CARTEINREGOLA 1)   NO a qualunque autonomia regionale differenziata

La cosiddetta “autonomia regionale differenziata” intende attribuire alle Regioni che ne fanno richiesta poteri legislativi oggi nazionali o concorrenti tra Stato e Regioni,  in materie che riguardano un patrimonio di tutta la Nazione – i beni culturali, il paesaggio, l’ambiente, la scuola, la sanità, persino infrastrutture come i porti e le ferrovie –  distribuendo le relative risorse in base non ai bisogni dei cittadini ma al gettito fiscale di ciascuna Regione. Un micidiale strumento di divisione e di disuguaglianza non solo per le inevitabili differenze nei servizi –  anche con i famosi LEP Livelli Essenziali delle Prestazioni, che per l’appunto non garantiscono prestazioni omogenee già dalla definizione anche se fossero introdotti – ma per la distruzione  dell’identità comune, con la irreversibile trasformazione dello Stato in tante piccole repubbliche con leggi e regole diverse.

CHIEDIAMO

  • di abbandonare la richiesta già avanzata  al Governo nel 2018 di potestà legislative su lavoro, istruzione, salute, tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, governo del territorio, rapporti internazionali e con l’Unione europea, e di impegnarsi a non chiedere ulteriori materie,  dato anche il probabile ridimensionamento della attribuzione dei fondi,  proporzionati al gettito fiscale della Regione, e il rischio di una riduzione delle risorse per i servizi da erogare ai cittadini: una scelta che in questo caso non troverebbe altra giustificazione se non una maggiore gestione dei  poteri in ambito locale, in particolare per quanto riguarda le risorse e il personale. 

VOLT ROMA E LAZIO Volt è assolutamente contraria al progetto cd “Calderoli” di “autonomia regionale differenziata”.Qualsiasi intervento legislativo non può che partire dalla constatazione delle rilevanti diseguaglianze e iniquità che esistono oggi tra le regioni italiane ed essere quindi finalizzato a intervenire con investimenti, strumenti perequativi e migliori pratiche per annullare tali diseguaglianze.

La riforma Calderoli abbandona invece i cittadini delle regioni piu svantaggiate al proprio destino, ignorando che le attuali situazioni di sperequazioni sono riconducibili a cause complesse, radicate nel tempo e addirittura nella storia della repubblica, che riguardano e attraversano tutti i territori.

I poteri legislativi oggi nazionali devono restare allo Stato. In particolare, irricevibile immaginare la scuola e la sanità tra le materie di competenza che vengono affidate alle regioni.

E’ altresì inaccettabile che i rispettivi gettiti fiscali vengano trattenuti per essere spesi sul proprio territorio. Per quanto riguarda in particolare i LEP, lungi da garantire una omogeneità di trattamento risultano essere al contrario il grimaldello per lasciare le regioni più svantaggiate con un livello appunto minimo di servizi con una sanità di qualità riservata solo alle regioni che hanno più risorse. Come è possibile immaginare cittadini che hanno diritti a cure diverse a seconda dello spicchio di territorio in cui vivono?

È parimenti inaccettabile il percorso immaginato per la riforma che addirittura prefigura “…,prefigurando l’affidamento delle attività eventualmente non completate a un commissario, con rimessione al decreto di nomina dell’individuazione degli specifici compiti e poteri…” esautorando ulteriormente il Parlamento dalle proprie prerogative.

NOTA DI CARTEINREGOLA: va però ricordato che l’Autonomia regionale differenziata, pur essendo un cavallo di battaglia della Lega,  è stata introdotta dal centro sinistra con la riforma del titolo V nel 2001, che il Governo di centro sinistra Gentiloni ha  stipulato  nel febbraio 2018 le  pre-intese con tre regioni, Veneto,  Lombardia e Emilia Romagna, quest’ultima a guida centro sinistra, e che i governi con pezzi di centro sinistra successivi hanno continuato a portare avanti la riforma

CARTEINREGOLA 2)   La cancellazione dell’Art. 6 della Legge regionale della Rigenerazione Urbana

Intervenire nella città consolidata attraverso la rigenerazione urbana fa parte ormai del linguaggio comune. E anche la legge della rigenerazione urbana della Regione Lazio approvata nel 2017 fin dalle premesse la descrive come soluzione per fermare il consumo di suolo e restituire la dignità e la vivibilità ai territori più degradati. Finalità contraddetta dal fatto che a Roma ha trovato applicazione un solo articolo – articolo 6 – che, come il precedente “Piano casa” varato dalla Giunta Polverini e prorogato per tre anni dalla Giunta Zingaretti, permette interventi diretti sui singoli edifici da parte degli imprenditori privati con la possibilità di demolizioni e ricostruzioni con premi di cubatura,  senza alcuna preliminare pianificazione e successiva valutazione da parte degli uffici comunali. Così si gli interventi si sono moltiplicati nelle zone più pregiate e quindi più remunerative per gli investitori, in particolare nei tessuti storici della città, escludendo i quartieri che ne avrebbero più bisogno.

CHIEDIAMO

·       di sopprimere l’articolo 6 della legge (Interventi diretti) che consente – “sempre” – interventi di demolizione e ricostruzione con premio di cubatura e/o cambi di destinazione estromettendo l’Amministrazione comunale  dalle decisioni che riguardano le trasformazioni urbane dei tessuti storici,  provocando  il moltiplicarsi di interventi di demolizione e ricostruzione laddove gli investimenti sono più remunerativi per gli investitori privati, e di adeguare la normativa regionale alle prescrizioni introdotte dal “Decreto semplificazioni”(Altre richieste al punto “Rigenerazione Urbana”)

VOLT ROMA E LAZIO Volt è favorevole alla necessità di dare piena applicazione alla Legge Regionale  delle Rigenerazione Urbana e a raggiungere le finalità di cui all’art 1. Circa la richiesta di sopprimere l’articolo 6 della legge (Interventi diretti) che consente – “sempre” – interventi di demolizione e ricostruzione con premio di cubatura e/o cambi di destinazione, Volt è favorevole ma ci piacerebbe approfondire la tematica con l’aiuto di Carte in Regola, per capire se ad oggi veramente non vi sia alcuna possibilità dell’amministrazione comunale di intervenire  su questi casi, o se per esempio non sia comunque necessaria una qualche forma  di nulla osta dell’amministrazione (per esempio circa il rispetto dei requisiti della  Carta della Qualità) (1)

(1) Diario di un architetto – carta per la qualità: istruzioni per l’uso 2016

NOTA DI CARTEINREGOLA siamo a disposizione per approfondire il tema, che abbiamo trattato in vari documenti e webinar, e che sarà oggetto di un webinar il 16 gennaio, insieme ad altre associazioni come INU Lazio, ANCSA, Italia Nostra Roma, Ass. Bianchi Bandinelli, nonchè un tecnico come Daniele Iacovone. Ma possiamo già confermare che l’articolo 6 della Legge 7/2017 esclude qualsiasi parere o discrezionalità comunale, e prevede limiti solo per le aree vincolate o tutelate dal Piano Territoriale Paesistico regionale (che tra l’altro esclude il centro storico di Roma dall’obbligo di autorizzazione paesaggistica previsto negli altri centri storici del Lazio e non tutela i tessuti storici delle zone omogenee A);

CARTEINREGOLA 3)   L’inclusione  dell’ ”insediamento urbano storico sito Unesco – centro storico di Roma” e della Città Storica di Roma nel Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR)

