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Villa Ada, si restaura un casale, ma manca un piano per tutto il parco

Con una Deliberazione di Giunta (n. 55/2020)[1] in data 2 aprile è stato approvato un progetto di fattibilità concernente “Interventi di restauro e messa in sicurezza degli immobili all’interno di Villa Ada”, che individua come prioritari i lavori di restauro per il Casale della Finanziera, attualmente in stato di abbandono e grave degrado. L’importo stimato per l’intervento risulta essere di 740.625,00 Euro (oneri compresi). Tuttavia sorgono immediati dei dubbi sulla scelta di investire su un casale senza aver predisposto un piano generale di recupero del parco dove sorgono vari  manufatti abbandonati, sulla – ancora una volta – mancata condivisione con i cittadini e soprattutto su una ventilata concessione  del casale restaurato a privati…

Foto tratta a pagina 50 dal Volume "Villa Ada Savoia", De Luca Editori D'Arte. Comune di Roma,ISBN 978-88-8016-975-8

Casale della Finanziera – Foto tratta a pagina 50 dal Volume “Villa Ada Savoia”, De Luca Editori D’Arte. Comune di Roma,ISBN 978-88-8016-975-8

Villa Ada, servirebbe un piano e invece…

A cura di

Associazione Amici di Villa Ada (Maria Teresa Carani, Andrea Ferraretto)

Gruppo di Lavoro Patrimonio (Thaya Passarelli, Maria Spina)

È una stagione complicata con giornate bellissime che però è necessario trascorrere chiusi in casa, per affrontare l’emergenza del maledetto virus. A questo comune disagio, si è aggiunta la difficile situazione sociale ed economico-finanziaria che, ora più che mai, impone un’estrema accortezza nell’impiego di risorse pubbliche.

Sarebbe dunque più che legittimo sperare che le nostre Istituzioni lavorino alacremente per non dissipare i finanziamenti deliberati, ottimizzando i costi di manutenzione e cura della città e per contribuire alla fase di riapertura graduale degli spazi pubblici, dopo la quarantena. I parchi e le aree verdi diventano poli fondamentali di questo processo, garantendo angoli di natura e di serenità per il benessere dei cittadini.

Villa Ada è fra questi. Attualmente chiusa, attende da anni interventi importanti di restauro e di recupero ambientale, dopo  lo schianto di molti alberi e l’abbandono totale degli edifici[2]. Non

Map Villa Ada Casale della Finanziera

Map Villa Ada Casale della Finanziera

vogliamo qui ricordare le innumerevoli segnalazioni, gli appelli, le grida di allarme di Associazioni e Comitati cittadini e dei principali organi di informazione diramate nel corso degli anni. Ma l’aver appreso che la Giunta Capitolina abbia deliberato lo scorso 2 aprile un progetto di fattibilità per restaurare il Casale della Finanziera[3], e che per di più la scelta di intervenire su questo edificio sia stata presa in assenza della regolare trasparenza[4], ha destato perplessità e preoccupazione nei cittadini da sempre impegnati per la tutela e salvaguardia dell’area verde. Si legge infatti nella delibera che: “il Casale della Finanziera è stato, fino ai primi anni 2000, dato in concessione a diverse associazioni ed Enti (Arpa Lazio, WWF, ecc) che lo hanno utilizzato come sede e per attività di ricerca per vari anni. A oggi però, a seguito del crollo di un pino sul tetto che ne ha compromesso la funzionalità, è stato abbandonato e versa in stato di abbandono. È soggetto a continui atti vandalici e necessita in primo luogo di un intervento di rifacimento del tetto per poter essere dato in concessione e fare in modo che diventi una risorsa per tutti i Romani ed in particolare per i fruitori abituali del parco. In contemporanea con gli interventi di restauro che seguiranno la progettazione definitiva ed esecutiva che sta per andare in gara il gruppo di lavoro si occuperà di individuare con maggior dettaglio le funzioni da attribuire all’immobile (sulla base delle prescrizioni del Piano di Utilizzo) e il Dipartimento Tutela Ambientale darà avvio alla contestuale redazione di un bando per l’assegnazione in concessione del bene”[5].

Indiscutibilmente sacrosanto, per arginare degrado e rovina definitiva dell’edificio, l’intervento è privo tuttavia di ragionevoli agganci con un quadro complessivo di riferimento che definisca priorità e finalità dell’investimento e dia coerenza a un progetto che dovrebbe essere inserito nell’attuazione del piano di gestione[6].

