Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Diario 23 settembre “IL DUELLO SUGLI EDIFICI DI “NUOVA COSTRUZIONE”

l’Assessore  Civita si arrampica sugli specchi e alla fine deve cedere (ma oggi probabilmente passerà tutto comunque)

[NOTA: siamo disponibili a pubblicare qualunque correzione, precisazione e intervento che dovesse pervenirci]

Roma. Convegno Relazione Eco mafie

L’assessore Michele Civita

23 settembre 2014 “…Le proposte [le modifiche al Piano casa Polverini introdotte attraverso la proposta di legge 75 NDR] che ho illustrato nella relazione introduttiva puntano a favorire la rigenerazione urbana, eliminare la possibilità che le deroghe stravolgano la pianificazione urbanistica, realizzare nuovi servizi, nuove opere pubbliche e nuovi alloggi per l’housing sociale, favorire lo sviluppo dell’agricoltura, favorire la semplificazione, garantire tempi certi nelle procedure ed equità nella valutazione dei progetti, ridare un ruolo ai consigli ed alle giunte comunali.” …”noi ridiamo un ruolo ai Consigli e alle Giunte comunali accettando però la sfida della semplificazione. Gli ridiamo un ruolo che pensiamo sia quello giusto”

Michele Civita Assessore all’Urbanistica della Regione Lazio, 23 settembre 2014, Consiglio Regionale

IL NOSTRO COMMENTO: Nel testo in esame – come nel precedente del centrodestra  –  l’espressione “In deroga alle previsioni degli strumenti urbanistici ed edilizi comunali vigenti o adottati” appare ben 6 volte, corrispondenti ad altrettanti commi: Art.3 comma 1, Art.3 Comma 2, Art. 3 ter comma 1, Art. 3 quater comma 1, Art. 4 comma 1, Art.5 comma 1. Cioè praticamente per ogni tipo di intervento  con forti impatti sul territorio. Quanto al ridare un ruolo ai Consigli e alle Giunte Comunali”, il ruolo  “giusto” è esattamente lo stesso che gli aveva dato la Polverini: quello di passacarte

IMG_058323 settembre 2014. In un’aula costellata di  alte pile cartacee con le centinaia di emendamenti, di cui molti presentati dalla stessa maggioranza, perfino dal Presidente della Commissione urbanistica Panunzi (PD) e dalla stessa Giunta (!), si comincia la discussione del primo articolo, che riguarda l’introduzione nel testo della Polverini/Ciocchetti  delle parole “di nuova costruzione(1) tra gli interventi a cui il Piano Casa regala aumenti di cubature e cambi di destinazione, fuori da ogni pianificazione e decisione pubblica. Non ci stancheremo di dirlo, il Lazio è l’unica Regione in cui si applica il Piano casa a case di cui non è stato ancora posto neanche il primo mattone (e ciò accadrà  ancora a lungo,  visto che l’Assessore  continua a parlare di prorogarlo  oltre gennaio 2015).

Sul punto i Cinquestelle attaccano subito, intervenendo più volte per chiedere la cancellazione delle tre paroline. Fa sentire la sua voce contraria anche l’unico rappresentante di Sinistra Ecologia e Libertà, De Paolis,  che dimostra così di scegliere la linea della coerenza e non quella della convenienza (SEL è nella maggioranza di governo e un suo autorevole esponente, Massimiliano Smeriglio,è il vicepresidente regionale). Ma il duello vero e proprio viene ingaggiato da Francesco Storace, La Destra. Sappiamo che l’ex Presidente del Lazio aveva votato il Piano Polverini e immaginiamo che  voterà anche il Piano Polverini/Zingaretti, dopo aver ottenuto alcune garanzie che stanno a cuore al suo elettorato, ma ci godiamo lo spettacolo.

Noi eravamo balzati sulla poltroncina sentendo  Civita affermare,  all’inizio della seduta, che “Le premialità riguardano solo gli edifici esistenti. Ho letto in alcuni comunicati stampa che qualcuno dice che il Lazio è l’unica Regione che premia anche case da costruire. Ecco, questa proposta di legge cancella tutto ciò” Per un momento abbiamo pensato – e ci siamo augurati – di aver preso un grandissimo granchio. E l’Assessore ha continuato; “Non c’è nessuna possibilità di realizzare edifici se non già realizzati”, sottolineando   che “le norme che mettiamo alla base del nostro Piano casa sono le norme che riguardano la rigenerazione urbana, cioè la demolizione e la ricostruzione, con premialità, cioè demoliamo un fabbricato e favoriamo la possibilità della ricostruzione..”. Ma l’equivoco dura poco, ed è proprio Storace a smontarlo, un pezzo alla volta, con  consumata abilità oratoria.

Comincia osservando che “le parole non si possono cancellare o, meglio, si possono cancellare con un emendamento, ed è quello che abbiamo tentato di fare tutti quanti noi perché con la lettera a) voi estendete l’applicazione del Piano casa (sono due le modifiche) non solo agli interventi di ampliamento, ristrutturazione e sostituzione edilizia ma anche agli edifici di nuova costruzione. È …un’ipotesi eccessiva e di fatto consente di realizzare cubature ex novo persino nei comuni che sono privi di strumenti urbanistici. Non me lo aspetterei da una Giunta di sinistra. È vero che lei ha difeso l’impianto della nostra legge, e io le sono grato, però non so quanto le possono essere grati i suoi elettori. Allora, faccia un gesto verso di loro, avete promesso meno consumo di suolo, cominciate a farlo accettando gli emendamenti che ha presentato l’opposizione…