Al di fuori degli “addetti ai lavori”, pochi sono a conoscenza del fatto che nel Piano Territoriale Paesistico Regionale approvato nel 2021, il centro storico di Roma è escluso dalle tutele introdotte per tutti gli altri centri storici del Lazio, e che gli interventi edilizi che possono modificare irreversibilmente il paesaggio urbano della Capitale non sono sottoposti a autorizzazione paesaggistica delle Soprintendenze, ma solo a un parere consultivo. E che i pregiati tessuti della Città Storica, i quartieri otto e novecenteschi individuati dal Piano Regolatore, se non vincolati puntualmente,  non hanno alcuna tutela. Fin dal 2008 si assiste a un continuo rinvio di misure stringenti da parte di Regione, Ministero della Cultura e Comune di Roma, che dopo aver lasciato credere per anni che l’inserimento nell’elenco dei siti UNESCO fornisse una qualche forma di protezione, nell’approvazione definitiva del PTPR hanno rinviato il problema a data da destinarsi.

CHIEDIAMO

  • L’inclusione  dell’ ”insediamento urbano storico sito Unesco – centro storico di Roma” nel Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR), escluso nel  testo approvato il 21 aprile 2021,   così che siano attribuite  le stesse  tutele previste per i centri  storici degli altri 377 comuni del Lazio, compresa l’autorizzazione paesaggistica. Per il Centro Storico di Roma l’attuale normativa prevede un “controllo degli interventi” da parte della Soprintendenza competente “nel rispetto di quanto stabilito da un Protocollo d’Intesa tra Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed il Comune di Roma” del 2009 che si esaurisce  in un  parere esclusivamente consultivo. 
  • L’estensione della tutela del Centro storico – sito Unesco  alla Città Storica, così come individuata dal PRG DEL 2008 (zone omogenee A”) (altre richieste al punto Tutela paesaggistica della Città Storica di Roma)

VOLT ROMA E LAZIO Volt è senz’altro favorevole

CARTEINREGOLA 4)   Lo stop al consumo di suolo

A un secolo e mezzo dall’unità d’Italia, gli abitanti della capitale sono aumentati da poco più di 200.000 a circa 2.800.000: la popolazione è aumentata quindi di 14 volte. La superficie urbanizzata è cresciuta invece di 80 volte, da 660 a circa 53.000 ettari urbanizzati (sui circa 128 mila ettari del territorio comunale), e la Capitale è  assurta ai vertici delle classifiche dell’ISPRA (Istituto Superiore Per la Ricerca Ambientale) Non c’è dubbio che l’atto decisivo debba essere l’azzeramento del consumo del suolo: azzerare, e subito, il consumo del suolo, non contenerlo, abbassarlo o diminuirlo come propongono quelli che affrontano  l’emergenza ambientale  solo a parole.

CHIEDIAMO

  • di promuovere, anche in assenza di un provvedimento nazionale sull’ azzeramento del consumo di suolo in conformità con l’obiettivo introdotto da tempo dall’Unione Europea, una legge regionale volta ad arrestare i processi di urbanizzazione esterni alla città consolidata, obbligando i comuni a individuare i perimetri delle aree edificate oltre i quali non dovranno  essere consentite nuove edificazioni, salvaguardando le aree intercluse che fanno parte dei corridoi ecologici

VOLT ROMA E LAZIO Volt è senz’altro favorevole

CARTEINREGOLA 5)   Il ripristino  del distanziamento di slot machine e videolottery da luoghi sensibili, sia per le nuove aperture, sia per gli esercizi esistenti come precedentemente previsto dalla Legge regionale del Lazio del 2013

VOLT ROMA E LAZIO Volt è senz’altro favorevole

RISPOSTE A TUTTE LE RICHIESTE

Vai a LE NOSTRE RICHIESTE ALLA REGIONE LAZIO con i punti programmatici per noi più urgenti e irrinunciabili che chiediamo a tutte le forze politiche di inserire nei propri programmi elettorali e tutte le richieste del Dossier “La città delle persone” alla Regione Lazio scarica la versione completa  stampabile

CARTEINREGOLA Trasparenza

CHIEDIAMO

• Che sia pubblicata sul sito della Regione in Home page con maggiore preavviso l’informazione sulle date e sugli Ordini del Giorno delle riunioni di Consiglio e delle Commissioni.

