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CIVU

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Nel novembre  2013, per iniziativa congiunta della Rete dei Comitati per la Qualità Urbanistica, del Coordinamento dei Comitati Milanesi e del laboratorio Carteinregola di Roma è stato costituito un coordinamento CIVU – Comitati Italiani per la Vivibilità Urbana, finalizzato a collegare, sull’intero territorio nazionale, comitati di cittadini, associazioni ambientaliste e pubbliche amministrazioni per la tutela del territorio urbano e della qualità della vita dei cittadini.

Il primo argomento all’attenzione è quello urbanistico; successivamente verranno presi in considerazione altri temi, strettamente connessi con la vivibilità delle aree urbane.

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Rete dei Comitati per la Qualità Urbanistica

Si è costituita nell’autunno 2011 per dare voce organica e unitaria alle istanze dei comitati spontanei che si sono formati a Milano e Lombardia per contrastare il fenomeno degli “ecomostri”  (edifici altamente invasivi costruiti spesso nei cortili), reso possibile da leggi regionali troppo permissive. Nel 2013 ha condiviso la costituzione di un coordinamento nazionale (CIVU), dato che il problema, a seguito del Decreto del Fare, si è esteso all’intero Paese.

Rete dei Comitati per la Qualità Urbanistica
retecomitatiqualitàurbanistica@gmail.com
 
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 logoCoordinamento dei Comitati di quartiere a Milano (CCM)

Il Coordinamento dei Comitati di quartiere a Milano (CCM) si è costituito agli inizi degli anni ’90 per collegare e dare più forza all’attività di denuncia e di proposta di molti comitati sorti spontaneamente in città. Oggi il CCM raggruppa una sessantina di comitati (> vai alla pagina “chi siamo” del sito del CCM)

 
Coordinamento Comitati Milanesi
Via Val di Bondo 13 20161 Milano
Telefono    335 6558 267
e-mail     segreteria@cocomi.it
 

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CARTEINREGOLA DEFINITIVO logo TAGLIATOCarteinregola

Nell’autunno 2012 si è costituito il  Laboratorio Carteinregola  che raggruppa circa 100 comitati e associazioni della Capitale che intendono lavorare sulle regole  per l’urbanistica, la mobilità, l’ambiente (> vai al manifesto)

Carteinregola
Via Guido Reni 56 00196 Roma
Telefono Tel. 3661347079
laboratoriocarteinregola@gmail.com
 
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La lettera aperta ai Presidenti e agli Assessori Regionali all’Urbanistica, all’Ambiente e alla Cultura

C I V U

Comitati Italiani per la Vivibilità Urbana

20  Novembre 2013

Lettera aperta ai Presidenti e agli Assessori all’Urbanistica delle Regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano

e    p.c.:

  • Membri del Governo e del Parlamento
  • Sindaci delle città capoluogo di Provincia
  • Associazioni Nazionali  per la tutela del territorio e del Paesaggio
  • Organi d’informazione

Nuove  norme  urbanistiche  danneggiano  irrimediabilmente  la  vivibilità e il paesaggio  del  territorio  urbano

Nel novembre  2013, per iniziativa congiunta della Rete dei Comitati per la Qualità Urbanistica, del Coordinamento dei Comitati Milanesi e del laboratorio Carteinregola di Roma è stato costituito un coordinamento CIVU – Comitati Italiani per la Vivibilità Urbana, finalizzato a collegare, sull’intero territorio nazionale, comitati di cittadini, associazioni ambientaliste e pubbliche amministrazioni per la tutela del territorio urbano e della qualità della vita dei cittadini.

Il primo argomento all’attenzione è quello urbanistico; successivamente verranno presi in considerazione altri temi, strettamente connessi con la vivibilità delle aree urbane.

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L’art. 30 della Legge 98-2013 contenente norme sulle semplificazioni in materia edilizia inserisce nel Testo Unico dell’edilizia (D.P.R. 380-2001) l’art. 2-bis  ( Deroghe in materia di limiti di distanza tra fabbricati) che recita:  “le  regioni e le province autonome di Trento e Bolzano possono prevedere, con proprie leggi e regolamenti, disposizioni derogatorie al decreto del Ministro dei lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444 e possono dettare disposizioni sugli spazi da destinare agli insediamenti residenziali, a quelli produttivi, a quelli riservati alle attività collettive, al verde e ai parcheggi, nell’ambito della revisione di strumenti urbanistici comunque funzionali a un assetto complessivo e unitario o di specifiche aree territoriali”.

Ciò si traduce in una potenziale cancellazione dei cosiddetti “ standard urbanistici”, fra cui la distanza minima di 10 metri,  che è  il pilastro fondamentale di tutela della civile convivenza e dell’igiene  nei tessuti abitativi urbani italiani, con il rischio di scardinare il sistema di regole e di tutele a difesa del paesaggio e dei beni culturali.

