Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Roma: l’Area Archeologica Centrale per il futuro della città – l’intervento di Anna Maria Bianchi

(i titoli della campagna di una testata romana nel luglio 2023)

di Anna Maria Bianchi Missaglia

Desidero esprimere apprezzamento per il Progetto CArMe, in particolare per l’intenzione di  di restituire una visione d’insieme all’area archeologica centrale e nello stesso tempo irradiarsi dal centro a tutta la città, per ricostruire un’identità da troppo tempo smarrita.

Ma voglio ricordare il motivo per cui, insieme alle altre associazioni,  abbiamo voluto organizzare questo incontro.

Come è noto, nel luglio scorso il progetto CArMe è stato attaccato da numerosi articoli di un quotidiano romano, e a inizio agosto  è stato oggetto di un incontro tra il Ministro della Cultura e il Sindaco di Roma Capitale, nel quale il Ministro ha fissato una serie di vincoli, il cui senso è il mantenimento dello “status quo” di Via dei Fori Imperiali, a partire dalle dimensioni della carreggiata e dei marciapiedi.

In realtà tale intervento istituzionale, alla luce di quanto poi pubblicato dopo la conferenza stampa del 6 ottobre 2023 ,  non appare necessario, visto che le richieste del Ministro si riferivano  al Piano operativo del Progetto CArMe, quello che, non solo nel recente bando del concorso internazionale, ma già negli interventi per il Giubileo 2025 approvati dal Governo nel DPCM dell’8 giugno scorso, conteneva ampi riferimenti  alla “reversibilità” degli allestimenti (con l’esclusione di alcuni percorsi su passerelle sull’area archeologica).   

Allora qual è il punto? Chiaramente l’alto là del Ministro si riferisce a un nodo irrisolto da anni, il più forte ostacolo a qualsiasi intervento strutturale, che è quello del futuro di Via dei Fori Imperiali.

Da anni si parla della risistemazione dell’area archeologica centrale, ma le iniziative si sono sempre fermate di fronte all’eliminazione del tratto  tra Piazza Venezia e Largo Ricci, l’anacronistica autostrada che spezza la continuità dei Fori di Traiano, di Augusto, di Nerva e il Tempio della Pace.

Con il completamento del percorso della Metro C fino a Farnesina non sarà più necessario il passaggio del trasporto pubblico e l’area archeologica centrale potrà essere restituita alla cittadinanza.

L’obiettivo della sostituzione di quel  tratto di strada con un nuovo spazio pubblico è contenuto nel Piano strategico, il progetto di maggiori ambizioni e più lungo orizzonte temporale, sul quale  il dictat del Ministro sull’ obbligo di non modificare  via dei Fori Imperiali  per permettere la parata militare  – ribadito nel testo del concorso 8 volte – , rischia di essere una pietra tombale, almeno per la possibilità di  ripensare  l’attuale assetto di Via dei Fori Imperiali.  Un’intangibilità che come sappiamo non riguarda solo la Festa della Repubblica del 2 giugno, ma anche le radici storiche e ideologiche in cui affonda la costruzione della strada.

Purtroppo in questi anni il dibattito sul destino dei Fori si è man mano affievolito,   tornando appannaggio del ristretto giro degli intellettuali e degli addetti ai lavori, perdendo la carica dirompente e popolare che aveva raggiunto grazie all’impegno di tanti straordinari protagonisti, a cominciare da La Regina, Cederna e Petroselli. 

Eppure il riscatto di una città sempre più decadente e disuguale può passare anche dai Fori, da un progetto in grado di restituire identità, storia e dignità alla Capitale, a condizione che si costruisca un grande momento di confronto collettivo, dal centro alle periferie, offrendo  ai  cittadini intrappolati nella quotidianità  del traffico e dei rifiuti, un orizzonte comune in cui lasciare il segno.

Chiediamo

  • Che vengano rimnessi in discussione i vincoli posti sulla intangibilità dell’attuale assetto di Via dei Fori Imperiali aprendo a una  visione di Roma che da troppo tempo  aspetta di essere realizzata. Non è accettabile che una delle aree archeologiche più suggestive e importanti del mondo debba conservare al suo interno uno spazio incongruo e sconfinato,  funzionale solo a una parata militare una volta all’anno.
  • Di allargare ai cittadini il dibattito sul destino dell’Area archeologica centrale e sul Piano strategico, e prima di qualsiasi delibera e di qualsiasi concorso pubblico, cittadini del centro storico come dei Municipi, dato che si tratta di un’area  che riguarda l’identità e la storia di Roma, da decenni oggetto di straordinarie idee che, nonostante gli annunci, nessuno ha finora avuto il coraggio di affrontare.

Anna Maria Bianchi Missaglia Presidente Carteinregola

Vai a CArMe cronologia materiali (in costruzione)

Vai a Roma: l’Area Archeologica Centrale per il futuro della città con i materiali e i link agli interventi

12 ottobre 2023

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

(i titoli della testata romana il 9 agosto 2023 dopo l’incontro del Sindaco con il Ministro)

Vedi anche Il Progetto Fori richiede coraggio e condivisione con la città di Anna Maria Bianchi Missaglia 13 agosto 2023

0 0 votes
Article Rating
Subscribe
Notificami
guest
1 Comment
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments