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Roxy Bar. Il pestaggio e il coraggio

Roxy Bar Romanina (foto AMBM)Come l’ elicottero che nel’estate 2015  spargeva petali di rosa su un carro funebre trainato da cavalli,  il brutale pestaggio del Bar Roxy del giorno di Pasqua (1), venuto a conoscenza dell’opinione pubblica il 7 maggio 2018, ci ricorda che pezzi interi della nostra città sono sempre sotto il controllo dei prepotenti.
Una ragazza disabile picchiata, un raid e minacce di morte alla coppia di  romeni che gestisce il bar. Come nel farwest, dove i più forti impongono le proprie regole terrorizzando i cittadini.
Ma questi cittadini – alcuni – hanno reagito, e hanno eroicamente denunciato.
Ora tocca a noi non lasciarli soli.
Bisogna stare lì spesso, dire  che noi ci siamo, che la nostra città è tutta la città. Una città dove nessuno possa  picchiare, minacciare, imporre. Dove nessuno debba vivere nella paura.

Articolo 21 il 24 luglio ha inviato un appello alle istituzioni chiedendo che venga attribuita la Cittadinanza italiana a Roxana e Marian:” i due coniugi rumeni non hanno esitato a prendere una posizione chiara, hanno scelto di rivolgersi allo Stato, di denunciare. L’hanno fatto nonostante l’omertà del quartiere, nonostante le persone rimaste immobili durante l’aggressione e il pericolo personale da affrontare. Perché in quel quartiere vivono insieme ai loro due bimbi e quel bar è il frutto di tanti sacrifici. Oggi non nascondono la loro paura, ma conservano una limpidezza nei loro comportamenti. Hanno un sogno: “Vorremmo crescere i nostri due figli da cittadini italiani”, scrivono i rappresentanti dei giornalisti in una lettera al coordinatore dell’Unar Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, “Adesso tocca alle Istituzioni decidere se riconoscere il loro senso civico, il loro gesto che sottolinea i principi di integrazione e di convivenza, conferendogli la meritata cittadinanza italiana(2)

bar roxy map

L’8 maggio 2018,  sono stati effettuati 4 arresti  tra gli appartenenti del clan Di Silvio/Casamonica (3) (3) vedi il Sole24 ore).

Roxana del Roxy bar con al foto con dedica di Vasco Rossi

Roxana del Roxy bar con al foto con dedica di Vasco Rossi

Una serie di iniziative istituzionali ma anche della società civile e si sono susseguite nei mesi successivi. La Comunità territoriale ha organizzato alcune manifestaizoni di solidarietà, così come la Rete dei Numeri pari e Articolo 21 (2). Carteinregola ha organizzato nel Roxy bar la chiusura delle attività prima della pausa estiva, consegnando a Roxana la  foto con dedica che le ha mandato  Vasco Rossi (3).

L’udienza del  processo dei tre imputati che hanno chiesto il rito abbreviato si è tenuta il 15 ottobre 2018: il GUP (Giudice per l’Udienza Preliminare) ha condannato i due fratelli di Silvio e il nonno Enrico  a pene esemplari col riconoscimento dell’articolo 7 (riconoscimento del metodo mafioso): quattro anni e 10 mesi per  Alfredo Di Silvio, 4 anni e 8 mesi per Vincenzo Di Silvio e al nonno Enrico, che era ai domiciliari con l’accusa di minaccia, a 3 anni e 2 mesi. (4)Il Comune di Roma non è stato ammesso come parte civile perché il giudice ha ritenuto tardiva la sua richiesta di costituzione (5). Per  Antonio Casamonica, che non ha chiesto il rito abbreviato,  invece il processo è proseguito con rito ordinario.  Nel resoconto dell’udienza del 16 ottobre davanti ai giudici della Sesta sezione, l’articolo di Federica Angeli e Floriana Bulfon riporta  le testimonianze delle vittime del pestaggio, i coniugi  Marian e Roxana Roman, titolari del bar e di   Simona R., la donna con disabilità che  ebbe 27 giorni di prognosi per le percosse che le hanno causato anche un versamento polmonare. Drammatica la sua testimonianza : “Ho paura di uscire da casa, i familiari dei Casamonica hanno preso informazioni sul mio indirizzo, ha detto tra l’altro,  ricostruendo con molta sofferenza quei momenti di paura durante la proiezione del video delle telecamere di sorveglianza del bar: “Nessuno si è opposto – ha detto – nessuno dei presenti ha fatto nulla mentre mi aggredivano(6) Inquietante il resoconto del comportamento dell’imputato:  “Antonio Casamonica, quando è entrato nel gabbiotto riservato agli arrestati ha elargito sorrisi, saluti con la mano e baci alle persone presenti: la compagna, due fratelli, due zie, un amico. Maglia nera con teschio argentato disegnato sopra, l’uomo ha tenuto un atteggiamento indisponente che non è sfuggito ai militari che presidiano l’aula e che lo hanno invitato a guardare la corte(6)

(continua)

(AMBM)