L’Amministrazione Capitolina ancora una volta non mette in campo un nuovo necessario strumento, con l’indicazione di coordinare e accentrare tutte le competenze sul parco in una figura unica, con l’individuazione di un Direttore della Villa, come si conviene per un’area naturale protetta estesa per oltre 160 ettari. Si continua a preferire, invece, una logica estranea a un piano complessivo, dotato di obiettivi, strumenti, risorse e programmazione adeguati alla vita della città contemporanea; logica nella quale, oltretutto, ancora manca l’idea di fondo che l’intera area debba essere gestita e affidata con responsabilità operative che non siano di esclusivo appannaggio del servizio giardini[7].

D’altronde sarebbe stata auspicabile, anzi a nostro parere fondamentale, una fase di confronto e di partecipazione sulle scelte compiute, permettendo la comparazione di progetti e l’individuazione di priorità sulla base di un Piano.

Rispetto alla scelta fatta dal gruppo di lavoro, sarebbe risultato, a nostro parere, più opportuno considerare il recupero dell’edificio c.d. Casa del Guardiano

Casa del guardiano. Foto Thaya Passarelli

Casa del guardiano. Foto Thaya Passarelli

[8], ubicato sulla sinistra rispetto all’ingresso di via Salaria 267 (che porta all’Ambasciata d’Egitto), intervenendo in modo integrato e inserendo nel progetto anche il recupero dell’attigua cancellata dell’ingresso monumentale, per dare forma a un progetto coordinato e con prospettive di gestione complessiva del patrimonio pubblico. Un intervento più volte richiesto e sollecitato [9], quello sulla casa del guardiano che sarebbe risultato meno costoso e più fruibile per i cittadini. Tanto più se si considera che – insieme ad esso – si potevano contestualmente restituire funzionalità sia all’ex manufatto pompa di benzina (che si trova proprio di fronte alla casa del custode), utilizzato fino

Casa del Guardiano a Villa Ada

Casa del Guardiano a Villa Ada

a pochi anni fa dal WWF, sia anche alla Chiesetta del Divino Amore (sconsacrata) e recentemente oggetto di lavori di parziale restauro da parte della Sovrintendenza Capitolina per un importo di ben € 262.818,83[10]  ma già tornata in stato di abbandono.

Riteniamo doveroso porre dubbi sulla decisione di spendere 740.625,00 euro (Iva compresa) per restaurare il casale, oltre ai già deliberati 95.781,77 compressa IVA al 22% per la “Progettazione Definitiva ed Esecutiva propedeutica i lavori di Riqualificazione del Parco di Villa Ada” e ai 69.814,00 Euro compresa IVA al 22% per “Interventi di restauro e messa in sicurezza degli edifici all’interno del parco di Villa Ada” [11].

Le domande che poniamo, infatti, sono le seguenti:

Com’è possibile progettare il restauro e la messa in sicurezza di un edificio senza che ne sia stata accertata minuziosamente la funzione e in assenza di una ragionevole previsione dei destinatari finali? Che fine farà l’immobile, una volta terminato l’intervento edilizio? Chi lo gestirà? Come saranno impediti gli attacchi vandalici?

Quesiti che pongono la necessità di conoscere la composizione del gruppo di lavoro che ha stabilito la priorità di questo intervento, scartandone altri forse più urgenti e con finalità più comprensibili. Un gruppo di lavoro di cui non si è avuta alcuna notizia circa la sua costituzione, così come non si sono avute informazioni sulle due successive delibere del 16 dicembre 2019 (che abbiamo potuto visionare nella sezione Bandi e Avvisi del Portale di Roma Capitale), né sulla deliberazione di Giunta Capitolina del 2 aprile rintracciata – per merito dell’assiduo lavoro di controllo di Carteinregola –, nella sezione Deliberazione e Atti del sito di Roma Capitale.

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il Tempio di Flora (Foto Thaya Passarelli maggio 2019)

Vogliamo qui ricordare, solo a titolo di esempio, che nel 1999 – con i fondi del Giubileo – era stato restaurato dal Campidoglio insieme al Belvedere e alla casa del custode con 3 miliardi e 800 milioni di lire, il Tempio di Flora*, sempre a Villa Ada, gioiello neoclassico; successivamente (nel 2013) oggetto di un ulteriore parziale intervento di pulizia e restauro da parte della Sovrintendenza Capitolina e che oggi versa nuovamente nel totale degrado. Senza citare la scandalosa chiusura – ormai da anni – dei bagni pubblici di Villa Ada che nonostante gli impegni e le promesse[12] sono ancora inutilizzabili.

