Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Piediperterra a San Lorenzo: la storia e le origini (1)

La Storia e le origini del quartiere (1)

La zona di San Lorenzo è una parte del Quartiere Tiburtino, compresa tra le Mura Aureliane, la Città Universitaria, il Verano e la linea ferroviaria. La zona deve il suo nome all’antica basilica di San Lorenzo fuori le Mura.

San Lorenzo è un quartiere sorto tra il 1884 e il 1888, fuori dalle mura e quindi fuori dalla città, con l’unica finalità di ospitare gli operai che arrivarono a Roma per supportare lo sviluppo urbanistico della città e sostenere le attività industriali periferiche ormai scomparse (lo stabilimento della Birra Roma, la Vetreria Sciarra, il Pastificio Cerere, la Fabbrica del ghiaccio Pizzamiglio, la Fabbrica Farmaceutica in via dei Salentini, la Fabbrica del Legno in via degli Enotri). Notevole è stato anche lo sviluppo di attività artigianali, legate alla presenza del Cimitero del Verano. Solo nel 1909 il quartiere è stato inserito nel piano regolatore della città di Roma. La configurazione del quartiere e la sua posizione al di fuori delle mura cittadine hanno contribuito a separarlo e isolarlo dal tessuto urbano. Oggi, nel tratto di mura che va da via di porta Labicana fino al piazzale Tibutino, è possibile riscontrare quella stratificazione architettonica tipica della città di Roma per cui sono sorti nel corso dei secoli diversi edifici, come ad esempio villa Gentile Dominici, sovrapponendosi a parti delle mura.

Il quartiere rappresenta il primo esempio a Roma di insediamento periferico in senso moderno. Gli edifici sono rifiniti con intonaci e stucchi pregiati e con particolari decorativi di tipo neoclassico. La destinazione prettamente popolare ne fa (fin dalle prime abitazioni per ferrovieri del 1907) il quartiere di Roma con la più alta offerta di abitazioni a basso costo. Le costruzioni realizzate da imprenditori privati seguirono standard che puntavano principalmente alla razionalizzazione nelle tipologie “a ballatoio”.

Una prima trasformazione avviene con la realizzazione dell’Università e con la sua espansione. Alla fine del 1920 si avvia un piano di risanamento che interesserà la parte nord del quartiere: le FS realizzano un piccolo nucleo di città giardino denominato “Quieta Domus” e la Cooperativa Risorgente realizza numerosi edifici. Nello stesso tempo vengono costruiti due piccoli villini “stile Coppedè” in Via dei Ramni, su progetto di E. Del Fa.

Il 19 luglio 1943 il quartiere è duramente colpito da bombardamenti. Sono stati circa 3000 i morti e oltre 11.000 i feriti; molti gli edifici distrutti; alcuni portano ancora il segno di quel tragico evento. Il quartiere è caratterizzato inoltre dalla presenza di reperti archeologici e monumenti storici: le Mura Aureliane, Porta Tiburtina, Largo Talamo, la Villa Gentili Dominici, la Basilica di San Lorenzo (risalente all’epoca Costantiniana), il Cimitero del Verano, il cui primo nucleo fu progettato dal Valadier nel 1811/1813.

L’attuale parco dedicato ai Caduti del 19 luglio 1943 era il crocevia delle antiche vie Valeria e Collatina e nel 1876 era attraversato dalla ferrovia Roma-Tivoli. Oggi nel quartiere trovano sistemazione numerosi studenti universitari e artisti.

Vai a 2. Via dei Sabelli: quale rigenerazione urbana?

Torna al sommario delle schede

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

5 maggio 2023

NOTE

  1. Fonte: https://www.roma2pass.it/quartiere-tiburtino/zona-tiburtino-1/quartiere-san-lorenzo/; Consulta anche l’opuscolo informativo ” Il quartiere San Lorenzo un percorso tra storia e mito” del 2014 disponibile on-line al link:https://www.spsonline.it/Specializzazione01b/Convegni/EventiSPS/SeminarioItinerante/Opuscolo_quartiere_San_Lorenzo_.pdf
  2. Disposizioni per la rigenerazione urbana e per il recupero edilizio
  3. Normativa di riferimento – a cura di Maurizio Geusa
    • PRG : Art. 25 c. 7 Nelle aree libere, non gravate da vincolo di pertinenza a favore di edifici circostanti, sono ammesse le seguenti categorie o tipologie d’intervento: a)  NE1: Nuova edificazione su singoli lotti liberi o parzialmente edificati, interposti tra lotti edificati dello stesso isolato, e risultanti da demolizioni totali o parziali di preesistenti edifici, storicamente documentati, fino alla SUL e al Vft preesistenti, o secondo i criteri stabiliti per la categoria AMP3; si applica nei tessuti T1, T2, T4, T5, T10; b)  NE2: Nuova edificazione, finalizzata ad una maggiore integrazione architettonica e volumetrica degli impianti urbani nel tessuto T8;
    • DPR 380/2001 Art. 2-bis. (L) – Deroghe in materia di limiti di distanza tra fabbricati 1-ter. In ogni caso di intervento che preveda la demolizione e ricostruzione di edifici, anche qualora le dimensioni del lotto di pertinenza non consentano la modifica dell’area di sedime ai fini del rispetto delle distanze minime tra gli edifici e dai confini, la ricostruzione è comunque consentita nei limiti delle distanze legittimamente preesistenti.