Che sia modificato il Regolamento del Consiglio Regionale, introducendo la possibilità per i cittadini di presenziare alle riunioni delle Commissionii e che sia attivata la diretta streaming delle Commissioni consiliariii con la possibilità di visionare le registrazioni off lineiii.

• Che siano pubblicati i verbali delle Commissioniiv nella Sezione Attività Istituzionale/Commissioni e Giunte del sito.

• Che sia resa disponibile la registrazione delle sedute del Consiglio Regionale.

• Che siano pubblicati leggi/delibere/regolamenti/ in apposite sezioni del sito istituzionale facilmente consultabili dai cittadini prima della discussione nelle Commissioni e dell’approvazione in Consiglio Regionale.

• L’attivazione di “open agenda“, con la condivisione pubblica degli incontri tra politici o funzionari pubblici con i portatori di interesse per permettere ai cittadini di monitorare il processo di formazione delle decisioni pubbliche. Sarebbe auspicabile che anche la Regione Lazio si dotasse di apposita normativa sulla regolamentazione dei portatori d’interesse come già è avvenuto in altre Regioni italianev in aggiunta a quanto già previsto sul tema dai rispettivi Piani per la prevenzione della corruzione e della trasparenza.

• L’impegno a facilitare l’accesso agli atti e ai documenti da parte dei cittadini e la pubblicazione degli atti come previsto dalle norme sull’Accesso Civico generalizzato, stabilendo criteri precisi e trasparenti per i dinieghivi.

VOLT ROMA E LAZIO

Volt Italia, e conseguentemente Volt Lazio & Roma (da qui in avanti: “Volt”) fanno della trasparenza una delle chiavi di volta del modo nuovo di fare politica per cui ci battiamo. Coerentemente Volt si è impegnata da sempre ad assicurare piena trasparenza già a partire dai processi interni al partito, dove le riunioni di assemblea sono sempre trasmesse in streaming, i verbali delle riunioni degli organi interni sono sempre pubblicati ed accessibili a tutti gli iscritti, etc.

Volt è quindi senz’altro d’accordo con tutte le richieste di Carte in Regola elencate. Di particolare rilievo ci sembra l’attivazione di “open agenda” e della regolazione dei rapporti tra politica e “lobby”; a questo proposito potrebbe essere utile la collaborazione e il confronto con l’esperienza e le proposte dell’associazione https://www.thegoodlobby.it/ , da sempre attiva a livello nazionale in questo ambito, alla quale Volt assicura il massimo sostegno.

CARTEINREGOLA Autonomia Regionale Differenziata

VOLT ROMA E LAZIO Volt è senz’altro favorevole alla richiesta

CARTEINREGOLA Roma città Metropolitana

CHIEDIAMO

• Di avviare tempestivamente tutti i passaggi legislativi e politici (che interessano il livello nazionale, regionale e comunale) per superare l’impasse di un’organizzazione amministrativa completamente inadeguata alla realtà della Capitale e del suo intorno, ridistribuendo le competenze tra gli enti per raggiungere, sul lungo periodo, da un lato, il conferimento delle funzioni che riguardano l’area vasta alla Città metropolitana, dall’altro, il conferimento ai Municipi delle funzioni che riguardano la prossimità territoriale.

• Nel breve e medio termine, di potenziare, la sinergia dei vari livelli amministrativi, in vista dei successivi passaggi nella riorganizzazione delle competenze e delle funzioni, avviando la necessaria ricognizione per predisporre la nuova distribuzione delle risorse economiche necessarie ai vari territori e un adeguato potenziamento di personale

VOLT ROMA E LAZIO

Volt è senz’altro favorevole alla richiesta di Carte in regola di una organizzazione amministrativa che sia adeguata alle specificità di una Capitale, come già in tutti i principali paesi europei. Assolutamente condivisibile la necessità di guardare e riformare:

  • contestualmente la redistribuzione delle competenze sia all’ente della Città Metropolitana sia ai Municipi;
  • la distribuzione conseguente delle risorse economiche e di personale ai suddetti enti per evitare che gli enti non possano poi concretamente espletare efficacemente le nuove funzioni.

Di particolare interesse potrebbe essere il supporto all’ipotesi di distinguere, nel processo di attribuzione delle risorse dallo Stato a Roma, due diversi Budget: uno relativo alla gestione e agli investimenti cd “ordinari” per i cittadini e uno invece per l’espletamento delle funzioni proprie di una capitale, come già nelle migliori pratiche di altre capitali europee (a oggi il confronto dei trasferimenti a Roma rispetto ad altre metropoli italiane è improprio proprio per questo motivo).

CARTEINREGOLA Poteri Roma Capitale

CHIEDIAMO

• che il passaggio delle competenze riguardanti la “Attribuzione di funzioni a RomaCapitale in materia di governo del territorio e di pianificazione urbanistico-edilizia“viii, approvato dal Consiglio Regionale sia portato alla conoscenza dei cittadini e oggetto di un dibattito pubblico, e così per ogni altra tipologiaix e modalità di devoluzione o di attribuzione di poteri non regolamentata da leggi nazionali.

che si cancelli l’attribuzione delle funzioni amministrative concernenti la VAS (Valutazione Ambientale Strategicax) a Roma Capitale, per garantire la necessaria autonomia dell’ente preposto al controllo rispetto all’ente proponente

POSIZIONE DI VOLT

Volt è favorevole al dibattito pubblico per ogni tipologia e modalità di devoluzione o di attribuzione di poteri non regolamentata da leggi nazionali e a garantire la necessaria autonomia dell’ente preposto al controllo rispetto all’ente proponente.

CARTEINREGOLA Stop al Consumo di suolo

CHIEDIAMO

• di promuovere, anche in assenza di un provvedimento nazionale sull’ azzeramentodel consumo di suolo in conformità con l’obiettivo introdotto da tempo dall’UnioneEuropea, una legge regionale volta ad arrestare i processi di urbanizzazione esterni alla città consolidata, obbligando i comuni a individuare i perimetri delle aree edificate oltre i quali non dovranno essere consentite nuove edificazioni, salvaguardando le aree intercluse che fanno parte dei corridoi ecologici

POSIZIONE DI VOLT

Volt è favorevole all’azzeramento del consumo del suolo. Ogni margine per una più graduale transizione verso l’obiettivo dell’Unione Europea (“contenere”, “diminuire”) è già stato utilizzato nel consumo scellerato degli ultimi anni.

CARTEINREGOLA Verde urbano e Agro

CHIEDIAMO

• di tutelare l’Agro Romano quale ambito di assoluta rilevanza per l’ecosistema dell’intero territorio comunale impedendo destinazioni non compatibili e l’estensione di ogni forma di urbanizzazione

• di valorizzare le attività agricole produttive attualmente presenti e di incrementarle con l’affidamento di aree non utilizzate a cooperative e imprese giovanili includendo il sostegno per l’avvio delle iniziative imprenditoriali

POSIZIONE DI VOLT

Volt è favorevole a sostenere queste richieste

CARTEINREGOLA Rigenerazione urbana

CHIEDIAMO

• di avviare un esame approfondito sulle ricadute della Legge regionale n. 7/2017 – Disposizioni per la rigenerazione urbana e per il recupero edilizio, ormai vigente da 5 anni, in particolare rispetto ai contenuti dell’articolo 1 – Finalità e ambito di applicazione, anche in seguito alla verifica degli interventi realizzati, in corso e progettati nella Capitale sulla base dei dati che annualmente i Comuni del Lazio, come previsto dalla stessa legge, devono inviare alla struttura della Giunta regionale competente in materia urbanistica;

• di promuovere progetti di rigenerazione pianificati e guidati dall’Amministrazione secondo gli articoli 2 e 3 della legge 7/2017 in modo tale che gli incentivi siano concessi sulla base di elementi e indagini che confluiscano in una “mappa del disagio”. Con questo presupposto sarà possibile individuare gli ambiti dove le trasformazioni comportino benefici per i residenti, escludendo comunque dalle agevolazioni l’intera città storica dove gli interventi consentono, per condizioni oggettive, elevati profitti in favore degli operatori privati.