Troppe ombre e poche luci nel futuro di Villa Ada, proprio ora che servirebbe coraggio e competenza per investire davvero per la gestione e la manutenzione del Parco: un investimento fatto con lungimiranza, guardando al futuro, immaginando una cura costante e obiettivi concreti. Manca la visione ma, soprattutto, la volontà di uscire da una logica di piccoli cantieri che non contribuiscono al restauro complessivo di un polo paesaggistico nel cuore della città fatto di alberi, viali, laghetti e popolato da numerose specie faunistiche. Non è sufficiente compiere il restauro più bello del mondo di un singolo casale e lasciare nel degrado tutto il resto, senza avere neanche cognizione di come utilizzare l’immobile, come attribuirgli una funzione sociale e garantirne la fruizione e la gestione.

Da ultimo, resta da valutare con estrema attenzione e prudenza il riferimento al “ruolo dei privati”, come auspicato dalla delibera 55/2020, che così recita: “il presente intervento vuole iniziare a dare un segnale positivo alla popolazione cosi che possa fungere da volano per il recupero graduale anche degli altri beni (promuovendo l’ausilio di capitali privati)”…

Cogliamo comunque l’occasione  per segnalare che, sempre su Villa Ada, il Campidoglio ha stanziato altri € 6.978,40 (oneri previdenziali 4% ed I.V.A. 22% inclusi) affidando a HET (rete soggetto) il servizio di progettazione di fattibilità tecnica ed economica, comprensivo del piano di indagini, relativo all’intervento di “Rilievi geognostici e strumentali per la mappatura delle cavità sottostanti Villa Ada e Parco Rabin e riempimento degli ambienti ipogei ad elevato rischio crollo”[13]. Trattasi questo di un intervento importante a tutela della sicurezza dei frequentatori della Villa e che era stato da tempo sollecitato dai cittadini.

Post scriptum: ci giunge notizia che sarebbero in fase avanzata di progettazione il recupero e il restauro di altri edifici della Villa. Resta incomprensibile il fatto che questa Amministrazione continui a portare avanti progetti di tale  consistenza all’insaputa della cittadinanza e in assenza di coinvolgimento delle principali associazioni e comitati che da sempre chiedono di essere ascoltati e coinvolti.

Per osservazioni e commenti: laboratoriocarteinregola@gmail.com

20 aprile 2020

Vedi anche:


 NOTE

[1] Consulta la Deliberazione-Giunta-Capitolina-n55-del-2-aprile-2020-villa-ada con il relativo progetto preliminare.

[2] Vai al dossier “Piediperterra a Villa Ada” del 11 maggio 2019: https://www.carteinregola.it/index.php/piedipeterra-a-villa-ada-il-racconto-le-immagini-le-schede/.

Vai al blog Amici di Villa Ada http://amicidivillaada.blogspot.com/2019/09/non-e-degrado-e-larresa-di-fronte.html

[3] Villa Ada, la Finanziera in preda ai vandali: lo storico casale immerso nell’incuria. https://www.terzobinario.it/villa-ada-la-finanziera-in-preda-ai-vandali-lo-storico-casale-immerso-nellincuria/

[4] Il Gruppo di Lavoro interdipartimentale è stato istituito, si legge nella delibera 55, con la Determina Dirigenziale del Dipartimento Ambiente prot. n. QL/73103/2019 del 20/09/2019. Tuttavia tale documento non ci risulta disponibile nella Sezione Amministrazione Trasparente del sito di Roma Capitale.

[5] Dalla delibera si apprende che gli interventi previsti consisteranno nel  rifacimento del tetto; – manutenzione degli infissi esterni e realizzazione di persiane in legno; – verifica e risarcimento degli intonaci esterni e nuova tinteggiatura delle superfici;  – ripristino dei canali di gronda danneggiati; – ripristino dei marciapiedi esterni da recuperare; – rifacimento di nuova recinzione perimetrale esterna. Il progetto e gli interventi di restauro dovranno andare a verificare e risolvere il problema dell’accessibilità da via Salaria e fornire soluzioni anche con eventuali servitù di passaggio. Gli interventi interni consistono sostanzialmente in: – sostituzione degli infissi interni; – rimozione di arredi e attrezzature; – rifacimento dell’impianto elettrico; – verifica ed eventuale rifacimento degli impianti (riscaldamento, idrico-sanitario, ecc.); – risarcimento e verifica degli intonaci interni e tinteggiatura delle superfici; – verifica dello stato delle pavimentazioni ed eventuale sostituzione.