Quando in passato tale vincolo è stato, in vari casi, disatteso si è creata una densificazione edilizia esagerata che, se replicata legalmente, altererebbe ulteriormente il già precario equilibrio urbanistico delle città.

Le norme sulla cosiddetta “semplificazione edilizia” – che sarebbero utili se ben limitate a favorire solo la riqualificazione energetica degli edifici – diventano invece il veicolo di uno sviluppo edilizio ancora più disordinato e opprimente che moltiplica la costruzione di “ecomostri”, fenomeno largamente presente in Lombardia a causa di norme regionali troppo permissive, che hanno consentito di derogare altezze, volumi e sagome degli edifici preesistenti, dando vita ad un vero e proprio “far west” edilizio anticipatamente, anche contro la legge nazionale.

Anche grazie alla ferma opposizione dei Cittadini, organizzati in comitati, coordinati dalla Rete per la Qualità Urbanistica, quelle norme erano state bloccate dalla sentenza 309/2011 della Corte Costituzionale che ha ritenuto illegittima la possibilità da esse concessa di superare il “vincolo di sagoma” nelle ristrutturazioni edilizie conseguenti a demolizione di edifici preesistenti.

Contro questa tutela si era mossa rapidamente la lobby dei costruttori che aveva espresso pubblicamente, tramite il Presidente dell’ANCE, l’intenzione di agire per far modificare la legge nazionale.

Ora tale azione è giunta a compimento con l’art. 30 della legge citata, che  prevede la possibilità  di soppressione del vincolo di sagoma nelle operazioni di demolizione e ricostruzione degli edifici.

Contro questa disposizione si è battuta, con ripetuti appelli al Governo, al Parlamento, ad altre Istituzioni ed alle associazioni ambientaliste, la Rete dei Comitati per la Qualità Urbanistica.

Si è anche autorevolmente espresso l’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU) che ha affermato quanto segue: “Eliminando la parola ‘sagoma’ dal significato originario di Ristrutturazione Edilizia questa finirà per inglobare anche la demolizione e la ricostruzione di un edificio del tutto nuovo e, paradossalmente, anche a portare fuori terra i volumi che attualmente sono sotto terra”.
Qualora questo avvenisse, l’INU teme “un attentato alla storia edilizia dell’Italia, alle forme delle sue città e dei suoi paesi, alla sua cultura materiale e immateriale che tanto contraddistinguono il paesaggio urbano italiano e, in fin dei conti, anche allo stesso paesaggio territoriale”.

Inoltre, secondo l’INU, si metterebbe immediatamente in crisi la pianificazione urbanistica vigente, con incalcolabili ricadute a catena nella gestione degli insediamenti.
L’INU ricorda che “da sempre la pianificazione urbanistica ricorre alla ristrutturazione edilizia come massimo intervento consentito quando ha bisogno di scongiurare la demolizione di immobili di interesse storico, architettonico o testimoniale, consentendo la demolizione e ricostruzione a parità di volume solo per edifici o tessuti insediativi privi di valori storici e ambientali.”
“L’INU chiede a tutte le forze culturali, a quelle sociali e a quelle economiche di mobilitarsi per scongiurare una possibilità di trasformazione dagli
effetti incontrollabili per il paesaggio urbano italiano.”

Rivolgiamo quindi un forte appello a tutti quelli che sono stati chiamati dai Cittadini a operare  delle scelte finalizzate al bene collettivo, affinché le Istituzioni da loro presiedute si astengano dall’emettere norme che consentano la deroga alle distanze minime fra gli edifici e si impegnino a vigilare sempre con la necessaria diligenza, allo scopo di evitare uno scorretto sviluppo edilizio.

Al fine di testimoniare concretamente le devastanti conseguenze di norme troppo permissive invitiamo a vedere il Servizio RAI sugli “ecomostri” a Milano, realizzato lo scorso anno che ben illustra il problema:    http://vimeo.com/stopecomostri/serviziorai

Proseguiremo con appositi confronti con i Soggetti a vario titolo coinvolti, per approfondire questa tematica e valutare possibili sinergie.

Con i nostri migliori saluti.                               

 Per il coordinamento  CIVU

Anna Maria Bianchi  –  portavoce Carteinregola

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tg ecomostri milanoLeggi  i nostri articoli:

(> guarda il servizio Rai del TG3  realizzato a  Milano il 7 maggio 2012. Persone  che si ritrovano a  convivere con palazzi spuntati  a pochi metri dalle loro finestre e balconi, dove in molti casi non arriva più la luce del sole…)