La valutazione per definire gli ambiti della trasformazione, indispensabile per gli interventi all’interno della città consolidata, dovrà essere conseguente alla stesura di appositi criteri, tenuto conto della mappa del disagio;

di sopprimere l’articolo 6 della legge (Interventi diretti) che consente – “sempre” – interventi di demolizione e ricostruzione con premio di cubatura e/o cambi di destinazione estromettendo l’Amministrazione comunale dalle decisioni che riguardano le trasformazioni urbane dei tessuti storici, provocando il moltiplicarsi di interventi di demolizione e ricostruzione laddove gli investimenti sono più remunerativi per gli investitori privati, e di adeguare la normativa regionale alle prescrizioni introdotte dal “Decreto semplificazioni

di ripristinare i testi degli articoli 1 e 6 della legge parzialmente modificati da due emendamentixvi: il primo ha eliminato che “gli interventi …sono consentiti… prioritariamente nelle aree in cui non sono state completate le opere di urbanizzazione primaria, secondaria e che non rispettano gli standard”, il secondo consente la rigenerazione anche per il solo “miglioramento della qualità ambientale e architettonica …promuovendo le tecniche di bioedilizia più avanzate, assicurando più elevati livelli di efficienza energetica e lo sviluppo delle fonti rinnovabili“ offrendo un’ottima giustificazione alla semplice sostituzione edilizia nelle zone più prestigiose con tecniche ecologicamente avanzate a beneficio di una domanda abitativa che si identifica con i redditi più elevati

POSIZIONE DI VOLT

Volt ritiene che vadano garantiti gli obiettivi della legge come esposti in primo luogo nell’art.1.

  • E’ quindi assolutamente favorevole a un esame approfondito sulle ricadute della Legge regionale n. 7/2017, in particolare rispetto ai contenuti dell’articolo 1 – Finalità e ambito di applicazione, anche in seguito alla verifica degli interventi realizzati, in corso e progettati nella Capitale.

Tale verifica ex-post è d’altronde indispensabile nello specifico, ma auspicabile in generale su ognuna delle principali normative d’intervento, dove quasi mai si verifica l’impatto effettivo sul territorio e sulla qualità di vita della cittadinanza, impedendo di far tesoro delle esperienze passate quando si tratta di legiferare nuovamente nello stesso ambito.

  • Circa la richiesta di sopprimere l’articolo 6 della legge (Interventi diretti) che consente – “sempre” – interventi di demolizione e ricostruzione con premio di cubatura e/o cambi di destinazione, Volt è favorevole ma ci piacerebbe approfondire la tematica con l’aiuto di Carte in Regola, per capire se ad oggi veramente non vi sia alcuna possibilità dell’amministrazione comunale di intervenire su questi casi, o se per esempio non sia comunque necessaria una qualche forma di nulla osta dell’amministrazione (per esempio circa il rispetto dei requisiti della Carta della Qualità)
  • Circa le altre richieste
    • Di “escludere comunque dalle agevolazioni l’intera città storica”, e
    • Di cancellare l’emendamento che consente la rigenerazione anche per il solo “miglioramento della qualità ambientale e architettonica …promuovendo le tecniche di bioedilizia più avanzata…”

Riteniamo sia senz’altro necessario evitare che gli interventi si limitino solo alle zone più prestigiose della città, contraddicendo così la ratio complessiva originale della legge, ma nel contempo sembra necessario evitare il rischio di eccessivo irrigidimento, se non paralisi, degli interventi in ampie zone; le città anche le più peculiari come Roma, restano tessuti vivi che si rinnovano naturalmente nel tempo. Riconosciamo tuttavia di poter non avere tutta la conoscenza necessaria per una posizione definitiva su questi punti e per questo ci piacerebbe proseguire l’interlocuzione con la vostra associazione, per capire per esempio se approcci diversi o complementari, come quello di assicurare premi di cubatura maggiori nelle zone critiche secondo la “mappa del disagio” (es. 30%) e minori nelle altre (es. 20%), possa aiutare a raggiungere le finalità condivise consentendo comunque la necessaria vitalità (non meramente speculativa) di Roma.