[6] Il piano di utilizzo è stato approvato nel 1996 ma mai realizzato. Consulta i seguenti materiali: Villa Ada, la Storia https://www.carteinregola.it/index.php/9-villa-ada-la-storia/; Materiali: https://www.carteinregola.it/index.php/villa-ada-materiali/

[7] Interessante a questo proposito vedere l’esperienza francese per il Parco “Georges Valbon” (ex Parco de “La Courneuve”) che si trova a Parigi nel quartiere di Saint Denis https://www.tourisme93.com/document.php?pagendx=92&engine_zoom=PCUIDF0930000008

[8] https://www.carteinregola.it/index.php/16b-villa-ada-casa-del-custode-e-manufatto-ex-pompa-di-benzina/

[9] L’intervento di recupero della casa dell’ex guardiano era stato anche sostenuto a suo tempo dal Dipartimento Tutela Ambientale il 26 giugno 2018 in occasione di una riunione a Villa Ada tra cittadini e l’Architetto Tiziana Pescosolido, Curatore Villa Ada Dipartimento Tutela Ambientale Roma Capitale https://romah24.com/trieste-salario/speciali/villa-ada-riparte-il-dialogo-tra-comune-e-associazioni/

[10]http://www.sovraintendenzaroma.it/amministrazione_trasparente/bandi_di_gara_e_contratti2/avvisi_bandi_e_inviti/avvisi_bandi_e_inviti_per_contratti_di_lavori_sottosoglia_comunitaria/anno_2013/allegati/allegato_lavori_di_restauro_e_consolidamento_della_chiesetta_del_divino_amore_villa_ada

[11] Per queste ultime due Determine Dirigenziali, così come per quella relativa alla istituzione del Gruppo di Lavoro,  Carteinregola ha presentato una richiesta di accesso civico generalizzato in data 20 aprile 2020. https://www.comune.roma.it/web-resources/cms/documents/DD_QL_1632_2019.pdf; https://www.comune.roma.it/web-resources/cms/documents/QL_DD_1628_2019.pdf.

[12] 26 giugno 2018, Roma H24 Il recupero dei bagni https://romah24.com/trieste-salario/speciali/villa-ada-riparte-il-dialogo-tra-comune-e-associazioni/

La direttrice del dipartimento di tutela ambientale Rosalba Matassa ha spiegato che ai primi del 2019 verrà promulgato un bando per riqualificare i bagni vicini al laghetto: “La ragioneria del Comune di Roma sta mettendo a disposizione i fondi, ma dato che i tempi non saranno brevi stiamo pensando di affidare in via transitoria la gestione dei bagni a qualche ditta. Sicuramente non sarà più Ama a occuparsene. In aggiunta vorremmo creare uno spazio dove gli sportivi possano farsi una doccia, come già succede a Villa Pamphili”. Vedi anche https://www.carteinregola.it/index.php/villa-ada-i-bagni-pubblici/

[13] Consulta la relativa determina dirigenziale Prot n. QN/163200/2019 del 21/08/2019

 

Per approfondire:

*Tempio di Flora

1 settembre 2018 – Da gioiello a dormitorio.

https://romah24.com/trieste-salario/news/il-tempio-di-flora-a-villa-ada-da-gioiello-a-dormitorio/;

https://romah24.com/trieste-salario/multimedia/foto-il-degrado-del-tempio-di-flora-a-villa-ada/#foto9

29 settembre 2019 – Amici di Villa Ada: non è degrado è l’arresa di fronte all’abbandono

https://amicidivillaada.blogspot.com/2019/09/non-e-degrado-e-larresa-di-fronte.h

3 ottobre 2017 – Villa Ada: forzato il casale storico. Vandali e incuria nel cuore di Roma

https://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/villa_ada-3278201.html

7 marzo 2019  – Villa Ada, la Finanziera in preda ai vandali: lo storico casale immerso nell’incuria

https://www.terzobinario.it/villa-ada-la-finanziera-in-preda-ai-vandali-lo-storico-casale-immerso-nellincuria/

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