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Vogliamo il referendum sul termovalorizzatore

Mentre il Sindaco Gualtieri conferma la scelta di realizzare il cosiddetto “termovalorizzatore” a Santa Palomba (*) , Carteinregola rilancia la proposta avanzata da Radicali italiani e Volt che chiedono che sulla decisione sia promosso un referendum, chiedendo però di allargare la consultazione alla Città metropolitana di Roma, visto che la tematica dei rifiuti non può essere circoscritta al solo territorio della Capitale.

Carteinregola ha scritto al Sindaco di Roma e della Città metropolitana di Roma, alla Giunta e all’Assemblea Capitolina e al Consiglio Metropolitano, chiedendo che, visto il conflitto che si è creato sia all’interno delle forze politiche di maggioranza e di opposizione, sia tra varie realtà della società civile, nonchè con i cittadini dell’area interessata dalla realizzazione del cosiddetto “termovalorizzatore”, la decisione definitiva  sia presa dopo una consultazione della cittadinanza, attraverso un referendum consultivo da tenersi a livello metropolitano.

Ricordiamo che la scelta della realizzazione dell’inceneritore non era presente nel programma del candidato Sindaco Gualtieri (1), nè nelle linee programmatiche approvate dall’Assemblea capitolina (2), ed è stata resa possibile solo attraverso l’attribuzione di poteri speciali al Sindaco da parte del Governo in funzione del Giubileo 2025, anche se l’impianto, come previsto nello stesso cronoprogramma comunale dovrebbe essere “avviato” a settembre/ottobre 2026, cioè, se va bene, a due mesi dalla fine dell’evento (3). Inoltre tale tipologia di impianto non è contemplata nemmeno dal Piano Regionale rifiuti vigente, che prevede la progressiva dismissione dell’incenerimento (4).

Riteniamo che la partecipazione al referendum dovrebbe essere estesa a tutti i cittadini dell’area metropolitana (5), anche in considerazione che il tema dello smaltimento dei rifiuti dovrebbe rientrare nella pianificazione di area vasta, parallelamente a una gestione di prossimità da parte dei comuni e dei Municipi.

L’appuntamento del prossimo 12 febbraio per le elezioni regionali consentirebbe di promuovere il referendum con costi ridottissimi; in alternativa possono essere avviate altre forme di consultazione previste sia dallo Statuto di Roma Città Metropolitana (5) sia dallo Statuto di Roma Capitale (6) attraverso “il ricorso a tecnologie informatiche e telematiche“.

Tale iniziativa, oltre a rappresentare una  soluzione democratica per affrontare le divisioni e le conflittualità che si sono create, avrebbe anche il doveroso obiettivo di allargare  il dibattito su un tema particolarmente sentito e denso di conseguenze,  aprendo un confronto tra favorevoli e contrari sulla base di circostanziate argomentazioni tecniche e normative e aumentando l’ informazione e la consapevolezza dei cittadini non solo sull’impianto e sul ciclo dei rifiuti, ma, più in generale,  sulle politiche per la città che riguardano l’ambiente e il benessere dei cittadini.

Associazione Carteinregola

2 dicembre 2022

(*) vedi Il Sindaco commissario avvia le procedure per il termovalorizzatore a Santa Palomba

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

vedi anche

Termovalorizzatore, le domande di Carteinregola al Sindaco e all’Assessore -2 Giugno 2022 Continua#

Termovalorizzatore, le risposte dell’Assessore alle domande di Carteinregola6 Settembre 2022 Continua#

NOTE

(1) scarica il programma del Candidato Sindaco Gualtieri

(2) scarica Le Linee programmatiche del Sindaco Gualtieri

(3) vedi Il Sindaco commissario avvia le procedure per il termovalorizzatore privato a Santa Palomba 2 dicembre 2022

cronoprogramma pubblicato il 1 dicembre 2022

L’Assessore Alfonsi, in risposta alla nostra domanda specifica (vedi Termovalorizzatore, le risposte dell’Assessore alle domande di Carteinregola) ha dichiarato “…L’art.1, comma 421, della Legge 30.12.2021 n.234, che istituisce la figura del Commissario Straordinario di Governo per il Giubileo 2025 ha, come termine ultimo del mandato del Commissario, la data del 31.12.2026. L’art. 13 del Decreto Legge 17.05.2022 n.50 che attribuisce al Commissario i poteri esercitati dalle Regioni in tema di Gestione dei Rifiuti, non stabilisce termini diversi per l’esercizio di tali poteri.