Civita azzarda una “risposta tecnica” citando l’articolo del testo Unico dell’Edilizia DPR 380/01 (*) e facendo l’elenco delle fattispecie previste. Ma in pratica il suo ragionamento è: non c’è nuova costruzione che “consuma suolo”, perchè il Piano Casa 2 (oltre ad aver tolto – ci mancherebbe – l’assurda premialità del 10% di un intero compendio concessa all’ “ultimo arrivato”)  attribuisce aumenti di cubature ad interventi già previsti.”Prima ho spiegato come nel vecchio Piano casa c’era il consumo di suolo, mentre in questo non c’è“. Ma in realtà  non considera l’Assessore  che  sempre di aumenti di cubature si tratta, che vanno a sommarsi a quelle già previste, ma esistenti per l’appunto solo sulla carta”, e per di più con la possibilità di “monetizzare” quelle opere di urbanizzazione secondaria (verde, parcheggi, servizi) che fanno la differenza tra un ghetto e un quartiere vivibile…

Quanto a quali siano gli edifici di “nuova costruzione” ,  l’ intervento del consigliere Cinquestelle Porrello, centra il problema con una battuta: “Su un palo della luce si può chiedere il Piano casa? “, tema rilanciato poi  da Storace: “lei, Assessore, ci vuol far passare che “nuova costruzione” non è una nuova costruzione, ma è una nuova costruzione”…”ci viene a raccontare che è “solo” nuova costruzione e non “addirittura” nuova costruzione. Tra il “solo” e l’“addirittura” ci deve essere una via di mezzo. La trovi lei, altrimenti ripensi al parere negativo che ha dato all’emendamento

E Civita acconsente: “Siccome si fa riferimento alla norma nazionale che chiarisce ogni dubbio io sono per accogliere la proposta del Presidente Storace e … riformulare e aggiungere “interventi di nuova costruzione così come disciplinati dal Testo Unico sull’edilizia, dall’articolo…”.(continua)

Sul tema intervengono su fronti diversi  anche due consiglieri di  centrodestra  del gruppo misto: Sartori,  che condivide persino le cirtiche dle consiglier edi SEL :”la nuova costruzione è un tema delicato. È evidente che inserirlo in questo contesto dà proprio il vulnus della volontà politica di questa Amministrazione di aprire in maniera indiscriminata. Quindi, ha ragione anche il consigliere De Paolis, e spero che l’appello che è stato fatto da più parti venga accolto dall’assessore e ci ripensi su questo suo parere”, mentre Sbardella – difendendo il testo in esame – finisce con  rendere molto chiaro il profilo degli interventi di cui si parla: aumenti di cubature con la solita foglia di fico dell’housing sociale:”stiamo facendo una tempesta in un bicchier d’acqua, perché in effetti ci saranno nuove costruzioni, ma le nuove costruzioni sono esattamente nella stessa cubatura in cui sono già previste dal Piano regolatore, oppure, sarà l’housing sociale che permetteremo, oltre agli ampliamenti.”

La seduta si conclude con la richiesta di Storace “Domani mattina ci portate questo testo e vediamo che cosa succede

Il Consiglio riprende OGGI alle 15.30. VEDREMO ANCHE NOI CHE SUCCEDE…

_____________________________________________________________

scarica il PDF della Regione Lazio con il resoconto stenografico dell’intera seduta PL 75 regione lazio dibattito piano casa_0004_seduta_n34.1_del_23.09.14

scarica l’intervento di De Paolis DE PAOLIS 23 settembre 2014 piano casa

scarica tutti gli interventi di Civita civita intervento 1 23 settembre 2014

scarica tutti gli interventi di StoraceSTORACE 23 settembre 2014 Piano casa

(1) Art.1 Modifiche alla Legge Regionale 11 agosto 2009, n.21
Art. 2 (Ambito di applicazione)

1. Le disposizioni del presente capo si applicano agli interventi di ampliamento, di ristrutturazione INSERITO: di nuova costruzione* e di sostituzione edilizia (tagliato dalla legge regionale 13 agosto 2011, n. 10 da originale 2009: con demolizione e ricostruzione) degli edifici di cui agli articoli 3, 3 bis, 3 ter, 3 quater, 4, e 5 (3, 4 e 5) per i quali, alla data .., sussista, alternativamente, una delle seguenti condizioni

(2) Art. 3 del DPR 380/01

sono definiti alla lettera:(…)

e)”interventi di nuova costruzione”, quelli di trasformazione edilizia e urbanistica del territorio non rientranti nelle categorie definite alle lettere precedenti. Sono comunque da considerarsi tali:

e.1) la costruzione di manufatti edilizi fuori terra o interrati, ovverol’ampliamento di quelli esistenti all’esterno della sagoma esistente, fermorestando, per gli interventi pertinenziali, quanto previsto alla lettera e.6);

e.2) gli interventi di urbanizzazione primaria e secondaria realizzati da soggetti diversi dal Comune;

e.3) la realizzazione di infrastrutture e di impianti, anche per pubblici servizi, comporti la trasformazione in via permanente di suolo inedificato;

e.4) l’installazione di torri e tralicci per impianti radio ricetrasmittenti e di ripetitori per i servizi di telecomunicazione;

e.5) l’installazione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere, quali roulottes, campers, case mobili, imbarcazioni, che siano utilizzati come abitazioni, ambienti di lavoro, oppure come depositi,magazzini e simili, e che non siano diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee;

e.6) gli interventi pertinenziali che le norme tecniche degli strumenti urbanistici, in relazione alla zonizzazione e al pregio ambientale e paesaggistico delle aree, qualifichino come interventi di nuova costruzione, ovvero che comportino la realizzazione di un volume superiore al 20% delvolume dell’edificio principale;

e.7) la realizzazione di depositi di merci o di materiali, la realizzazione di impianti per attività produttive all’aperto ove comportino l’esecuzione di lavori cui consegua la trasformazione permanente del suolo inedificato;