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Regolamento patrimonio indisponibile: la proposta di CILD per le premesse

mappa città pubblica 1Una Proposta di delibera di  iniziativa consiliare dal titolo: “Regolamento delle concessioni dei beni immobili appartenenti al patrimonio demaniale e indisponibile di Roma Capitale” è stata presentata in Commissione Patrimonio il 31 gennaio e ha iniziato l’iter per il parere dei Municipi.

Fin dalla prima seduta della Commissione, molte associazioni  e realtà sociali, tra le quali Carteinregola e CILD (Centro  di Iniziativa per la Legalità Democratica),  hanno messo in discussione l’impostazione del Regolamento,  che fin dalle premesse valorizza gli aspetti economici del patrimonio demaniale e  indisponibile a scapito dell’utilizzo sociale. Per questo CILD sta mettendo  a punto un testo  alternativo, di cui  riportiamo in calce una proposta per le premesse e l’art. 1.

Regolamento sulle concessioni d’uso sui beni immobili di Roma Capitale appartenenti al demanio e al patrimonio indisponibile

La proposta di CILD (bozza,  per le premesse e l’art. 1 del Regolamento)

Premesso che

– Roma Capitale rappresenta la comunità di donne e uomini che vivono nel suo territorio, ne cura gli interessi e ne promuove il progresso, in conformità alla Costituzione, alle leggi e al proprio Statuto;
– Roma Capitale è proprietaria di beni immobili, rientranti tra i beni demaniali e del
patrimonio indisponibile secondo le disposizioni di cui agli artt. 822 ss. c.c., stabilmente destinati al perseguimento di finalità di interesse pubblico o generale nonché all’esercizio delle funzioni amministrative ad essa attribuite dalla legge;
– nel perseguire le finalità ad essa attribuite, Roma Capitale riconosce, favorisce e tutela l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà sancito dall’art. 118 quarto comma della Costituzione e dall’art. 2 secondo comma dello Statuto (1), e si avvale dell’apporto collaborativo delle formazioni sociali che concorrono a perseguire il bene comune, ad elevare i livelli di cittadinanza attiva, di coesione e protezione sociale, contribuendo in tal modo all’adempimento dei doveri di solidarietà sociale e alla rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana, in attuazione degli artt. 2 e 3 della Costituzione;

Ritenuto che

– la pluralità dei compiti amministrativi e dei servizi alla persona e alla comunità da realizzarsi in favore dei residenti nel territorio cittadino richiede l’utilizzo efficace dei beni del patrimonio indisponibile e del demanio di Roma Capitale da destinare stabilmente al perseguimento della migliore utilità sociale possibile e, comunque, al perseguimento di finalità civiche e solidaristiche;
– sussiste la prioritaria esigenza di garantire la permanenza nell’erogazione dei servizi sociali, culturali e dei servizi alla persona nonché delle attività di interesse generale e superindividuale svolte nel territorio comunale, al fine di evitare interruzioni e soluzioni di continuità nell’espletamento di tali attività;

Visto

(da citare: art.118, art.114, ultimo capoverso, considerando Direttiva 2014/24/UE; TUEL; legge n. 241/1990; Codice del Terzo Settore; Statuto di Roma Capitale ecc.)……

L’Assemblea Capitolina delibera

Articolo 1 -Principi generali
(Testo della Proposta 1962/2020)
La gestione del patrimonio capitolino è volta a favorire l’integrazione e la crescita socialè e culturale delle comunità, nonché lo sviluppo economico del territorio, nel rispetto dello Statuto di Roma Capitale e dei principi generali di efficacia, efficienza,imparzialità, parità di trattamento, trasparenza, pubblicità e buona amministrazione. In linea con i suddetti principi, Roma Capitale intende perseguire obiettivi di mantenimento e valorizzazione del patrimonio, coniugandoli con gli scopi di interesse pubblico cui gli immobili vengono destinati.

(Bozza di nuovo testo dell’art. 1)
Roma Capitale riconosce nel patrimonio immobiliare demaniale e indisponibile una risorsa fondamentale per la città, che deve essere resa pienamente fruibile al fine di promuovere la coesione sociale, la crescita culturale e il benessere fisico dei cittadini. Roma Capitale intende conservare la consistenza e l’integrità del patrimonio salvaguardando i valori artistici, storici monumentali e ambientali, con il ripudio di tutte quelle modalità di uso che ne possano limitare il godimento e la fruizione al pubblico indistinto.
L’azione dell’amministrazione persegue il pieno utilizzo del patrimonio immobiliare al fine di moltiplicare la numerosità e l’assortimento dei servizi, a complemento di quelli istituzionali, in modo di sviluppare il maggior grado di benessere equo e sostenibile della città.
La gestione del patrimonio si basa su criteri di trasparenza, imparzialità, efficacia, efficienza, economicità, rapidità e semplicità nelle procedure con il più ampio coinvolgimento dei cittadini secondo i principi della partecipazione e della sussidiarietà.

L’enorme dimensione quantitativa, la complessa articolazione qualitativa e l’eterogeneo stato di conservazione, caratteristiche specifiche del patrimonio immobiliare di Roma Capitale, rendono necessario percorsi gestionali differenziati ma coerenti con i principi generali.

(CONTINUA)

Roma, 24 febbraio 2020

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

> vai a  Quali regole per il #PatrimonioComuneRoma – 1 Per un uso pubblico dei beni  14 febbraio 2020

> Scarica la bozza di Regolamento dal link profilo Facebook del Presidente della Commisione patrimonio Ardu (dal 4 febbraio 2020) https://drive.google.com/file/d/1Fvp48-pgzgSPvx18yN95xL1xieDRIn87/view?fbclid=IwAR3lT1YeoAezx6jM2RZWow8HPXSHB7jdqyIvJ4NGZmsBS4GS6LMqBXGfvWI

> Vai a Patrimonio Comune – cronologia e materiali

 

NOTE

(1) art. 2 comma e L’azione amministrativa, improntata al rispetto del principio di sussidiarietà, è svolta secondo criteri di trasparenza, imparzialità, efficacia, efficienza, economicità, rapidità e semplicità nelle procedure per soddisfare le esigenze della collettività e degli utenti dei servizi, nell’assoluta distinzione dei compiti degli Organi e degli Uffici e attribuendo responsabilità pubbliche ai Municipi in quanto territorialmente e funzionalmente più vicini ai cittadini

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