vedi Il testo del Decreto legge che conferisce al Sindaco poteri speciali per la Gestione dei rifiuti a Roma 25 maggio 2022

Vedi anche Rifiuti, poteri speciali o superpoteri? 2 Maggio 2022Continua#

Il Sindaco Gualtieri nominato Commissiario Straordinario per il Giubileo 6 Febbraio 2022Continua#

(4) Il nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti della Regione Lazio 2019-2025, quale aggiornamento del precedente Piano di cui alla Deliberazione del Consiglio Regionale n. 4 del 18 gennaio 2012, n. 14, è stato approvato, ai sensi dell’Art. 7, c.1 della Legge Regionale n. 27/1998, con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 4 del 5 agosto 2020.
Il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti (PRGR) concorre all’attuazione dei programmi comunitari di sviluppo sostenibile, rappresenta lo strumento di pianificazione attraverso il quale Regione Lazio definisce in maniera integrata le politiche in materia di prevenzione, riciclo, recupero e smaltimento dei rifiuti, nonché di gestione dei siti inquinati da bonificare. scarica il Piano

(5) Dallo Statuto di Roma Città metropolitana

Art. 41 Partecipazione e democrazia in rete

1. La Città metropolitana informa la sua attività al principio del coinvolgimento e della più ampia consultazione dei comuni, singoli o associati, e delle comunità comprese nel suo territorio.
2. Al fine di assicurare un costante contatto fra l’ente e la comunità metropolitana e l’effettiva partecipazione dei cittadini, il Consiglio adotta, entro sei mesi dall’approvazione dello Statuto, un regolamento sulla partecipazione.

3. Il regolamento disciplina i casi e le modalità in cui possono essere attivate forme di consultazione e di referendum popolare di tipo consultivo e propositivo.
4. Il regolamento disciplina i casi, le modalità e i limiti in cui i residenti possono rivolgere istanze, petizioni o proposte di atti e provvedimenti di interesse generale agli organi della Città metropolitana, stabilendo le modalità e i termini entro i quali tali organi sono tenuti a prenderle in esame.

5. La Città metropolitana assicura un ampio ricorso a forme di consultazione e modalità di partecipazione in rete, promuovendo forme di democrazia elettronica e di cittadinanza digitale.
6. Il regolamento può prevedere meccanismi di democrazia partecipativa in modo specifico nelle materie attinenti alla tutela dei diritti e all’organizzazione e fruizione dei servizi pubblici.

(6) Dallo Statuto di Roma Capitale (agg. dopo modifiche 2021)

Articolo 10. (1) Referendum

L’Assemblea Capitolina, anche su proposta della Giunta, con deliberazione approvata dalla maggioranza dei Consiglieri assegnati, può promuovere referendum consultivi, relativi ad atti di propria competenza, con l’eccezione: a) dei bilanci; b) dei provvedimenti concernenti tributi, tariffe, rette, contributi e altri prelievi; c) dei provvedimenti inerenti all’assunzione di mutui o all’emissione di prestiti obbligazionari; d) dei provvedimenti relativi ad acquisti e alienazioni di immobili, permute, appalti, o concessioni; e) dei provvedimenti inerenti a elezioni, nomine, designazioni, revoche o decadenze o, comunque, persone; f) degli atti inerenti alla tutela di minoranze etniche o religiose.

I cittadini, iscritti nelle liste elettorali, esercitano l’iniziativa dei referendum consultivi, abrogativi e propositivi, relativi ad atti di competenza dell’Assemblea Capitolina, con esclusione degli atti di cui al comma precedente, mediante una richiesta recante un numero di sottoscrizioni, raccolte nei tre mesi precedenti al deposito, non inferiore all’uno per cento di quello della popolazione residente accertata nell’anno precedente al deposito medesimo. Le proposte sottoposte a referendum sono approvate se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi, indipendentemente dal numero dei partecipanti al voto. Per i referendum propositivi ed abrogativi sono altresì esclusi i seguenti atti: a) Statuto di Roma Capitale; b) Statuti di enti, istituzioni, organismi o comunque soggetti controllati o partecipati da Roma Capitale; c) Regolamenti con efficacia meramente interna.

Il quesito referendario deve essere formulato in modo chiaro e univoco. Qualora il quesito non sia formulato in modo chiaro e univoco, per consentire la sua corretta valutazione e il voto consapevole degli elettori, l’organo collegiale di cui al successivo comma, nominato dall’Assemblea Capitolina, può invitare il Comitato a proporre una nuova formulazione entro e non oltre quindici giorni.