CARTEINREGOLA Tutela paesaggistica della Città Storica di Roma

CHIEDIAMO

L’inclusione dell’”insediamento urbano storico sito Unesco – centro storico di Roma” nel Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR), escluso nel testo approvato il 21 aprile 2021, così che siano attribuite le stesse tutele previste per i centri storici degli altri 377 comuni del Lazio, compresa l’autorizzazione paesaggistica. Per il Centro Storico di Roma l’attuale normativa prevede un“controllo degli interventi” da parte della Soprintendenza competente “nel rispetto di quanto stabilito da un Protocollo d’Intesa tra Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed il Comune di Roma” del 2009 che si esaurisce in un parere esclusivamente consultivo.

L’estensione della tutela del Centro storico – sito Unesco alla Città Storica, così come individuata dal PRG DEL 2008

• Che il Ministero della cultura, alla Regione Lazio e Roma Capitale si attivino per individuare e varare, come previsto dal PTPR approvato nel 2021, “specifiche prescrizioni di tutela da definirsi, in relazione alla particolarità del sito, congiuntamente da Regione e Ministero”per la Città storica di Roma

che siano resi pubblici lo stato dei lavori e gli esiti del “Tavolo per la salvaguardia del Paesaggio urbano” di cui fanno parte la Soprintendenza speciale di Roma Archeologia Belle Arti e Paesaggio, l’Assessorato all’Urbanistica di Roma Capitale, la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e la Regione Lazio, istituito nel maggio 2018 per individuare forme di tutela dei cosiddetti “villini” e di tutti quei tessuti urbani storici che rischiano di subire modifiche irreversibili per gli interventi edilizi consentiti dal “Piano Casa” e dalla Legge di Rigenerazione Urbana della Regione, e che, nelle more delle procedure di aggiornamento del PTPR del punto precedente, siano accelerate e incrementate le attività di tutela del tavolo.

POSIZIONE DI VOLT

Volt è d’accordo con le richieste

CARTEINREGOLA Abitare e vivere la Città Storica di Roma

CHIEDIAMO

• di introdurre norme per regolare e arginare la proliferazione di B&B, affitti brevi e case vacanze, ponendo limiti quantitativi alla possibilità di trasformare alloggi in residenze turistiche

• di rivedere le categorie dell’attività tutelate nella Città storica (che hanno delle limitazioni per il cambio di categoria commerciale e artigianale) inserendo alcune categorie oggi escluse (es. acconciature, costumi teatrali, negozi dell’usato)

POSIZIONE DI VOLT

Volt è d’accordo con le richieste. La città non può diventare un dormitorio ed espellere i propri cittadini: si deve (e si può) regolare il numero dei B&B e dei posti letto alberghieri, soprattutto nelle zone del centro storico. Questo potrà anche avere effetti benefici in direzione di una città multicentrica e di un turismo che valorizzi il patrimonio cittadino anche fuori dal centro storico

CARTEINREGOLA Abitare e vivere le periferie

CHIEDIAMO

di potenziare gli uffici pubblici, il personale amministrativo e le competenze

tecniche per permettere tempi più rapidi per la pianificazione e progettazione urbanistica