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

(1) Vedi  il video pubblicato da La Repubblica

Frame del video diffuso da La Repubblica

(2) Vai all’

Appello per la cittadinanza a Roxana e Marian. Lettera a Manconi
Articoli (24 luglio 2018)

Egregio senatore Manconi

ci sono comportamenti che diventano di diritto storie di coraggio. Persone che mettono a rischio la propria vita per gli altri, senza chiedere nulla in cambio. Le Istituzioni, e non solo, hanno il dovere di non lasciarle sole e di esprimersi concretamente sulla chiara scelta di campo fatta in favore della legalità e della non sottomissione al potere mafioso. Fra queste si iscrive a pieno titolo la scelta di denuncia di Roxana e Marian Roman, i due giovani baristi rumeni che, nel quartiere dellaRomanina, hanno deciso di accusare appartenenti al clan dei Casamonica di gravi fatti, contribuendo in modo significativo al loro arresto. Roxana e Marian non hanno esitato a prendere una posizione chiara, hanno scelto di rivolgersi allo Stato, di denunciare. L’hanno fatto nonostante l’omertà del quartiere, nonostante le persone rimaste immobili durante l’aggressione e il pericolo personale da affrontare. Perché in quel quartiere vivono insieme ai loro due bimbi e quel bar è il frutto di tanti sacrifici. Oggi non nascondono la loro paura, ma conservano una limpidezza nei loro comportamenti. Hanno un sogno: “Vorremmo crescere i nostri due figli da cittadini italiani”. Ecco: sognano di essere italiani. Italiani come coloro a cui hanno dato una lezione di fiducia nei confronti delle Istituzioni democratiche e indicato i fondamenti della convivenza civile, proprio in un quartiere dove poche (o nulle) sono le denunce. “La Romanina è cosa loro”, dicono i cittadini del quartiere romano indicando la paura di molti nei confronti del clan dei Casamonica. Invece i romeni Roxana e Marian ci hanno aiutato a casa nostra. Perché si sentono italiani e aspirano, un giorno, di ottenere la nostra cittadinanza. Certi gesti possono infondere coraggio, convincere gli altri che cambiare è possibile. Sono gesti e sogni che meriterebbero una ricompensa, anche se non la chiedono.

Adesso tocca alle Istituzioni decidere se riconoscere il loro senso civico, il loro gesto che sottolinea i principi di integrazione e di convivenza, conferendogli la meritata cittadinanza italiana.
In attesa di un Suo cortese riscontro Le porgiamo i nostri cordiali saluti.

Federica Angeli, giornalista Repubblica, Floriana Bulfon, giornalista l’Espresso- Repubblica, Piergiorgio Giacovazzo, inviato Tg2, Paolo Borrometi, Presidente Articolo 21, Marino Bisso, rete NoBavaglio, Vittorio Di Trapani, Segretario Usigrai, Guido D’Ubaldo, Segretario Consiglio Nazionale Ordine dei Giornalisti, Giuseppe Giulietti, Presidente Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Raffaele Lorusso, Segretario Generale Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Elisa Marincola, portavoce Articolo 21, Lazzaro Pappagallo, Segretario Associazione Stampa Romana, Paola Spadari, Presidente Ordine dei Giornalisti del Lazio, Carlo Verna, Presidente Consiglio Nazionale Ordine dei Giornalisti, Antonella Napoli, Articolo 21, Carlo Muscatello, presidente stampa Friuli Venezia Giulia, Stefano Tallia, presidente stampa subalpina, Gino Falleri, vicepresidente Odg Lazio, Maria Lepri, segretaria Odg Lazio.

(3)

Romanina: IL SILENZIO E’ MAFIA – il 23 maggio una giornata di iniziative

Romanina: IL SILENZIO E’ MAFIA  – il 23 maggio una giornata di iniziative

(3)

Al Roxy bar di Roxana la dedica di Vasco Rossi

Al Roxy bar di Roxana la dedica di Vasco Rossi

(4)

vedi La Repubblica 15 ottobre 2018 Roma, cinghiate e botte a nome dei Casamonica al Roxy Bar: tutti condannati con aggravante del metodo mafioso Quattro anni e 8 mesi per Vincenzo Di Silvio, 3 anni e due mesi per Enrico.  Campidoglio non ammesso come parte civile, “richiesta tardiva”di FEDERICA ANGELI E FLORIANA BULFON

(5) vedi Roxy Bar: arrivano le condanne comunicato  della Comunità Territoriale del VII Municipio
(6) Vedi il resoconto di  La Repubblica 16 ottobre 2018 : Roma, processo Casamonica per raid al Roxy Bar. La donna picchiata: “Ho ancora paura di loro” In aula show di Antonio Casamonica, uno dei quattro imputati, che urla “Dì che ti ho aiutata!” durante la testimonianza della giovane disabile presa a cinghiate durante la spedizione punitiva nel locale della Romanina. Parlano anche i titolari. Ieri le prime condanne con il riconoscimento dell’aggravante mafiosadi FEDERICA ANGELI E FLORIANA BULFON