La richiesta di referendum accompagnata da non meno di mille sottoscrizioni, è presentata, per il giudizio di ammissibilità, a un organo collegiale nominato dall’Assemblea Capitolina, composto da tre professori universitari, ordinari di diritto amministrativo o costituzionale o pubblico, dal Segretario Generale e dal Capo di Gabinetto. Il medesimo organo giudica sulla regolarità delle sottoscrizioni di cui al comma 2.

È facoltà dell’Assemblea Capitolina, anche su proposta della Giunta, presentare una controproposta di referendum. In tal caso, gli aventi diritto al voto si pronunciano contestualmente sia sulla proposta di referendum popolare sia sulla controproposta e possono esprimere voto favorevole o contrario su una delle due proposte o su entrambe. Risulta approvata la proposta che riceve la maggioranza dei voti validamente espressi, indipendentemente dal numero dei partecipanti al voto, e tra le due quella che ne ottiene il maggior numero. Ove il Comitato ritenga di aderire alla controproposta il referendum si tiene solo su questa.

Se, prima dello svolgimento del referendum di iniziativa popolare, l’Assemblea Capitolina abbia deliberato sul medesimo oggetto nel senso richiesto dal comitato promotore, il referendum non ha più corso. Sul verificarsi o meno di tale condizione delibera il collegio previsto dal precedente comma 4, sentito il Comitato promotore. Ove la deliberazione di accoglimento soddisfacesse, a giudizio del detto collegio, solo parte delle domande referendarie, il referendum ha corso sui quesiti residui. L’Assemblea Capitolina, entro trenta giorni dalla data di proclamazione dei risultati del referendum consultivo, si determina sugli stessi, motivando pubblicamente l’eventuale non accoglimento dell’indirizzo politico espresso dagli appartenenti alla comunità cittadina.

Qualora il risultato del referendum sia favorevole all’abrogazione di un provvedimento dell’Assemblea Capitolina ovvero di singole disposizioni di esso, il predetto organo, con propria deliberazione da adottare entro trenta giorni dalla data di proclamazione dei risultati, delibera tenendo conto del risultato del referendum. L’abrogazione ha effetto dalla data di esecutività della predetta deliberazione di presa d’atto.

Qualora il risultato del referendum propositivo sia favorevole all’adozione di un provvedimento dell’Assemblea Capitolina, il predetto organo è tenuto a deliberare, entro centoventi giorni dalla data di proclamazione dei risultati, tenendo conto del risultato del referendum. Roma Capitale disciplina i referendum ispirandosi ai principi della Carta Europea dell’Autonomia Locale e del Codice di buona condotta sui Referendum del Consiglio d’Europa.

Il Regolamento per gli istituti di partecipazione e di iniziativa popolare determina le modalità per l’informazione degli appartenenti alla comunità cittadina sul referendum e per lo svolgimento della campagna referendaria e del referendum.

Le consultazioni relative a tutte le richieste di referendum di iniziativa popolare presentate nel corso dell’anno solare sono effettuate in un unico turno articolato anche su più giorni entro l’anno solare successivo.

Non possono essere presentati quesiti referendari su materie che abbiano già formato oggetto di referendum negli ultimi tre anni.

Roma Capitale sperimenta e promuove strumenti idonei a consentire l’esercizio del diritto di voto nei referendum ricorrendo all’utilizzo di tecnologie telematiche o informatiche.

(1) Articolo sostituito con deliberazione dell’Assemblea Capitolina n. 5 del 30 gennaio 2018.

Articolo 11. (1) Altre forme di consultazione

1. Fuori dai casi previsti dall’articolo precedente, l’Assemblea Capitolina, anche su proposta della Giunta, ovvero la Giunta stessa, possono promuovere forme di consultazione degli appartenenti alla comunità cittadina, anche con il ricorso a tecnologie informatiche e telematiche. Il Regolamento per gli istituti di partecipazione e di iniziativa popolare determina le modalità di svolgimento delle consultazioni, secondo principi di trasparenza, pari opportunità, economicità e speditezza del procedimento di consultazione.

(1) Articolo sostituito con deliberazione dell’Assemblea Capitolina n. 5 del 30 gennaio 2018.

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[…] Carteinregola ha chiesto al Sindaco e all’amministrazione comunale e metropolitana che sia avviata una consultazione della cittadinanza sull’opera, prima che la decisione diventi irreversibile. (> Vedi Vogliamo il referendum sul termovalorizzatore 2 dicembre 2022) […]