• di riorganizzare gli insediamenti di edilizia residenziale pubblica, all’epoca realizzati in base a una domanda abitativa conseguente a nuclei familiari più numerosi, avviando la ristrutturazione degli edifici per ricavare un maggiore numero di alloggi

di avviare progetti di “rigenerazione urbana intesa in senso ampio e integrato comprendente, quindi, aspetti sociali, economici, urbanistici ed edilizi, anche per promuovere o rilanciare territori soggetti a situazioni di disagio o degrado sociali ed economici, favorendo forme di co-housing per la condivisione di spazi ed attività”, agevolare la riqualificazione delle aree urbane degradate e delle aree produttive”, “…aumentare le dotazioni territoriali mediante l’incremento di aree pubbliche o la realizzazione di nuove opere pubbliche ovvero il potenziamento di quelle esistenti…” come nell’art. 1 della Legge regionale della Rigenerazione Urbana 7/2017

• di favorire la creazione di centri di incontro di quartiere, centri anziani, Case di Quartiere, centri culturali, sportivi, ricreativi gestiti dall’associazionismo locale e da enti senza fini di lucro.

• di rendere disponibili per start up giovanili, cooperative di servizi e negozi di vicinato i locali dismessi e inutilizzati di proprietà pubblica, in particolare dei locali commerciali nei piani terra dei complessi delle case popolari, oggi luoghi degradati di spaccio che creano insicurezza sociale.

• di investire fondi pubblici per la ristrutturazione e l’adeguamento degli spazi da destinare alle attività dei punti precedenti, per facilitare e incentivare l’utilizzo anche a chi non ha mezzi economici

• di creare in tutti i territori dei punti di assistenza, informazione e formazione per agevolare l’uso degli strumenti informatici nelle fasce più deboli della popolazione come anziani, stranieri e persone in difficoltà, sempre più escluse dai diritti di cittadinanza che passano attraverso le nuove tecnologie

• di valorizzare le eccellenze dei territori, mettendole in rete tra loro e inserendole nei circuiti più estesi a livello cittadino, metropolitano e nazionale. In particolare il patrimonio agricolo, archeologico e naturalistico presente nelle tante periferie romane

• di mettere una moratoria alla proliferazione dei centri commerciali che uccidono il commercio di vicinato, presidio di sicurezza e socialità, lasciando molto spesso, dopo un arco di vita limitato, relitti sul territorio

• Nell’ambito della prevenzione e il trattamento del Gioco d’Azzardo Patologico (GAP), di ripristinare la misura prevista dalla Legge regionale del Lazio della rimozione di slot machine e videolottery nel raggio di 500 metri da luoghi sensibili come scuole, centri anziani, ospedali e altri, sia per le nuove aperture, sia per gli esercizi esistenti

• di pubblicare sul portale “Osservatorio regionale on line del gioco d’azzardo” le attività e i provvedimenti assunti dai Comuni, per diffondere la conoscenza del fenomeno tra la cittadinanza e responsabilizzare le istituzioni coinvolte

POSIZIONE DI VOLT

Volt è d’accordo con le richieste e con la visione della città sottostante. In particolare bisogna sostenere una nuova politica dell’abitare, che tenga conto dell’evoluzione della società e impedisca l’espulsione dalla città, attualmente in corso, delle fasce piu fragili che non si possono permettere il costo di un’abitazione o dell’assistenza necessaria per restarvi, come giovani, studenti fuori sede, anziani non autosufficienti.

Per quanto riguarda la prevenzione e il trattamento del Gioco d’Azzardo Patologico (GAP), riteniamo semplicemente scandaloso che non sia stata ancora ripristinata la misura prevista dalla Legge regionale del Lazio della rimozione di slot machine e videolottery nel raggio di 500 metri da luoghi sensibili. Tra l’altro il nostro consigliere municipale Lorenzo Minio Paluello ha presentato recentemente e fatto approvare dal Municipio 1 una sollecitazione al sindaco Gualtieri per imporre il distanziamento in questione, poi ripreso da altri 5 municipi e presentato in assemblea capitolina.


[1] http://architetticampagna.blogspot.com/2016/05/carta-per-la-qualita-istruzioni-per-luso.html

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